La chiamavano Città di vetro,
ora è solo vetro nella città.
Alicante 2013Evie passeggiava tranquillamente.Passo dopo passo stava andando verso la Piazza dell'Angelo,sottostante alla Sala degli Accordi,senza uno scopo preciso.Passava tra alcuni negozi pieni di cianfrusaglie che le sarebbero potute anche piacere, ma lei non ci faceva minimamente caso.Ultimamente era come vuota.
Da sempre era stata quella ragazza di sedici anni che non poteva conoscere altro perché sembrava conoscere già tutto il mondo.Sapeva sempre come camminare e come parlare e non se la cavava male nemmeno in combattimento.
Come se già la vita non fosse stata strana con lei,i suoi genitori erano anche speciali:sua madre creava nuove rune,i simboli sacri degli Shadowhunters con cui si marchiavano,e suo padre era una specie di angelo vendicatore capace di fare stragi in battaglia.
Aveva spesso chiesto il perché delle loro qualità, ma le risposte erano sempre state piuttosto vaghe.Un giorno però era accaduta una cosa straordinaria che ancora adesso non riusciva a spiegarsela bene:era come un dono,un qualcosa di involontariamente naturale che non si era mai visto o letto nelle leggende antiche,in cui il più delle volte si celavano storie del tutto fondate ma tramandate ai mondani per proteggere tutti i loro segreti.
Riusciva a ricordarlo come se fosse stata un'azione ripetuta molte volte eppure non usava mai il suo dono.
Non riusciva a pensare a sé come ad un'arma nelle mani del Conclave,usata per motivi che solo quest'ultimi comprendevano.
La prima volta aveva sei o sette anni e stava iniziando a fare i primi allenamenti con il suo istruttore privato a Brooklyn.Stava imparando i primi salti mortali, le prime armi,e alcuni linguaggi demoniaci.L'istruttore non le aveva mai fatto vedere come si usassero le lame angeliche,in più non aveva mai messo piede nell'Istituto e suo padre un giorno ebbe un'aspra litigata con l'uomo proprio sul suo metodo d'insegnamento.L'istruttore preso dalla rabbia lasciò le sue spoglie umane per ergersi contro il biondo con tutta la sua mole demoniaca.
Evie ricordava di non essersi accorta di nulla per un po', poi aveva visto il mostro avvicinarsi a lei mentre i suoi genitori erano stati sbalzati lontano.Le armi erano lontane, era solo una piccola bambina indifesa.
Aveva gli occhi chiusi e le mani tenute istintivamente davanti a sé con i palmi rivolti verso il demone,pronta a ricevere il colpo mortale che non arrivò mai.Aveva sentito il mostro emettere un verso gutturale e finalmente lei aveva gridato con quanto fiato aveva in gola per la paura.Quando aveva riaperto gli occhi c'era solo sangue dappertutto e una spada svavillante nelle sue mani.L'aveva lasciata cadere impaurita e aveva pianto.Qualche anno dopo era successo di nuovo ed Evie capì di poter lavorare l'adamas con la stessa maestria delle Sorelle di Ferro,ma con una forza diversa,innaturale,quasi...angelica.
Non era una strega ma il sangue dell'Angelo scorreva nelle sue vene in una quantità di gran lunga superiore agli altri Shadowhunters.
In quegli ultimi anni,però, per lei e per tutti la vita era diventata impossibile,perché dopo le riforme di suo nonno Lucian,il Conclave aveva fatto tornare tutto al vecchio regime:Nascosti che odiavano Cacciatori e Cacciatori che odiavano e uccidevano Nascosti.
Nella testa di Evie questi pensieri si sovrapponevano e si mischiavano,facendole frullare la testa come se al posto delle meningi avesse avuto delle api.
Di solito quando tornava alla realtà si trovava in un fiume o in un vicolo lontano chilometri da casa sua.Questa volta la richiamò al presente un ragazzo poco più alto di lei con una cicatrice che partiva dall'occhio sinistro e che scendeva dritta fino al mento,rovinando l'armonia dei suoi lineamenti.
-Ciao Evie,come va?Non mi sembri in ottima forma ultimamente- disse con sincera preoccupazione.
Callum era sempre stato suo amico fin da piccolissimi e le era stato sempre accanto in ogni occasione,anche quando Evie combinava qualche guaio e doveva confessarlo alla mamma.
-Ciao,Call,non ti avevo visto arrivare.Non preoccuparti,sto benone e tu?-rispose la ragazza,facendo tornare subito dopo lo sguardo fisso davanti a sé.
-Come al solito-disse facendo spallucce. -Beh, mi dovrai scusare ma devo assolutamente andare oppure non mi faranno entrare alla Guardia.
-Davvero?Davvero vai alla Guardia e non andrai a chiuderti nel tuo capanno e per capanno intendo quella specie di bagno pubblico?-scherzò Evie alzando un sopracciglio.
-Tu torna a casa,agente 009 e avvaliti dell'obbligo del segreto professionale- le fece l'occhiolino con l'occhio buono-ma se proprio dovrai dirlo a qualcuno,di' che sono andato alla Guardia.Tutto chiaro?-continuò a scherzare.
-Sissignore.-Si salutarono come due militari e si divisero mentre delle goccioline iniziavano a cadere dalle grosse nuvole nere che minacciavano una burrasca.Una,due,tre gocce e poi Evie si ritrovò a correre verso casa sua con i capelli appiccicati al volto e alla schiena.
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Destiny:virtus angeli
FanfictionLa storia è ambientata in Shadowhunters dopo Città del Fuoco Celeste. (Attenzione spoiler) Evelyn è figlia degli Shadowhunters più famosi della Guerra Oscura che le hanno donato un grande e misterioso potere,ma la sua vita non sempre è stata felice...