Credici fino alla fine

Capitolo 2

"Finalmente sei arrivata, ti aspettavo, vabbè dai andiamo." Ci salutammo e poi andammo verso il parco. Era deserto, cosi ne approfittammo per salire sull'altalena.
"Sembriamo due bambine piccole!"
si mise a ridere poi divenne subito seria. Stava pensando al passato.
"Va beh dai, non siamo mica così grandi, abbiamo 16 anni, possiamo ancora permettercelo."
Mi girai a guardarla, aveva lo sguardo perso nel vuoto.
"Hey piccola, tutto okay? A che pensi si può sapere?"
Finalmente mi guardò.
"Stavo pensando a quando avevo 8 anni e papà mi dondolava...era così...bello..."
Le scese una lacrima nel volto, non sapevo che fare. I suoi genitori si erano separati quando lei aveva quasi 9 anni e per lei fu uno shock, non volevo vederla di nuovo triste mentre ci pensava, cambiai allora discorso.
"Mmmh...dai, che mi racconti di nuovo? C'è qualcosa che non so?"
Mi guardava con un'espressione sorpresa ma alla fine mi rispose.
"Ah si!!"
"Dimmi!"
Ero riuscita per fortuna a distrarla.
"Domani devono venire due miei amici e Colette, te la ricordi?"
Era ovvio che me la ricordavo, ho quasi litigato con Clara per colpa sua.
"Certo che me la ricordo...comunque chi sono i due ragazzi? Sono carini?"
Mi guardò e mi rise in faccia.
"I miei amici sono tutti carini! No scherzo, comunque si, sono carini, perché? Vuoi pivellare?"
Il suo sorriso era forzato.
"No! Tranquilla."
"Ah okay, meglio."
La sua risposta mi tirò giù di morale, ma non le dissi nulla. Dopo qualche chiacchierata, mi fermai dall'altalena per guardare l'ora. Erano già mezzogiorno passate, il tempo era passato in fretta e ci avrei messo circa dieci minuti a tornare a casa.
"Oh merda! Clara sono mezzogiorno passate!"
"Scherzi?"
Era sbalordita quanto me. Sembrava fosse passato solo un'ora invece era già tardi.
"No! Puoi uscire stasera? "
"No, non posso, mamma vuole andare a prendermi la roba, ci vediamo direttamente domani mattina. Loro arrivano alle 09.30 perciò vengo a prenderti verso le 9.10. Mi raccomando, non paccarmi! E non voglio un no come risposta, voglio che vieni anche tu! Chiaro?"
"Okay va bene, chiamami alle 08.15 per sicurezza, a domani."
Ci salutammo e entrambe andammo per la nostra strada. Arrivata a casa, trovai papà e mamma cucinare e apparecchiare.
"Ciao mamma!! Ciao papà!!"
"Ciao figliola, finalmente sei rientrata. Divertita?"
"Scusate, non mi ero accorta che era già tardi, comunque si. Domani mattina devo uscire di nuovo e ci sono alcuni amici di Clara e Colette."
Come dissi che c'erano alcuni amici di Clara, si guardarono e sorrisero.
"Oh, va benissimo, vestiti chic così farai colpo!"
Scoppiamo tutti e tre in una lunga risata. Non riuscivo però a capire il perché erano così gioiosi. A 14 anni mi fidanzai con un ragazzo che aveva la mia età, ne fui felice, ma quando lo raccontai ai miei genitori notai che non furono molto d'accordo, dicevano che fossi troppo piccola ma, per la loro felicità, sei mesi dopo ci lasciammo. Per questa storia piansi tantissimo, ma per mia fortuna mamma e papà c'erano sempre stati per darmi conforto, ma non riuscì lo stesso a dimenticarlo tanto facilmente. In quel momento invece, se avessi detto "mamma, papà, sono fidanzata" forse avrebbero reagito diversamente. Dopo pranzo aiutai a mamma a sparecchiare mentre papà uscì per delle commissioni di lavoro. Appena finimmo, ci coricammo nel divano a guardare un telefilm, finì alle 16.30.
"Perchè non esci con le tue amiche Nadia?"
In realtà non ci avevo pensato, ma non avevo voglia di uscire, ero troppo stanca.
"No, stasera non esco. Esco domani mattina, ora non ho voglia."
"Va bene."
Mi guardai un altro telefilm e, appena finì, andai a farmi la doccia. Quando mi misi l'accappatoio guardai l'ora nel telefono, erano già le 19.10. Mi preparai e scesi, papà era in cucina, sicuramente era rientrato quando ero in doccia.
"Finalmente sei uscita dalla doccia, stavo per mandare tua madre a chiamarti."
"Non mi ero accorta che c'ero così tanto..."
"Tranquilla, ti va di giocare una mezzoretta a pinella?"
"Certo!!"
Adoravo giocare a pinella con lui!