Capitolo 1

764 62 2
                                    

My friends don't walk they run
Skinny dip in rabbit holes for fun
Poppin' poppin' balloons with guns
Getting high off helium
We paint white roses red
Each shade from a different persons head
This dream, dream is a killer
Getting drunk with the blue caterpillar

La stanza bianca è illuminata da piccoli faretti incastrati nelle pareti.
C'è un enorme vetrata.
So che mi stanno fissando.
Ma io sto immobile.
Mi confondo con la stanza grazie alla mia divisa bianca.
In più sono anche pallida quindi sarebbe quasi impossibile vedermi.
Le pareti, il pavimento e il soffitto sono foderati con delle specie di materassi che rendono il tutto più inquietante.
Comunque non è la prima volta che vengo qui.
Ogni volta mi dicono: "Uscirai a breve. È solo un controllo."
Già. Peccato che sono due mesi che sono in questo maledetto posto.
Perché mi chiedono di dire la verità ma poi vogliono che io dica loro la verità che immaginano e non quella reale.
Ma io non lo farò mai. Non posso fare finta di non aver visto. Di aver dimenticato.
Entra un tizio. Il solito tizio.
Si mette seduto al di là della scrivania bianca davanti a cui mi trovo.
Arrivano altri due tizi con degli sgabelli che si siedono ai fianchi del tizio.
-Sono il dottore. Ti ricordi di me?
-Ma certo.
-Benissimo cara. Ora... potresti dirmi esattamente cos'è che tu hai... visto?
-Ve l'ho spiegato già miliardi di volte.
Allora. In questo posto le persone vanno sempre di fretta, soprattutto un coniglio bianco, il Bianconiglio.
In effetti tutti i miei amici non camminano: da quanto hanno fretta corrono.
-Bene. Mi parli di questi suoi... amici.
-Beh sono tutti simpatici. Cioè. Tipo... non tutti. Ma a tutti piace fare il bagno nelle tane dei conigli. Il Bianconiglio ci rimprovera sempre.
Poi ci divertiamo tantissimo.
Ci sono palloncini ovunque in alcuni posti. E noi con le pistole ci divertiamo a farli scoppiare.
-Avete mai fatto qualcosa di illegale?
-Ehm... ci siamo drogati di elio.
E poi non so se è illegale ma abbiamo dipinto delle rose bianche di rosso.
-Sicura che non fosse un sogno?
-Un sogno? Un sogno assassino? In cui le persone ti possono fare male?
Sa cosa? Mi ha stufato. Voglio andare dal bruco blu. A ubriacarmi.
Mi alzo in piedi.
Mi dirigo verso l'uscita.
-Ehi signorina dove stai andando.
-Io? Non saprei.
Apro la porta.
Sento i dottori all'interno alzarsi e avvicinarsi alla porta.
Ma hanno lasciato fuori la chiave.
Li chiudo dentro.
Prima o poi qualcuno li troverà.
Intanto mi porto via la chiave.
Percorro i corridoi del manicomio, se così posso chiamarlo.
Vado nella stanza dove sono conservati tutti gli abiti e le cose che avevo entrata qui.
Trovo velocemente il mio nome. Lily.
Mi cambio.
Lascio la mia divisa e la chiave per terra ed esco.
Sbuco in ospedale dove ci sono barelle in giro e persone che si lamentano.
E finalmente vedo quella stupenda porta dove c'è scritto: "USCITA".
Ho aspettato fin troppo. Ma almeno ho avuto l'occasione di vendicarmi di quei dottori.

Ecco mi sono ispirata ad una canzone (Mad Hatter di Melanie Martinez) per scrivere una storia.
Sarà abbastanza breve ma spero vi piaccia.
Comunque non sarei qui a scrivere se non fosse per una mia amica che mi ha fatto conoscere questa cantante (grazie Maria Bebe_Butch).
Poi i miei mentre studiavo guardavano Hunger Games. Le ingiustizie per chi ha gli esami...
Al prossimo capitolo.

Mad HatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora