Capitolo 2.

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Andrea si svegliò nel cuore della notte a seguito di un sogno apparentemente privo di senso:nel suo delirio onirico aveva appena visto se stesso sull'altare di una Chiesa insieme a Lara e,poco dopo,che fuggiva terrorizzato all'idea di sposarsi e passare l'intera vita con lei.
Pensò che fosse un pensiero alquanto sciocco:era scontato che si sarebbero sposati un giorno ma al momento a lui interessava rimandare quanto bastava per vedere la propria completa realizzazione professionale e morale:la sua felicità doveva essere completa prima di compiere un passo così importante.
Si voltò,stanco di riflettere,trovando Lara ancora nuda accanto a lui che dormiva serenamente e le accarezzò la spalla senza molto entusiasmo.
"La amo davvero?"
Si chiese per la prima volta dopo tutti quegli anni ma si stupì di se stesso quando realizzó di non sapersi dare una risposta.
Osservò il grande orologio a muro che si intravedeva nella penombra.Le tre di notte.Decise che a tutti i suoi dubbi esistenziali avrebbe pensato dopo il sorgere del sole.

Mirko Loggioni era stato dimesso senza problemi dall'ospedale ed era stato trasportato personalmente da Daniele nella casa-famiglia per cui lavorava abitualmente.
Il bambino si era ribellato ma si era tranquillizzato quando l'uomo gli promise che Aida sarebbe andata a trovarlo spesso.
Il giorno stesso infatti Aida ricevette la telefonata di Daniele che l'avvertiva dell'arrivo del bambino nella struttura.
Aida si presentò quello stesso pomeriggio.Parlò con una giovane addetta del centro che le indicó il cortile dove il bambino stava giocando insieme ad altri coetanei.Lì trovó Daniele appoggiato al muro a braccia conserte che teneva d'occhio la situazione.
《Ciao.》
《Aida.Salve,non credevo che saresti venuta così presto.》
《E'venerdì,domani non ho corsi all'università per cui ho pensato che Mirko avrebbe gradito la mia presenza.》
《Sono certo che ne sarà felice.》
Aida guardò il bambino che rincorreva un grosso gatto dal pelo rossiccio in giro per il cortile e sembrava divertito.
《Non è cosí male qui.》Sorrise Aida.
《No,infatti,è un posto accogliente e se questi bambini non avessero le loro problematiche potrebbe tranquillamente essere scambiato per un parco giochi.》
《Lo vedo.》
In quel momento Mirko si accorse della presenza di Aida e lasciò perdere il gatto correndo felice verso di lei.
《Sei venuta davvero,che bello,che bello!》
《Perchè,credevi che non sarei venuta?》Sorrise lei.
《Gli adulti promettono sempre un sacco di cose ma poi non le fanno mai...》
Si limitò ad affermare il bambino.
Aida comprese l'intensità di quelle parole e le fece male sapere che un bambino così piccolo aveva avuto già a che fare da vicino con la falsità del mondo.
《Beh,io non sono come gli altri adulti,okay?》
《Questo lo so,altrimenti mi avresti lasciato morire.》
《Non dire questo.Nessuno avrebbe mai permesso che tu morissi!》
《Non dirmi bugie,agli adulti non interessa niente di me!》
Aida non seppe cosa rispondergli.Si inginocchiò di fronte a lui e lo abbracciò forte.
《A me interessa.E ti giuro che se qualcuno vuole farti del male dovrà passare sul mio cadavere prima di riuscire a sfiorarti con un dito!》
Daniele osservó tutta la scena sorridendo:quella ragazza non smetteva di sorprenderlo.

Aida trascorse le successive due ore con il bambino.Giocarono a calcio,a nascondino,a rincorrersi e al gioco degli indovinelli e Aida si sentì come se fosse tornata una bambina anche lei:forse era un inaspettato modo di vivere quell'infanzia che lei non aveva mai avuto.
Quando l'orario delle visite terminó la ragazza salutó il bambino con un lungo abbraccio poi fece per salutare anche Daniele ma lui la fermò.
《E'tempo di andare anche per me,da che parte è casa tua?》
《Via Garofani.》
《Io sono di strada,potrei darti un passaggio.》
《Sei gentile ma non serve,grazie,mi piace camminare e poi abito qui vicino...》
《Suvvia,dammi l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con te.Sei un tale mistero...》
La ragazza arrossí e sorrise,poi annuì piano cedendo in silenzio al suo invito.

L'Audi nera di Daniele era parcheggiata a pochi passi dall'entrata della casa-famiglia.
L'uomo aprí la portiera ad Aida con aria galante poi salí anche lui.
《Ha sofferto cosí tanto...》
Aida mormorò.
《Chi?》
《Mirko.》
《Non preoccuparti Aida,da adesso in poi faremo in modo che non soffra più.》
《Lo spero tanto!E'solo un bambino,non dovrebbe sapere che il mondo è pieno di gente malvagia,eppure sembra che lo sappia meglio di me...》
《Tu cerchi sempre il buono nelle persone,anche in quelle che non ne hanno.L'ho notato quando giocavate agli indovinelli.Sei troppo indulgente o troppo ingenua,ancora non so dirlo.》
《Entrambe le cose forse.Eppure dovrei saperlo meglio di chiunque altro che le persone sanno essere crudeli da morire...》
《Devo dedurre che anche tu hai sofferto tanto.》
《Non è un argomento che affronto volentieri.》
Daniele esitó un momento:come avrebbe voluto sapere qualcosa in più ma lei era impenetrabile,continuava ad essere un affascinante enigma.
Gli ci volle qualche istante per tornare audace e allegro.
《Hai proprio ragione,per stasera niente brutti pensieri,che ne dici di uno spuntino invece?Siamo vicini a uno dei locali migliori di Roma.》

Aida e Daniele entrarono nel grande pub dalle pareti azzurre che sembrava essere uno dei più prestigiosi della capitale a giudicare dalla fila di persone che si accalcava al bancone.
Daniele lasciò che fosse Aida a scegliere il tavolo e lei optó per quello nell'angolo meno caotico.
《Che fai,ti nascondi?》
《Non mi piace stare al centro della folla.》
《Paura che tutti guardino la tua bellezza?》
《Paura che tutti si accorgano che non ce n'è.》
Daniele rise.
《Per quest'autostima occorrerà fare qualcosa.Mi assumo personalmente la responsabilità sul caso.》
《Ti consiglio di non sprecare energie su battaglie che non puoi vincere.La mia autostima è morta e sepolta.》
《Risorgerà.》Sorrise lui con decisione.

Mentre la cameriera si affrettava a servire loro una ciotola di patatine fritte in attesa delle pizze, Aida notò le persone che stavano entrando in quel momento nel locale.
Andrea Garriti teneva sottobraccio una donna mora che incedeva decisa fasciata in un aderente tubino rosso e di cui lei ignorava l'identità ma che,a giudicare da come si era avvinghiata al braccio del bel medico doveva godere di una certa intimità con quest'ultimo.
Aida abbassó lo sguardo sul suo felpone nero e i suoi jeans strappati poi guardó nuovamente il vestitino attillato della nuova arrivata e per la prima volta in vita sua si pentì di non aver curato il suo abbigliamento.
Andrea quando notó Aida quasi inciampó.Aveva accanto a sè una donna che aveva passato ore a farsi bella per lui e nonostante ció si trovò suo malgrado a soffermarsi su una ragazzina con cui aveva ben poco a che fare ma che,doveva ammettere,aveva un viso disarmante.
Non seppe dire se si trattasse di gelosia quando sentí una leggera fitta allo stomaco nel vedere che condivideva il tavolo con il suo vecchio amico Daniele Fogli.
Come se non bastasse i nuovi arrivati dovettero sedersi proprio al tavolo accanto al loro essendo l'ultimo rimasto libero.
《Andrea,amico!Perchè non venite a sedervi con noi?》
Daniele aveva sorriso.
Aida non era particolarmente entusiasta della proposta ma non disse nulla.
La coppia accettó l'invito e si unì a loro.
《Hai fatto conquiste vedo!》
Scherzó Andrea indugiando con lo sguardo su Aida più di quanto avrebbe voluto.
《Siamo solo amici!》
Si affrettó a precisare lei,imbarazzata.
《Ti faccio cosí schifo?》
Daniele finse di essersela presa pur mantenendo un'espressione divertita.
Aida però non era in vena di giocare e lo fulminó con lo sguardo.
《Ci conosciamo da appena due giorni,forse anche amico era piuttosto inappropriata come definizione, quindi ritieniti fortunato.》
Daniele rise.
Lara si lasciò andare a una battuta snob:《Calma tigre,così lo fai fuggire.》
《Per cosí poco?Non credo che sia cosí codardo.》
《Credimi,gli uomini amano le donne che li assecondano,quelle che li fanno sentire importanti e appagati,non quelle scortesi che rispondono male!》
《Chi ti ha detto che mi interessa piacere agli uomini?Se devo piacere fingendo di essere qualcosa che non sono preferisco essere odiata in eterno.Non credo di avere qualcosa da dimostrare.》
Lara rise,quasi con disprezzo e accasció la testa sulla spalla del suo fidanzato che le sedeva accanto.
《Tesoro la senti?》
Andrea non rispose.Le parole di Aida lo avevano colpito in positivo ma dare torto alla sua ragazza avrebbe significato terminare la serata in tragedia,per cui optó per un dignitoso silenzio.
《Lara,devo correggerti.A me le donne con personalità piacciono da morire.》
Daniele difese Aida e le fece l'occhiolino.
《E tu che ne pensi?A te piacciono gli zerbini?》
Azzardó Aida rivolgendosi ad Andrea che era stato zitto e in disparte sperando di evitare coinvolgimenti.
《Io?Ehm...》
Andrea balbettó preso in contropiede.
《Io penso che la sincerità conti molto e preferirei una persona che mi dice quello che pensa ad una che non lo fa temendo di ferirmi.Ci vuole coraggio per essere così diretti ma non la trovo una negatività.》
《Allora ci troviamo d'accordo.》
Sorrise Aida soddisfatta.
Per il resto della serata Lara rimase nervosa e non proferí parola se non per sputare veleno verso la ragazza che era riuscita a focalizzare su di sè l'attenzione dei due uomini al tavolo,pur non essendo nè appariscente nè esibizionista.
Quando fecero ritorno all'auto Daniele e Aida si guardarono con aria complice e scoppiarono a ridere all'unisono.
《Certo che è antipatica.》
《Non è davvero malvagia,è solo che quando si è ricchi sfondati e viziati da sempre non si ha molta considerazione verso i sentimenti altrui.》
《E'la moglie di Andrea?》
《Non ancora ma quasi.Convivono.》
《Poverino.》
《Non dirmi che il medico ti interessava!》
《Cosa dici!?》
Aida si giró bruscamente verso di lui e lo vide ridere di gusto.
《Scusa scusa,come non detto.Meglio cosí.》
Continuarono a ridere e a parlare finchè Aida non fu arrivata a casa.
《Grazie del passaggio.》
Si stava incamminando ma lui scese dalla macchina e la fermò.
《Hey,aspetta,non credi che merito un saluto un tantino più affettuoso?》
《Scusa.》
Aida sorrise e gli stampò un leggero bacio sulla guancia poi sgusció fuori dal suo delicato abbraccio e corse via ridendo.
《Ci vediamo.》
Daniele restó qualche istante a guardarla allontanarsi poi sorrise e scosse la testa.
"Quella ragazza sarà mia."

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