Louis-
Apro gli occhi piano, come se ci fosse una luce a darmi fastidio, e infatti c'è. alla mia sinistra sono presenti due enormi finestre, e io sono sdraiato in un enorme e letto bianco, in una altrettanto enorme camera. Il problema? questa non è camera mia, e non ho idea di dove mi trovo.
Mi tiro seduto, guardandomi in giro completamente spaesato. La stanza è davvero ENORME, tutto bianco: pavimento e soffitto in marmo. I mobili completamente bianchi rendono il tutto alquanto inquietante e leggermente nauseante.
Un senso di paura nasce in me, e per capire dove sono mi sposto su un lato del letto per cercare di alzarmi e guardare fuori dalle vetrate, ma con un certo spavento noto che una catena mi tiene legato ben saldo alla testata del letto, non permettendo di alzarmi.
Provo a liberarmi, tirandola in tutti i modi e cercando di farla uscire, ma nulla. Notando una bottiglia d'acqua vicino al letto mi viene una idea, ma niente, la sopprimo subito perchè tanto mi è impossibile arrivarci.
Mi arrendo, ormai stanco e con un polso dolorante, che stava cominciando ad arrossare. Con la disperazione che sale in me, mi sdraio su un fianco, lasciando cadere qualche goccia dai miei occhietti blu, abbassando le orecchie, e abbracciando la mia enorme coda, che in situazione come queste mi ricorda tanto la coda della mia mamma, quindi abbracciarla mi da un senso di conforto e a volte mi mette anche coraggio. Mi faccio piccolo in quel letto, adagiando il mio visino su un cuscino e coprendomi con il piumone, aspettando il mio destino.
Dopo aver smesso di piangere, sento la porta aprirsi di botto con un rumore tremendo, interrompendo la mia già irrequieta ''calma''.
Un uomo è sulla soglia di essa, alto, vestito con un elegante completo nero.I capelli castani, ricci e lunghi fino alle sue larghe spalle. Una figura misteriosa e intrigante a primo aspetto, ma mi mette anche molta paura, dato che è uno completo sconosciuto.
Mi rimetto seduto, guardando l'uomo negli occhi, tirando le orecchie indietro. Lui ricambia il mio fissare, mentre con passo sicuro ma leggero viene verso di me,facendomi indietreggiare e abbassare lo sguardo, gattonando sul letto fino a quando sento la testiera contro la mia schiena: perfetto, sono fottuto.
<<Ciao dolcezza>> mi sento dire, e subito noto la sua voce profondissima e roca, con un timbro veramente bello.
Con tutto me stesso cerco di rispondergli, ma l'unica cosa che riesco a tirar fuori è un << dove s-sono?>> con un miagolio strozzato alla fine.
<< Bimbo, benvenuto nella tua nuova casa>>
E sentendo la sua risposta, scoppiai in un pianto isterico.
Quest'uomo mi aveva salvato dalla strada.
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Il Ladro di Dolci - Larry Stylinson /SMUT/
FanfictionRidotto al nulla, al rubare per sopravvivere, ma un giorno... Louis//Kitten Harry//Daddy