La notte stava per addormentarsi quando il gruppo partito in 1000 e tornato in 200 e mezzo ritornò nella città sotterranea a New York.
Due Deux tenevano fra le braccia, in mezzo a loro, il loro compagno divenuto grigio e rigido come la pietra.
Un solo ragazzo aveva decimato un intero squadrone...
Il consiglio era furente e sconvolto, sapevano delle nuove tecnologie umane ed si erano premuniti giusto il necessario ma non avevano pensavo che qualcuno li avrebbe scoperti e soprattutto annientati come niente.
- Come è possibile!! - Urlò il saggio dai capelli corvini, Silas, mentre tra le mani faceva muovere due sfere di ghiaccio simili a biglie.
Un brusio insopportabile aleggiava nella grande sala.
- Ordine, ordine!! - Gridava un saggio mentre Silas non faceva altro che innervosirsi sempre di più.
Tra le chiacchere senza senso delle creature non si ricavava nulla di buono.
Fino a quando...
- Ma alcuni dicono che c'era qualcun altro in quell'edificio! - urlò un saggio.
Tutti si zittirono.
- Uhm?!? - Il corvino alzò gli occhi glaciali verso il suo collega.
- Che significa che c'era qualcun altro? Questo non è scritto nel rapporto. - Espose furibondo un altro saggio.
Gli occhi di tutti andarono a uno dei guerrieri, venuto lì appunto per fare rapporto.
- Oh ehm ecco... Sí bhe, non sapevamo cos'era e allora...-
- Parla...- Una voce gelida come il freddo siderale scosse i presenti facendoli tremare, cosa quasi impossibile per loro, creature di tenebra e ghiaccio.
Finalmente i presenti fecero silenzio.
-E-ecco... Alcuni dei soldati dicono di aver visto un deux dagli occhi bianchi fermo sulle grandi scale dell'edificio ...-
- Occhi bianchi? Interessante... Che altro? - Il saggio che parlava era un uomo sulla trentina dai tratti del viso duri e occhi di un bianco che si confondeva con la cornea e i capelli albini tirati indietro rigorosamente.
- Era... Bhe, era completamente liquido, signore.
Ed emanava un'emozione intorno a se, sembrava un fumo velenoso...-
- Mai sentito di un deux del genere... E ho 11'576 anni signori. Dimmi soldato, hai notato se con se aveva il Marchio? - L'uomo dal fisico statuario nel completo militare rigorosamente bianco si alzo dalla propria postazione ed inizio a circumnavigare il tavolo.
Passò di fianco al saggio Silas e gli scompigliò i capelli dettando le ire del proprietario che però rimase muto.
- N-non lo so signore...- rispose lui imbarazzato.
- L'hai visto giovine? -Era arrivato dinanzi a lui e lo fissava quasi a scrutarne l'anima, sempre che quelle creature che erano i deux ne avessero.
-No signore, riferisco solo le notizie datemi dalle due truppe insieme al nostro soldato ferito... Io stavo assistendo allo scontro con l'umano, signore.-
- Ah, giusto il famoso umano... Bene soldato ora vedremo con i tuoi occhi quel che è successo... Non farà male.- Un tentacolo bianco si avvicino alla "fronte" del deux creando una connessione psichica tra i due, lo stesso succedette con gli altri Saggi che poterono assistere allo scontro come se fossero stati lì.
I ricordi del deux però facevano provare le emozioni che avevano turbato il soldato, i saggi non si trattennero nemmeno e se le divorarono ingordi, solo l'Albino e Silas non fecero nulla.
Nonostante quel che capitava non erano come i propri colleghi che praticavano questo "cannibalismo".
I saggi sgranarono gli occhi all'improvviso. Vergognati di loro stessi tornarono ai loto posti.
"Bene... Almeno hanno smesso di torturare quel povero" Penso il saggio albino, il deux infatti era davvero debilitato e a malapena si reggeva in piedi se non ci fosse stato lui.
- Bravo ragazzo... Portate questo all'ospedale e dategli una tripla dose di Astrim. -
Il deux era in uno stato moribondo, non riusciva neanche a capire cosa fosse successo.
Due saggi accompagnarono il soldato fuori dalla stanza.
- Bene... Ora abbiamo tre questioni a cui pensare... - Espose un saggio quasi sussurrato.
- Già... Ma prima di tutto dobbiamo parlare con il deux che ha visto quel nostro... "Simile". - Esplose l'albino guardandoli uno a uno quasi con rimprovero.
-E soprattutto cosa fare con il ragazzo. Non dimenticarlo fratello.- Disse Silas, nei suoi occhi c'era uno strano fuoco freddo.
Intanto dall'altra parte della città due deux erano in una stalattite un po' piú grande delle altre, al cospetto di colei che forse avrebbe potuto aiutare il caduto.