Capitolo 23.

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Sono passati tre ore da quando siamo scesi dalla giostra e Derek mi ha raccontato qualcosa di lui.
Non sapevo che sua madre e suo padre avevano divorziato quando era giovane.
Ora siamo nella sua macchina e saranno si e no le 2 del mattino.
Ho deciso, diciamo che ho ordinato di andare da qualche parte per bere.
Nella macchina regna il silenzio, odio il silenzio ma credo che dopo quello che è successo è meglio non parlare.
La macchina si ferma e io ritorno alla realtà.
Quanto vorrei essere solo in un sogno.
Esco dall'auto e mi dirigo dentro e subito sento la musica e odore del fumo.
Entro dentro il locale e non credevo che si potesse alzare così tanto la musica di una canzone.
"Vatti a scopare chi vuoi. Ti giuro che se mi segui io mi uccido ok?" Grido andando verso il bancone.
Mi siedo e chiedo della vodka.
I minuti passano, forse anche le ore, tutto sembra normale tranne io che continuo a bere.
Derek non mi ha seguita, per fortuna.
Dopo non so quanti bicchieri di vodka, smetto e subito parte un mal di testa fortissimo.
Ok ho esagerato.
Sarà un'impresa cercare Derek con questo mal di testa.
Mi alzo dallo sgabello e il mio equilibrio si va a fottere ma non cado, traballo.
Ho bisogno d'aria.
Non so come sono riuscita a uscire e ora mi sono appoggiata alla parete del locale fino a sedermi per terra.
Non riesco a stare al in piedi.
"Ciao dolcezza" sento una voce maschile, alzo lo sguardo fino a vedere un ragazzo, chi cazzo è?
"Ciao" dico fredda riabbassando lo sguardo.
"Che succede? Me lo vuoi dire?"
"Succede che mi sento male"
"Troppo alcool? Ti ha lasciato il ragazzo? O hai scoperto che si sta scopando qualcuna?"
"Primo diciamo di sì, secondo non ho il ragazzo, terzo il ragazzo o meglio il mio coinquilino l'ho mandato a scoparsi qualcuno" concludo ridendo e lui si aggiunge.
"Wow, io mi chiamo Federico e tu dolcezza?" Dice alzandosi.
Federico come Benji e Fede?
Zitta, quello di chiama Federico mentre sto tizio Federik (è così che si legge).
"Io Angel"
"Bel nome, ora vado un'amico mi aspetta"
"Ciao" concludo poi silenzio.
Tutti i miei ricordi si immergono dentro di me, Dylan, Jack, Logan, i miei finti genitori, le superiori e tutti quei ricordi brutti che volevo dimenticare.
Tutto quello che faccio è male.
Ballare, socializzare, tagliarsi, mangiare, amare e per finire sorridere.
Tutto ciò influisce il mio destino.
Odio essere nata da chi non conosco, non voglio neanche cercare mia madre.
Non voglio conoscere il mio passato, ormai è solo passato e il detto dice quel che è passato è passato.
Ed ha ragione.
"Bambina" dice una voce che non distinguerei mai.
Alzo lo sguardo, è lui.
Derek.
"Derek, forse ho bevuto troppo" dico felice di vederlo.
Le palpebre diventano pesanti come macigni e prima di andare nel buio più totale sento Derek.
"Nonono, Bambina non chiudere gli occhi" dice poi buio.
Buio da tutte le parti.
Sto navigando nel buio più totale, sto camminando dentro la mia mante fino ad arrivare a una persona di spalle.
Chi è?
"Come non lo sai chi sono" dice la persona di spalle.
Come ha fatto a leggermi nella mente?
"Beh è naturale, io sono la tua mente" dice girandosi.
Sono io.
Cerco di parlare ma non ci riesco, perché?
"Angel, non puoi parlare. Ti stai domandando perché sei qui. Beh te lo spiego subito.
Sei svenuta"
E grazie al cazzo questo lo sapevo genio della lampada!
"Lo prendo per un complimento. Tu sei qua perché dici che questa vita è male è vero che non hai i genitori, è vero che ti hanno mentito, è vero che hai sofferto cinque anni ma ora guardati.Hai incontrato Derek. Avevi promesso a te stessa che non ti saresti mai innamorata di uno Stronzo e invece, invece ora sei qua. Tutto questo non è male è bene.
Non smettere di amare per odiare" dice e poi lei o meglio la mia mente scompare facendo diventare le pareti bianche.
Ora dove sono.
Ora cerco di parlare e ci riesco.
"Mente? Mente dove sei? È vero quello che ai detto. Mi sono innamorata di uno Stronzo è così ma lui non ricambia, vorrei non parlargli più ma ora l'unica cosa che voglio e vedere i suoi occhi. Da quando c'è lui la mia vita ha preso una piega sia positiva che negativa ma a me non mi importa, voglio solo ritornare da lui" dico quasi gridando.
Una lacrima mi riga il viso, poi due, tre, quattro, poi inizio a piangere.
"Vuoi ritornare da lui?" Sento la voce di prima ma non la vedo.
Annuisco.
Di botto apro gli occhi e mi guardo intorno.
Sono a casa sul divano.
"Derek?" Dico e lui di corsa viene da me.
Manco se fosse Superman.
Appena mi vede mi viene ad abbracciare scaraventandomi di nuovo sul divano.
"Stai tranquillo" dico ridendo.
"Ho avuto paura" dice mettendo la testa nell'incavo del mio collo.
"Di cosa?"
"Di perderti" dice baciandomi in collo.
Il mal di testa sembra essere scomparso.
"Posso mettermi almeno il pigiama? Giuro che torno" dico baciandogli la guancia.
Annuisce e io mi alzo lasciandolo li sul divano.
Vado in camera mia e me la ritrovo come stamattina, disordinata.
Mi metto come pigiama una maglietta lunga che mi copre metà coscia a maniche corte con il cappuccio.
Mi alzo il cappuccio e ritorno nel salone e mi corico accanto a lui.
"Guardiamo qualcosa?" Dico guardandolo negli occhi.
"Sto già guardando qualcosa" dice avvicinandosi.
"Scemo" dico ridendo.
Con un braccio mi cinge la vita mettendo la testa sopra il mio petto.
Gli accarezzo i capelli cosa che non mi fa mai fare e per la prima volta si.
Dopo due minuti non lo vedo muoversi e presumo che si sia addormentato.
Chiudo gli occhi e dormo anch'io.
Lo amo.

Resta per sempre il mio stronzo. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora