Capitolo 3.

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Monica spolveró la vecchia foto che teneva su una mensola in cucina.
La foto ritraeva due bambine mano nella mano in un grosso giardino.
Le scese una lacrima mentre si fermava ad osservare quella scena:le bambine erano lei e sua sorella Fiammetta e quello in foto era l'ultimo momento di affetto che ricordava di aver avuto con lei.
Monica viveva da sempre oscurata dalla luce di sua sorella maggiore che aveva avuto successo in qualsiasi cosa avesse provato a fare e ben presto aveva lasciato indietro la timida e goffa sorellina.Fiammetta si trovava ormai a Miami dove si era sposata e aveva un lavoro soddisfacente e per Monica era l'ennesima dimostrazione di quanto fosse superiore a lei.
Aida entró senza preavviso e la trovò in lacrime.
《Che succede?》
《Non sarò mai come lei...》
《Ma tu non devi essere come lei,tu devi trovare la tua strada e lo stai facendo meravigliosamente.》
《Non è vero,sono una fallita!Non mi trovo un uomo,non mi trovo un lavoro,ci sono giorni in cui l'unica cosa che riesco a pensare è che non valgo niente!》
《Monica,non dirlo neanche per scherzo.Tu stai frequentando la facoltà di giudisprudenza e potresti diventare un grande avvocato!》
《Ma guardami,Aida!Non sono nemmeno in grado di parlare a una persona che non conosco senza balbettare o arrossire miseramente.L'unico motivo per cui mi sono iscritta è che volevo dimostrare alla mia famiglia di valere qualcosa anch'io...》
《Tu non hai nulla da dimostrare a nessuno se non a te stessa.Smettila di vivere nell'ombra di tua sorella,il fatto che lei si sia già realizzata non la rende in alcun modo migliore di te.Hai tutto il tempo di trovare ció che ti rende felice davvero.》
《Vorrei tanto essere come te:tu sai sempre cosa dire e cosa fare,sei forte e coraggiosa,non esiste nulla che riesca ad abbatterti...》
Aida sospirò.
《Quando si conosce il dolore così bene si impara a convicerci.Dopo tutto quello che ho passato neanche lo sento più,mi sfiora appena.》
Monica si sentì stupida:Aida aveva avuto una vita davvero difficile e lei si trovava a piangere sulla sua spalla per uno stupido complesso di inferiorità.
《Scusa,non dovrei piangere per cosí poco.》
《Monica,smettila di scusarti e smettila di pensare che tutto quello che fai é sbagliato!Se hai voglia di piangere fallo e basta e se hai voglia di alzarti,lasciare tutto e cambiare vita non stare lì a chiederti se è la cosa giusta,agisci!Va bene essere razionali e prudenti ma tu cosí non vivrai mai e io non voglio che un giorno tu possa avere rimpianti,vorrei che tu conoscessi tutta la gioia del mondo.》
《E se non dovessi farcela?Se lasciassi tutto per un sogno che non sono in grado di realizzare?》
《Ce la farai,io so che puoi.E se anche andasse male c'è sempre una chance per ricominciare.》

Aida uscì poco dopo per recarsi all'università.Era appena arrivata davanti all'edificio e si soffermó sul grande e maestoso museo che si trovava proprio di fronte.Era in largo anticipo per il corso cosí decise di fare un giro all'interno.
Le emozioni che l'arte suscitava in Aida erano forti e sincere:non riusciva a osservare un bel quadro senza sentirsi scossa e felice.
Dopo un rapido giro nei corridoi principali,si soffermò per qualche minuto su un'enorme tela rinascimentale sul fondo del museo che ritraeva una coppia che si incontrava di nascosto in un giardino mentre i loro familiari li cercavano inutilmente.Un amore passionale e contro ogni regola.
Sotto il dipinto un piccolo cartello ne indicava il nome "L'Amore Proibito."
Più sotto era stata riportata una citazione del pittore:"L'amor che pur puó venir vietato,non s'annulla e non s'uccide,resiste al tempo e a ogni nemico per poi vincere e risplender più del Sole."
In quel momento Aida si accorse di non essere sola,si voltò notando la presenza di Andrea Garriti anche lui intento ad osservare il quadro.
《E'bellissimo,vero?》
Andrea aveva notato la presenza di Aida da tempo ma non si aspettava che lei gli rivolgesse la parola,di certo non dopo la disastrosa serata al pub.
《Si,è molto bello...Ma è surreale,è una favola.Una fuga che nella realtà non porterebbe a niente.Un po'come Romeo e Giulietta no?》
《L'amore non è niente quindi?Quei due si amano,stai dicendo che è giusto rinunciare a un sentimento così soltanto per non stravolgere una vita e un destino che non sono stati loro a scegliere?》
《E se anche riuscissero a scappare che cosa farebbero?Vivrebbero da emarginati,non potrebbero tornare a casa.》
《Il loro amore è la loro casa.》
Aida sorrise,lui la guardò colpito da quelle parole.
《Queste storie hanno sempre una conclusione tragica.》
《Io credo che finiscano male solo le storie di coloro che non ci hanno creduto abbastanza.》
Aida si accorse di dover correre al corso,salutò Andrea e si allontanó velocemente.
Andrea tornó a fissare il quadro.La ragazza ritratta aveva gli occhi azzurri e lo sguardo deciso di chi aveva deciso di lasciare tutto per seguire il proprio cuore.Lo sguardo dell'uomo invece era più intimorito ma la guardava con dolcezza,come se volesse dirle che l'avrebbe seguita ovunque e che il suo amore era più forte della paura.
Un folle desiderio gli percorse la mente.
"Si può davvero lasciare tutto alle spalle e ricominciare?"

Daniele chiamó Aida quella sera per invitarla fuori a cena.
Aida però in quel momento era in compagnia di Charline,una donna di quasi trent'anni con alle spalle una storia drammatica:in seguito a un grave incidente aveva perso l'uso di entrambe le gambe ed era costretta a stare su una sedia a rotelle.
Da quel triste giorno Aida ogni volta che poteva andava a prendere l'amica e spingeva la sua sedia a rotelle portandola in giro per la città,sapendo che in questo modo le tirava su il morale.
《Aida,ciao,senti,ho scoperto un ristorantino in centro molto bello,ti andrebbe di venirci insieme a me stasera?》
《Daniele...Grazie davvero dell'invito ma stasera proprio non posso,ho un impegno che non posso rimandare.In questi giorni magari...》
《Va bene,ho capito,scusa il disturbo e buona serata.》
Daniele attaccò piuttosto irritato:da esperto seduttore, decisamente non era per nulla abituato a ricevere rifiuti ai suoi inviti.
Quella serata così decise di passarla in discoteca.

Il Catwalk era la più grande e famosa discoteca di Roma e sebbene Daniele non frequentasse spesso locali come quello fu facile per lui farsi notare.
Era sicuramente un bell'uomo e un ottimo ballerino per cui sulla pista molte ragazze si avvicinarono a lui.
La sua mente era ancora focalizzata su Aida ma il suo corpo stava prendendo una direzione diversa e non disdegnava le attenzioni di tutte quelle ragazzine che gli volteggiavano intorno.
A un certo punto una ragazza bionda platinata con un corto vestitino viola si avvicinò a lui con decisione e prese a ballare cercando un contatto più intimo con lui.
Daniele non era particolarmente colpito da lei ma decise di divertirsi un po',alla faccia di colei che quella sera non aveva voluto cenare con lui.

Erano circa le undici del mattino quando Cecilia fece ritorno a casa da una delle sue solite notti "di fuoco".
Monica le aprì la porta ancora un po'assonnata e la fece entrare.
Cecilia si cambió poi si sedette a fare colazione e ricordó di non aver visto Aida.
《Che fine ha fatto?》
《E'chiusa in camera da un po'.Sta cercando di mettersi in contatto con un ragazzo ma lui non le risponde.Che idiota,non si fa così con le ragazze,e di certo non con una ragazza seria come Aida!》
《Mi dispiace molto per lei,io invece devo dire che la mia serata si è messa molto bene!》
Monica rise.
《Su,racconta.》
《Ero al Catwalk ieri e ho conosciuto un tipo bellissimo,mio Dio,un fascino mai visto!Abbiamo ballato per ore poi mi ha portata a casa sua e...Ah Monica ma sapessi quanto è bravo a letto!Il migliore di tutti quelli che io abbia mai incontrato fino ad oggi!》
Monica decise di non chiederle i dettagli della performance.
《E come si chiama questo angelo del sesso?》
《Ha detto di chiamarsi Fabio.》
In quel momento Aida uscí dalla sua stanza e salutò le sue coinquiline.
《Dove vai?》
《A trovare Mirko.》

Aida in pochi minuti arrivò alla casa-famiglia e si diresse verso la stanza del bambino.Mirko le corse incontro e la abbracciò forte,contentissimo di vederla.
Daniele non si fece vedere prima di mezzogiorno.L'intero staff della struttura era stupito del suo ritardo ma nessuno osò chiedergliene la ragione quando lo videro arrivare perfetto e impeccabile come sempre.
Quando entrò in camera di Mirko lo trovò che giocava con Aida a costruire un castello con i Lego.
《Ciao.》
Aida si voltó e gli sorrise.
《Ciao.》
Daniele si accovacciò accanto a lei.
《Ti chiedo scusa se sono stato scortese ieri sera ma ci tenevo realmente alla tua presenza.》
《Mi sarebbe piaciuto esserci!Peró avevo una cosa importante da fare...》
Daniele le fece cenno di allontanarsi un po'dal bambino per parlare senza problemi.
Quando uscirono dalla stanza riprese il discorso.
《Cosa c'è di piú importante di una cena con me?》
Fece l'occhiolino.
Aida rise.
《Un favore ad un'amica.》
《E per quale ragione quest'impegno non era rimandabile?》
Aida vedendo che Daniele insisteva gli raccontò della situazione di Charline.In quel momento l'uomo si pentí di essersela presa così tanto.
《Scusa,scusami davvero,se lo avessi saputo non mi sarei permesso di avere qualcosa da ridire.Per farmi perdonare mi permetti di invitarti a cena stasera?》
《Va bene...》
《Perfetto.》
《Ma perchè non rispondevi al telefono stamattina?Volevo chiamarti per chiederti se potevo organizzare un'uscita con Mirko:è un bambino intelligente e ha manifestato un grande interesse verso la pittura e l' arte,dovrebbe poter vedere le bellezze della sua città invece di star sempre rinchiuso qui...》
《Ci lavorerò,farò in modo di farti avere il permesso...Non rispondevo perchè...Ehm...Mi sono svegliato tardi.》
Aida annuì.
《Torniamo dal bambino,su.》
E senza aspettare risposta tornó nella stanza a giocare,sperando di dimenticare almeno un po'il vuoto di stomaco che sentiva e di cui non si spiegava la ragione.
Cosa c'era che non andava?Forse solo il tempo le avrebbe dato una risposta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2017 ⏰

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