Capitolo 1

505 46 5
                                    

Capitolo 1

Non so bene quanto tempo ci ho messo a rassegnarmi al fatto che le mie gambe non si sarebbero più mosse... non so neanche se si sarebbero di nuovo mosse.

Non rispondono ai miei comandi, semplicemente stanno ferme.

Più provavo a muoverle più mi affaticavo, mentalmente ovvio.

Ecco perché ora sono qui fissare il vuoto chiedendomi perché è accaduto a me.

Avevo fatto qualcosa di sbagliato?

Qualcosa di buono sarebbe successo in seguito al mio incidente?

Chi voglio prendere in giro... non posso muovere le gambe, come potrebbe accadere qualcosa di buono?

Guardo la flebo che ho in vena.

Sospiro e non oso chiedermi cosa mi stanno iniettando.

Involontariamente mi mordo il labbro e subito dopo sento un sapore metallico, probabilmente avevo una ferita al labbro ma non me ne ero accorta perché non mi faceva male.

Mi tocco il labbro e ritiro subito quello che ho pensato fa male.

Probabilmente prima non sentivo dolore perché ero troppo presa dalla notizia che sarei stata immobile.

Sospiro ancora mentre cerco di fermare il sangue che fuoriesce dal labbro.

Quando provo a fare dei movimenti mi fa male quasi ovunque.

Alzo il lenzuolo e provo a spostare la vestaglia che indosso.

Osservo il mio corpo e altre lacrime scendono.

Ho il busto fasciato e sono piena di lividi.

Ho un taglio sul fianco sinistro sicuramente, il cerotto è il classico che utilizzano gli infermieri per le medicazioni.

Vista la grandezza sarà un taglio di 10 centimetri, avendo usato i punti deduco rimarrà la cicatrice.

Provo a far forza sulle braccia ma un forte dolore proveniente dal torace mi fa urlare.

Riprendo a piangere perché non ce la posso fare, ho male ovunque.

Probabilmente l'aver pensato alle mie gambe mi ha fatto annullare tutto il resto.

Getto la testa all'indietro e sento la porta aprirsi.

-Ho sentito un urlo, tutto bene Signorina Cabello?- chiede un'infermiera.

-Ho male ovunque, appena mi muovo ho male- rispondo sinceramente.

-Vado a chiamare la dottoressa che l'ha in cura. Era venuta per gli antidolorifici ma subito dopo è uscita lasciandomeli in mano ed io non so bene quanti ne deve prendere... torno subito- dice uscendo dalla stanza.

Mi perdo ad osservare quelle pareti bianche.

Volevo diventare dottoressa ma sinceramente ho sempre odiato quelle stanze bianche... non hanno colori.

Dopo qualche secondo entra in stanza l'infermiera.

-Eccomi, prenda due di queste e una di queste, dovrebbe star meglio tra poco quando faranno effetto- dice iniettando anche del cortisone.

-Esattamente che cos'ho? Qualcosa di rotto?- chiedo.

-Ha parecchi lividi dovuti alla caduta e all'impatto con la macchina. Una costola rotta e tre incrinate. I primi giorni era attaccata all'ossigeno per difficoltà respiratorie, ieri abbiamo notato che non aveva difficoltà a respirare e gliel'abbiamo tolta. Le costole per fortuna torneranno a posto da sole ma bisogna stare attenti che non schiaccino i polmoni, quella rotta non ha subito una frattura scomposta ma solo parziale quindi tornerà da sola in posizione e si salderà... se resterà ferma senza fare sforzi col busto ovviamente- risponde stando vicina al lettino.

I Want To Help You (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora