La Runa di Ade

<< Merda. >> Esclamò Nico quando la spada del demone gli lasciò un taglio sulla parte inferiore dell'avambraccio. Il ragazzo fece più che poté con la sua spada nera per colpire l'avversario, ma questo era dannatamente agile.

Sarebbe stato rilassante continuare la passeggiata nel cimitero, tranquillo e sereno, al chiaro di luna, per poi viaggiare nell'ombra e tornare all'istituto. Viaggiare nell'ombra. Era un potere che quasi nessuno aveva. Nico dubitava persino che ci fossero stati altri prima di lui, o che ce ne fossero attualmente. Hodge gli aveva detto che aveva sangue divino, non solo sangue di cacciatore.

Il demone gettò Nico Di Angelo di qualche metro più in là e fece per attaccarlo quando una freccia gli si conficcò nel torace.

<< Alec! >> Gridò, gemente.

Alec Lightwood comparve da dietro la creatura con un' aria preoccupante. Era arrabbiato.

Gli occhi azzurri del ragazzo più grande incrociarono quelli castani e cupi del quattordicenne ferito. A terra, cosparso di sangue e liquido viscido, Nico distolse lo sguardo.

<< Perché continui a cacciarti nei guai? Lo sai che è pericoloso... >>

<< Ero venuto per svagarmi, niente di che. Scusami, non succederà più. >>

<< Lo dici ogni volta. >>

Alec prese Nico per un braccio e lo tirò su, trascinandolo poi verso il cancello del cimitero.

Camminarono per un centinaio di metri prima di arrivare all'istituto.

<< L'hai scampata anche questa volta, ma che non si ripeta mai più! >>

Nico storse il labbro e guardò in alto. << D'accordo. >>

<< Torno a dormire. Vedi di fare lo stesso. >>

<< Vado immediatamente. Ah, e... Grazie... Per avermi salvato. >>

Nico sarebbe stato capace di salvarsi benissimo da solo. Alec lo aveva semplicemente preceduto. Si scambiarono un accenno di sorriso e poi ognuno tornò nella propria stanza.

Il ragazzo, con aria cupa, si grattò sulla nuca.

Entrato nella sua camera, si sdraiò sul letto e si mise a fissare il soffitto.

Provava qualcosa nei confronti del suo amico. Qualcosa di strano, grande ma non profondo.

Era come una via di mezzo tra l'amicizia e il rimorso.

Chiuse gli occhi e non ci pensò più fino al giorno dopo. Quando Nico confessò al suo migliore amico Alec il suo più profondo segreto.