Sto morendo dentro appena ho sentito la voce di Alvaro.
Ho paura. Paura che finisca male, che farò del male a lui che non se lo merita. La persona che mi ha consolato quando io avevo scoperto tutto e adesso sono qua, a fargli del male.
Sono stata e sono una stronza per quello che ho fatto e per quello che ho fatto. Nel giro di due giorni ho rovinato tutto.
"Calmati Alvaro, lei non ha fatto niente sono stato io, hai una ragazza troppo sexy" dice Paulo mettendosi la mano nei suoi capelli.
"Questo lo so che sei stato tu, ma per favore non con Martina" dice Alvaro "Dobbiamo andare se non vogliamo fare tardi" continua Alvaro.
Paulo esce dallac stanza e io mi avvicino ad Alvaro.
"Alvaro, non volevo farti questo, perdonami lo so ch..." non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovo con le labbra di Alvaro sulle mie.
"Lo so piccola" dice "lo so". E io non so come mi possa meritare tutto questo.
Da quando sono a Torino la mia vita è cambiata.
Scendiamo e usciamo di casa per andare al ristorante dove a prenotato Alvaro.
Io sono seduta vicino ad Alvaro e i miei genitori dietro, Paulo sta dietro di noi con la sua macchina.
Il viaggio e per lo più silenzioso accompagnato solo dalla musica di Alvaro soler "Sofia".
Arrivati a destinazione, scendiamo e vedo che Alvaro ha prenotato in un bellissimo ristorante, pieno di fiori e piante all'ingresso.
Entriamo e vediamo una cameriera vestita di bianco e nero tutta sorridente.
"Salve,come posso esserle d'aiuto?" Chiede questa ragazza di nome Livia come si può leggere dalla piccola striscia con scritto il suo nome.
"Ho prenotato un tavolo da cinque persone con ordine mio, Alvaro Mirata" dice e lei controlla su un tacquino.
"È nel tavolo numero 21, infondo alla sala"dice e ci dirigiamo verso il nostro tavolo.
Il ristorante era bello sia dentro che fuori. Le pareti erano tutte bianche,ma i lampadari davano un tocco di colore sul d'orato.
Ci sediamo. I miei genitori vicini e io e Alvaro d'avanti a loro. Paulo è seduto tra me e mio padre.
Arriva un cameriere e prenotiamo. Aspettando i primi cominciamo a parlare del più e del meno.
[...]
"Il pranzo è stato ottimo, grazie di tutto Alvaro" dice mio padre.
"È stato un piacere signore, e sono contento che le sia piaciuto" risponde Alvaro.
"Bene, allora è tempo di salutarci, andiamo a scuola a firmare e dopo partiamo" dice mia madre.
"Potete restare a dormire qua, non ci sarà nessun problema vero Alvaro?" Dico e lui annuisce.
"Mi farebbe piacere" commenta dopo Alvaro.
"Grazie Alvaro, ma non possiamo proprio,domani io devo andare a lavorare e non posso prendermi un giorno di permesso, comunque grazie mille" dice mia madre. Saluto i miei genitori e entriamo a casa.
"Sono stanca" dico buttandomi sul divano.
"Ma,se non hai nemmeno camminato! Sei stati tutto il tempo seduta" dice Alvaro ridendo.
"Lo so, ma quando vengono i miei genitori è un caso a parte, parlano in continuazione senza freni" dico e Alvaro si avvicina verso di me e comincia a baciarmi il collo.
"Pensavo che avevi energia sufficiente per fare altro" dice con un tono malinzioso e io sorrido.
"A pensarci bene, avrei altra energia per fare altro"dico e cominciamo a baciarci.
Mi prende in braccio e comincia a salire le scale e andare in camera.
Ci lasciamo andare e forse, sono state le ore più belle che io abbia mai passato.
Ho deciso che ad Alvaro non voglio fargli del male, anche perché non se lo merita, quindi chiederò a Paulo di finirla e di starmi lontana. Lo so che è il mio idolo, che è la persona che mi ha salvato la vita, ma è la decisione più giusta.
"È stato bellissimo piccola" dice Alvaro "non mi stancherei mai di farlo con te" continua.
"E io lo stesso" dico dandogli un bacio alle labbra.
"Quando sono venuti i miei genitori, ho pensato alla mia vita precedente e a quella di adesso" comincio a dire e Alvaro mi accarezza lungo il corpo.
"A Pescara non avevo molti amici, ma stavo bene, credevo di avere buoni amici, sapevo che non mi avrebbero capita fino in fondo, ero sempre la ragazza per bene che ama leggere e scrivere. Non avevo una vita interessante, piena di avventure come quella di altri, ma stavo bene con me stessa mi sentivo felice e secondo me è la cosa più importante" respiro e continuo a parlare "poi i miei 'amici' mi diedero la possibilità di venire qui a Torino e avevo pensato che qualcosa nella vita fosse andata bene, poi mi sono ritrovata di nuovo nel buco nero, ma per fortuna ho conosciuto te e tutti quelli della Juventus e che mi ha cambiato la vita, quindi grazie davvero." Dico, avevo bisogno di dirlo a qualcuno, di raccontare la mia a qualcuno e credo che Alvaro sia la persona giusta.
"Noi non ti abbiamo cambiato la vita, l'abbiamo fatta continuare e l'abbiamo resa ancora più bella" dice Alvaro.
LO AMO.
spazio mio
Eii come state? Io tutto apposto. Questo capitolo non è lungo, ma forse non aggiornerò nei prossimi giorni (una settimana circa ) perché ho in mente un'altra storia e voglio scrivere i primi due o tre capitoli.
Domani gioca l'Italia, speriamo bene.
Un bacio da
Elena
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ho amato molto a causa tua/ Paulo Dybala
Fanfic"perché sono cosi distante per dirti ciò che provo? perché sono troppo lontana per urlarti quando ti amo? perché sono troppo lontana da te? perché ti ho conosciuto adesso, e non prima? PERCHE?" Martina ha 15 anni e nella sua vita sono due le cose...