Where is my prescription?
Doctor doctor please listen
My brain is scattered
You can be Alice
I'll be the Mad Hatter
And I think your crazy too
I know you're gone
It's probably the reason that we get along(Lo so la canzone non va in questo ordine esatto ma mi serviva così per la storia)
Mi risveglio.
Son bloccata su una sedia.
Lo psicologo è seduto davanti a me.
Alle sue spalle la mia carissima amica Jennifer.
Vorrei ucciderli entrambi ora ma non ne ho la possibilità.
-Dunque Lily lei ha aggredito la sua amica.
Perchè?
Le sembra un comportamento normale?
-No ma se lo meritava. Perché non mi crede.
Proprio come voi. Non sapete riconoscere la verità perché dite un sacco di bugie.
-Signorina si calmi. Per favore.
Non vorrei dovrei doverle delle domande mentre è sedata.
-Bene dottore. Dov'è la mia ricetta?
Medicine a caso che non risolvono nulla? Oppure una bella dose di sedativo? O un altro mese in questo maledetto posto?
-Faccia silenzio un attimo.
-Dottore, dottore mi ascolti per favore. La mia mente è confusa.
Per un attimo puoi provare ad essere Alice? Io sarò Cappellaio Matto, un mio amico che mi crede.
-Signorina chi è Alice? E cosa...
-Provi. Provi ad essere me. Ci provi.
Anche tu Jennifer.
Provate ad immaginare id aver vissuto un'esperienza reale ma tutti vi dicono che non è così e vi portano in manicomio. Non è normale come dite voi. È la cosa più pazza di questo mondo.
Ma per voi la pazza sono solo io.
Dottore lei non capirà mai.
Ma tu Jennifer... credo che anche tu sia pazza. So bene che sei fuori di testa.
Probabilmente è la ragione per cui andiamo d'accordo.
Lei mi fissa per un po.
Restiamo tutti in silenzio.
L'unico rumore è il dottore che tira su con il naso perché è raffreddato.
Poi lo psicologo apre la bocca per dire qualcosa ma Jennifer scatta verso la sua sedia e la fa cadere con il dottore sopra.
Lui sbatte la testa e sviene.
Poi Jennifer gli prende le chiavi dalla tasca e con queste rompe il nastro adesivo che mi bloccava le mani e i piedi.
Ora la stanza bianca non è più del tutto bianca.
C'è la vernice gocciolata dai miei capelli, il sangue che è caduto dal labbro di Jennifer e il corpo di un medico che non si sa se è ancora vivo o meno.
Spero che lo troveranno.
Ma chi voglio prendere in giro. Se rimane li morente non mi importa proprio.
-Ti va di andare a vedere il Paese delle Meraviglie?-chiedo.
-Ma certo!-risponde Jennifer.
Andiamo a piedi a casa sua e compriamo dei biglietti aerei online. Per dove so io.
Lei prende tutte le sue cose.
Senza farci vedere andiamo a casa mia e porto via tutto quanto quello che mi appartiene. Andiamo a dormire in hotel con i soldi rubati ai nostri genitori.
La mattina seguente andiamo a piedi all'aeroporto.
Prendiamo il volo e passiamo il tempo vedendo un film.
Ore dopo...
Eccoci qui. A goderci il tramonto su questa isola tropicale.
Jennifer e Bruco Blu si stanno ubriacando, io e Cappellaio Matto invece stiamo scoppiando palloncini con le pistole. Non so perché ma qui i palloncini non finiscono mai. Credo abbiamo una fornitura speciale. Ma va benissimo così.
È tutto così perfetto. E reale.
-Ora anche a Jennifer serve un soprannome.- dice Cappellaio Matto.
-Già è vero. Io sono Alice, tu Cappellaio Matto e lui Bruco Blu. Lei sarà... Stregatto!-dico.
-Lo adooooroooo...- dice Jennifer. È totalmente ubriaca.
-A Stregatto!-dice Bruco Blu versando due bicchieri anche per me e Cappellaio Matto.
Facciamo un brindisi.
-Abbiamo tutti i nostri segni distintivi: io il cappello, Bruco Blu il liquore blu, tu i capelli azzurri in alcuni punti e Stregatto il labbro ferito.-dice Cappellaio Matto.
-Già.-rispondo.
-Solo pensando ad oggi, credo che la nostra vita d'ora in poi sarà perfetta.-aggiunge poi.
E la vita nel Paese delle Meraviglie è appena incominciata.Fine del quarto e ultimo capitolo. Spero vi sia piaciuta questa storia anche se è stata molto breve.
Bebe_Butch Sono poco fissata con Melanie Martinez ma poco😂
TeenWolfLove11Domani iniziano gli esami. Posso morire?
No se posso mi sparo...
Ho il tema. Ho una paura...
Mi sto deprimendo troppo. Aiutoooooooooo
Ok vado a sotterrarmi. Lontano da quel luogo di tortura chiamato scuola.
Oddio mi sale l'ansia.
Auguratemi buona fortuna che mi sa che ne ho bisogno.