Nico

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Che domande! Chiedermi se conoscevo il film "Alexander"! Era come domandare se Ade fosse il dio degli Inferi.
Presi a costruire il mio fortino personale e privato, per tenerlo lontano e fingermi il suo nemico. Non volevo creare distanza tra noi, ma vedere se cercasse di starmi appiccicato lo stesso. Così fu, infatti!
—Ehi, hai invaso il mio territorio!— mi lamentai mentre lui cominciò ad entrare nella mia base costituita da cuscini e coperte color grigio.
—Oooopsss... Ma... Non eravamo alleati?— si lamentò abbassando il labbro inferiore.
Scossi il capo. —Non più. Cambio di programma!— lo spinsi via piano e chiusi la parte da dove era entrato con un cuscino accanto a me.
Will fece un mezzo sorriso e prese una coperta color nocciola. —Allora combattiamo!—
Afferrai il primo cuscino da divano che trovai e glielo lanciai. Lui lo parò, coprendosi con quella coperta. Quando lo riprese, me lo scagliò contro e distrusse una piccola parte del mio fortino. Imprecai e feci per ripararla. Purtroppo il mio lavoro venne interrotto da un colpo a tradimento sulla schiena. Un cuscino bianco come la neve mi fece cadere a faccia avanti, causando la distruzione totale di ciò he era rimasto del mio fortino. I cuscini si piegarono e fecero cadere le coperte sovrastanti. Divenni imbronciato e sentii Will ridere a crepapelle.
—Temo che tu abbia perso, figlio di Ade.— concluse lui.
Mi rialzai barcollando e mi sedetti sui resti del mio fortino. —Non darti tante arie, Solace. Tutti sarebbero stati capaci di colpire alle spalle.—
Fece le spallucce. —Colpa tua. Mai perdere concentrazione, caro Efestione!—
—Mi sento a disagio con questo soprannome; fa una brutta fine nel film!— borbottai incrociando le braccia.
Will avvicinò una mano alla mia bocca. —Shhhh, era uno spoiler! Pensa se ti avesse sentito qualcuno che non ha ancora visto quel film.—
Gliela scansai e sbuffai. —Che si sbrighino a vederlo.—
Ridacchiò e mi guardò, sorridendo dolcemente e in modo un po' ebete. Ricambiai il sorriso, abbassando poi la testa.
—Sei bellissimo quando sorridi.— sussurrò.
Mi racchiusi nelle spalle. —No...—
—E invece si!— replicò lui.
Senza accorgermene, borbottai qualcosa a voce alta abbastanza perché potesse sentirla anche Will. —Vorrei me lo dicesse Jackson...— mi tappai la bocca con la mano, scorgendo che il volto di Will si era fatto cupo e pensieroso. Poi mutò in sarcasmo. —Già... Potrebbe dirtelo...— e si alzò.
Mi sentii uno schifo. Avevo appena ferito i suoi sentimenti a causa della mia stupida lingua lunga. —S-scusa, Will... Intendevo dire che...— ma non riuscì a sentirmi, perché lentamente uscì dalla cabina e si sedette sull'erba.
Mi morsi la lingua e imprecai sottovoce. Ero proprio un imbecille! Oltretutto che mi aveva fatto stare da lui e divertito tanto. Continuavo a ferirlo perché avevo ancora in fondo una cotta per...

Mi alzai di scatto e lo fissai mentre guardava le stelle, il volto inespressivo. Lentamente, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, sfregandomi le mani. —W-Will... Io...—
Lui alzò una mano, chiudendo gli occhi comprensivo. —Tranquillo, lo capisco. Il primo amore non si scorda mai.—
—Si, ma... È passato. Voglio dire... Ero piccolo e suggestionabile.—
Annuì storcendo le labbra. —È inutile che tu continui a trovare scuse: sei ancora innamorato di lui.—
"Si" pensai, ma il mio cervello stava andando nel pallone con tutti questi discorsi.
—Lui non...— provai a dire.
—Non dire che non ti piace più, perché so che non è così.—
—No! Will, lui non è il mio tipo... Non più ormai!– alzai la voce.
Lui però non sembrò infastidito. Era più che altro senza speranze dal tono della sua voce. —Lo è... Lo so che lo è. Il problema è che tu non sei il suo tipo, perché lui è etero.—
Mi morsi il labbro inferiore dalla rabbia. Trattenni le lacrime, che neanche capii perché mi stessero venendo. L'erba sotto di me sembrava farsi sempre più bollente e le orecchie presero a scottarmi. Esitai e cercai di spiegargli come stavano le cose; non volevo peggiorare la situazione però. La mia mente cominciò a fare tanta confusione.
Will rimase concentrato sulle stelle sopra di noi. —Lo capisco meglio di quanto tu credi. Cioè... So come ci si sente ad amare qualcuno e non essere ricambiati.—
Abbassai la testa e cominciai ad interessarmi ai fili d'erba sotto i miei piedi. Cosa provavo io per lui? Lui era diventato il mio Percy. Ormai stavo dimenticando quel Jackson, ma... Una parte di me pensava che se mai Testa D'Alghe cambiasse idea su di me io potevo accettare eccome di stare con lui. Mi piaceva, si, ma Will stava diventando meglio di Percy. Ero io che volevo complicarmi la vita, ero io l'egoista che non sa cogliere le occasioni. Ripensai alla volta in riva al lago con Will ed emisi un verso strozzato.
—Sai cosa mi piace di te?— domanda Will restando con la testa fra le nuvole.
Dovetti ammettere che amavo quel suo modo di fare così beffardo e solare. Non a caso era figlio di Apollo.
—Cosa?— domandai con cuore martellante nel petto.
—Tutto—
Divenni rosso fino ai capelli. —N-non ho nulla di speciale.—
Fece una risatina strozzata. —Tu già di per te sei speciale. Ormai sei per me la ragione della mia felicità. La ragione per cui ogni mattina mi sveglio. Quando apro gli occhi penso: "Wow! Oggi il mio obbiettivo è di far sorridere quel piccolo Di Angelo, perché se lo merita. Da solo non ce la fa, quindi... Lo aiuterò io! Lo renderò felice, ogni giorno."—
A quelle parole mi viene voglia di piangere come mai in vita mia. Nessuno si era mai preoccupato dei miei sentimenti fino a quel momento. E nessuno immagino si era mai  e preoccupato dei suoi.

Nota dell'autrice:
Ehilà, semidei! Spero che vi sia piaciuto questo nuovo capitolo! 😊 Più avanti ci saranno cose moooolto più hot, intense e tenerissime, quindi è solo il principio!
Al prossimo capitolo! 🤓💀

Come luce nelle tenebre [Solangelo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora