Memoria di un giorno

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Quel giorno lo ricordo con esattezza, fin dal primo istante, e dubito che lo dimenticherò mai.
Venni svegliata dalla mia migliore amica, che è pure una mia coinquilina, nel mio piccolo appartamento attaccato alla accademia, le urla strazianti che spacciava come canto risuonavano nella doccia, in corridoio, nelle varie stanze tra cui la mia e sicuramente uscivano fin sul pianerottolo.
Mi tirai su, contemplai sconcertata in disordine anormale sul pavimento e poi ricordai che il giorno prima avevamo festeggiato il fatto che un nostro altro coinquilino avesse finalmente ottenuto la commissione di un progetto che desiderava da tanto. Sospirai, e decisi che avrei messo in ordine nel tardo pomeriggio, dopo i corsi. Dopo essermi vestita(in grigio e nero , il mio stile si riflette anche nel mio modo di vestire) ingollai una tazza di the , mentre mi allacciavo gli stivaletti Alice si affacciò dal bagno e mi chiese come mai uscivo così presto. Io , uscendo,risposi che mancavano dieci minuti all inizio delle lezioni. Non la vidi, ma ero sicura che il tonfo che udii fosse lei che si accasciava. Per le gioie del lettore non mi soffermerò su tutti gli aspetti e i piccoli dettagli di quella giornata, che proseguì in modo più o meno normale,perché fu solo durante l'ultimo corso che la incontrai.

Fredda come il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora