Iris

6 0 0
                                    

Nell'accademia artistica più prestigiosa della città, studiava una ragazza, bizzarra, sì, ma in fondo tutti gli studenti di arte lo erano, quindi lei non spiccava più di tanto. La sua caratteristica più particolare e che stupiva studenti e insegnanti, era che si rifiutava di dipingere e lavorare con i colori. Utilizzava solo il bianco, il nero, e tutte le loro vie di mezzo. Bene, questa studentessa ero io. Intendiamoci, questa cosa mi causò non pochi problemi, ma visto che ero tra le più brave del mio anno(o, ad essere sinceri, la più brava, poco modestamente)alla fine i professori, esasperati ma anche colpiti, mi lasciarono fare, anche perché professavano libertà di espressione e stile. Quindi, eseguivo ritratti, paesaggi, astrazioni, progettazioni e altro nel mio personalissimo stile, a cui, però, pur essendo ai vertici delle classifiche accademiche,mancava qualcosa. Per un anno continuai a lambiccarmi il cervello(e il cuore e lo spirito e tutto quello che avrebbe potuto darmi una soluzione)alla ricerca di quel qualcosa che mi avrebbe fatto raggiungere la vetta artistica. Ovviamente, dopo aver trovato quel qualcosa, avrei continuato a migliorare e ad evolvermi, ma questo blocco rappresentava per me il primo della mia vita artistica, e mi spaventava non riuscire a oltrepassarlo.
Non avrei mai immaginato però che un singolo incontro mi cambiasse così tanto e mi portasse a livelli artistici mai sognati.

Fredda come il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora