Il morso

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Ormai era arrivato febbraio e, a parte il ghiaccio per terra e le discussioni con Alex era tutto perfetto.

Un tardo pomeriggio, in mezzo al freddo e al buio, stavo tornando dalle lezioni di canto, completamente sola, per il parco vicino a casa mia, quando sentii un rumore.
Sembrava che qualcuno mi stesse seguendo, mi girai ma non vidi nessuno.
Ad un certo punto qualcosa mi corse addosso, facendomi cadere.
Non vidi cosa fosse stato, sapevo solo che mi aveva fatto male, molto male. Mi tolsi il giubbotto e alzai la felpa, quella cosa mi aveva morso il fianco sinistro. Tornai a casa dolorante, con, ormai, il lato sinistro della felpa completamente rosso a causa del sangue.
Arrivai a casa, non c'era nessuno. Poggiai la borsa, tolsi la felpa e rimasi in canotta. Andai in bagno per disinfettare il morso.
Tirai su la canottiera e squillò il telefono, era Tommy, risposi.
"Sta sera mangi e dormi da me"
"Ciao anche a te, come va?" Risposi scocciata
"Scusa hai ragione, bene grazie, te?"
"Più o meno, prima mi ha morso, qualcosa, credo un cane, ma ora lo sto disin.. È sparito! Tommy avevo un morso pieno di sangue sul fianco è sparito, è rimasta solo la cicatrice! Com'è possibile?" Ero sbalordita
"Sto arrivando" disse prima di chiudermi il telefono in faccia.
Non capivo più niente, Tommy era agitatissimo, mi sentivo strana però, riuscivo a vedere benissimo e sentivo quello che diceva il signore che abitava al quinto piano, avevo un mal di testa assurdo, svenni.

Mi svegliai in una stanza mia vista, la prima persona che vidi fu Mary, mi spiegò che ero svenuta, che eravamo nella loro taverna, mai vista prima, e che Tommy mi doveva parlare.
Mi alzai, feci un paio di volte avanti e indietro nella stanza e dissi a Mary di chiamarmi Tommy. Salì le scale, era molto agitata.
"Cosa sta succedendo?" Chiesi a Tommy
"Stai calma, non serve avere paura"
"Non ho paura!" Mentii
"Si invece, lo sento"
"Come?"
"Sembra assurdo, lo so..."
Fece un respiro profondo e poi lo disse tutto d'un fiato
"Sono un lupo mannaro, come te"
Scoppiai a ridere
"Ahahah, simpatico davvero!"
"Non sto scherzando! Secondo te com'è possibile che quel morso sia già sparito? Che il colore dei miei occhi cambi? So che lo hai visto! E com'è possibile che tu senta quello che stanno dicendo al piano di sopra nonostante gli ottanta centimetri di soffitto in cemento?"
Okay, stava iniziando a spaventarmi, sentivo davvero quelli di sopra, sentivo Mary che parlava con la madre, Ginevra e con un ragazzo.
"Non so come sia possibile, ma sto iniziando a crederci. Ma come fai a sapere che quello che mi ha morso non è stato un cane qualunque?
Sbiancò.
"Perché quella cane.... Eh, sì ecco, appunto... Beh, ero io."

La ragazza dell' Alfa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora