Un nuovo inizio

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Sono tremendamente emozionata,sono sull'aereo e nonostante la felicità,penso a come quella tossica di mia madre potrà andare avanti.

Mi sono sentita sbagliata da sempre,perché lei non mi dava l'amore che dava al suo compagno,ricevevo un sorriso solo dopo essere violentata.
Dopo qualche anno mi sono resa conto che lei è quella sbagliata,e giuro su Dio che non la perdonerò mai.

Tre ore dopo sono già atterrata a Los Angeles.
Cerco disperatamente qualcuno con il cartello e il mio nome,e poi lo trovo.
È un ragazzo sulla ventina,alto con i capelli biondi,davvero carino, ma in faccia sembra un po' un bambino.

Mi avvicino e porgo la mano:«Piacere,io sono Lucy»
«Io sono Federico,ma chiamami Fede.»
Annuisco e mi sento parecchio imbarazzata.
Mi dice di seguirlo e entriamo in una macchina dove alla guida c'è un ragazzo dagli occhi azzurri,decisamente più bello di Fede.
«Fede potresti chiudere la fottuta portiera visto che questa deficiente non l'ha ancora fatto?»
È anche decisamente più antipatico,però chiudo la portiera.

Il biondo davanti a me non fa altro che sbuffare e tirare le punte dei capelli per tutto il viaggio,spero che gli cadano tutti,stronzo del cazzo.

Ci lascia in una via dove ci sono tante villette.
«Scendete e fai vedere a questa qui la casa,io devo andare da Ashley.»
Fede annuisce in silenzio e scendiamo.

Appena la macchina parte,inizia a parlare.
«Ti prego di perdonarlo,è abbastanza nervoso nell'ultimo periodo.
In realtà non voleva neanche metterla in affitto la casa,ma da quando i suoi genitori sono venuti a conoscenza del fatto che beve spesso,hanno smesso di dargli soldi extra ed è rimasto al verde.
Adesso abita con me e la mia famiglia. »

Se è già odioso così,non oso immaginare di come possa essere da ubriaco.
Lascio perdere il pensiero e invito Fede a farmi vedere la casa.
È davvero grande per una sola persona,con i suoi due piani.
Mi sento fortunata pensando che io devo pagarla soltanto 300 dollari al mese.

Do i primi soldi a Fede e vado subito al piano di sopra,devo fare necessariamente la pipì.
Dopo aver finito,inizio a preparare l'acqua per fare un bagno caldo e mentre aspetto che la vasca si riempa scelgo una delle due stanze e poggio la valigia sul letto per cercare un pigiama.

Sono da circa venti minuti dentro la vasca quando sento bussare potentemente alla porta di casa non mi va di uscire dalla vasca e faccio finta di nulla.
Qualche minuto dopo il rumore cessa.

Sospiro sollevata e mi godo il mio bagno,fino a quando la porta del bagno non si spalanca.

Cerco in tutti i i modi di coprirmi,ma con un risultato minimo e guardo la persona davanti a me,è l'antipatico della macchina.

«Che cazzo hai nel cervello?!»
Urlo,ma oddio,ho ragione.
«Pensavo che ti servissero le chiavi.»
«Bene,lasciale sul tavolo in cucina e vattene.»
Ma non mi ascolta,continua a guardare tutto il mio corpo.

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