Il Destino fornisce le carte ma l'uomo gioca la partita.
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Ho parcheggiato poco prima della curva dell'Aurelia, a pochi passi dal ristorante, anche se non sono convinto di fare la cosa giusta. Non sono le solite remore di uno psicoanalista che vuole opporsi ai naturali suggerimenti del transfert. Donatella non è più in analisi con me da almeno tre mesi. Suo marito Alfredo continua ad essere mio paziente, sebbene anche lui abbia superato i due anni di analisi. C'è qualcosa di più che non riesco a intravvedere e adesso voglio solo vivere questa serata. "Forse mi servirà per comprendere quel che ora non vedo", mi dico mentre scendo e chiudo l'auto.
Appena entro ai 7 Nasi la vedo seduta a un appartato tavolo per due. Comprendo da com'è vestita che la cena potrebbe avere un seguito. Lo abbiamo desiderato entrambi da tempo, non scorgo il motivo di oppormi, se escluso che è la moglie di un altro. Il suo abito nero lascia intravvedere molto alla mia fantasia, sotto il pizzo e la collana di perle che non copre ma esalta le forme. Mi domando se saprò fermarmi. Metto da parte le domande retoriche e mi avvicino al tavolo con allegria.
«Ciao, aspetti da molto tempo?».
Mi sorride prima di rispondere:
«Sono arrivata da poco e ho avuto fortuna col parcheggio. La mia Smart sta dappertutto». Sorridendo apre lo scrigno del suo intimo tesoro di sentimenti.
«Ho ordinato per ingannare l'attesa del salmone affumicato su un letto di finocchi». Ha appena terminato la frase che il cameriere si presenta con il piatto.
«Come vino un bianco frizzante di Valdobbiadene? Può andare anche per te, Luigi?».
Durante gli anni dell'analisi mi chiamava dottore, concedendosi di pronunciarlo seguito dal cognome Borghi. Non mi aveva chiamato spesso per nome e provo una sensazione inusuale.
«Certo Donatella, vedo che hai sempre le idee chiare...» commento mentre dispongo il tovagliolo, un gesto per scaricare l'eccitazione del momento che riesco sempre meno a controllare.
Quando restiamo soli, si avvicina e sussurra:
«Eccoci arrivati a questo punto, finalmente. Come ti senti? Io sono emozionatissima». Mi guarda negli occhi e io sono magnetizzato da quei due laghi azzurri che mi sembrano senza fondo. Perché non riesco a fermarmi? E perché dovrei farlo?
Sono l'analista di suo marito e sto flirtando. Questo comportamento è sufficiente per un richiamo da parte dell'associazione di Psicoanalisi. Devo trovare il modo di salvare la mia posizione senza perdere questa opportunità. Donatella mi piace, è affascinante. Potrebbe essere il capriccio di un momento, una parentesi nella vita di entrambi, ma potrebbe anche essere una catastrofe per Alfredo, la conferma del complesso che lo accompagna da tutta una vita, da quando a sei anni il suo mondo infantile si ruppe del tutto. E io, invece di aiutarlo a prendere coscienza della sua paranoia di perdere le cose care, la sto trasformando in una premonizione, seducendo sua moglie.
La cena è durata quasi un'ora. Rigiro tra le mani quel foglietto e non mi sembra vero. Sono andato in bagno a lavarmi le mani poiché avevo ordinato delle nespole. Me le sentivo appiccicose e ho deciso di lavarle. Ho detto a Donatella di aspettarmi e mi sono alzato da tavola. Al mio ritorno, saranno passati meno di cinque minuti, non la trovo più e vedo sul tavolo il piattino, contenente il conto che aveva saldato, e sotto ad esso un biglietto ripiegato che ora sto rimirando dopo averlo letto e riletto. Ci sono anche due chiavi. Stento a credere alle parole che leggono i miei occhi disorientati. Mi dico che forse per meglio comprendere quello che è riassunto da quelle poche e importanti righe del foglietto, devo ripercorrere velocemente gli avvenimenti che mi hanno portato a essere in quel luogo. Chiedo al cameriere un bicchiere di Porto e cerco di riandare all'inizio.
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I tempi dell'Eros
Детектив / ТриллерPassato , presente e futuro di un amore. E' possibile viverli tutti insieme come un eterno presente?