A casa di Teo

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Le settimane passarono senza farsi sentire, ormai stava già arrivando il caldo (scusate ma ho perso la condizione del tempo e non posso far si che sia sempre inverno!! 😂😆)
Ormai eravamo a metà aprile e tutto filava liscio.

Come al solito stavamo andando a casa, tutto insieme quando Tommy mi fermò.
"Ei, che c'è?" Chiesi io perplessa.
"Ti devo parlare."
"Eh, dimmi."
"Sai la storia di mio padre, no? Di come è morto eccetera..." Era un po' agitato, ma continuavo a non capire.
"Si, da quei cacciatori del sud."
"Ecco esatto."
"Dai Fede muoviti!!! A mio fratello non piace aspettare!" Era Teo quel giorno io, Nico e Erika saremmo andati da lui per il pomeriggio, non succedeva da un po' e ci mancava stare solo tra amici, senza pensieri...
"Si arrivo un attimo!" Urlai io.
"Comunque, stavo dicendo: devo scendere, devo andare giù al sud." Appena ebbe finito di dirlo sembrava si fosse tolto un peso.
"Ma come? A fare cosa? Tommy non farmi preoccupare!"
"Ei ei ei, ascoltami, tranquilla okay? Starò giù poco, devo solo mettermi d'accordo e chiarire un paio di cose con i branchi di là." Disse prima di sorridermi, prendendo il mio volto tra le mani.
"Okay, ma sai che a me quelli non mi piacciono!"
"Lo so, ma come ti ho detto starò giù solo qualche giorno."
"Okay." Dissi io sollevata.
"Ora però vai, ti aspettano e sta arrivando la tua metro. Ci sentiamo questa sera."
"Va bene dai."
"Ah, un attimo! Domani sera dormi da me! Parto domenica pomeriggio!"
"Ci sto!" Dissi prima di andare.
Mi baciò e se ne andò.
Erika mi prese per un braccio e mi trascinò giù per le scale.

Arrivammo a casa di Matteo dove c'erano sua madre e suo fratello ad aspettarci.
Con Silvia, la madre dei fratelli, avevo un ottimo rapporto, lei mi adorava e io la stimavo tantissimo.
"Ragazzi! Finalmente! Perché ci avete messo tanto?" Disse lei venendoci incontro alla porta
Tutti mi guardarono male scoppiando a ridere.
"Okay, scusa Silvia è colpa mia!"
"Ma si tranquilla, non importa, adesso forza, mettete giù le cose e tutti a mangiare!"
Andammo in camera di Teo passando davanti a quella di Simone, il fratello, che fece cenno con la mano e un sorriso maligno per salutarci.
Appoggiammo la roba è tornammo in cucina.
"Beh potrei dire quasi benvenuto!" Disse ridendo Simo dopo avermi preso per il braccio.
"Ciao Simo, tutto a posto?" Risposi acida.
"Alla grande e tu?"
"Non potrei stare meglio." Dissi andando via.
Dalla cucina arrivava un odore fantastico Silvia aveva preparato un bel piatto di pasta per tutti ed era già pronto in tavola.
Corsi a lavarmi le mani insieme agli altri e poi tornai nuovamente in cucina per prima.
"Ciao bella!" Mi disse Silvia appena si accorse di me.
"Ciao!"
"So che anche tu sei diventata come quei due matti lì! Come ti trovi?" Mi disse riferendosi ai suoi figli.
"Bene, ho avuto qualche problema ad ambientarmi all'inizio, ma ora sto meglio."
"Bene bene sono contenta."
"Ascolta Silvia, posso farti una domanda?"
"Certo! Anche due!"
"Come fai a vivere con due lupi in casa essendo un' umana?"
Si mise un po' a ridere e poi rispose.
"Eh, bella domanda! Sai che a volte me lo chiedo anch'io! Ma non lo so, li amo e questo me li fa sopportare tutti i giorni! Avresti dovuto vederli durante le lune piene tutti e due insieme! Un incubo!" Rise ancora e io la seguii.
Nel frattempo arrivarono gli altri, così ci sedemmo a mangiare.

Finito tornammo in camera e parlammo un po' poi Teo mi si avvicinò.
"Ascolta, mio fratello vuole parlarti, sai vuole sapere com'è andata e perché è successo, a te andrebbe bene?"
"Si va bene, non ho niente da nascondere."
Così si alzò e io lo seguii, uscimmo dalla camera e, arrivati a quella di Simone, Teo busso alla porta.
"Entrate."
Obbedimmo.
"Allora come ci si sente?"
"Normale, come sempre." Ero fredda, Simo mi stava sulle palle.
"Quindi ti ha trasformato quel ragazzino là? Tommaso mi sembra..."
"Si lui." C'era qualcosa sotto, ma non avevo ancora capito cosa e mi stavo incazzando, cosa voleva quello da noi?
"Aaaah, ma c'è qualcosa tra voi!! Lo sento! Siete arrivati all'imprinting! Wow." Disse prima di ridere. Iniziò a passeggiare, stava pensando a qualcosa. Continuò.
"Sai non mi è mai piaciuto, è un superficiale del cazzo, pensa solo a quello che dice la Luna e  a se stesso del suo branco e di quelli che ha intorno se ne infischia! Conosco le persone così!"
"Non dire 'ste cazzate! Non è assolutamente vero! Non lo conosci per niente."
Stavo iniziando a ribollire dentro lo avrei voluto azzannare, ma non potevo, per Tommy. Il mio autocontrollo era tutto ciò che avevo in quel momento.
"Ovvio per te sono cazzate! Allora dimmi perché non mi ha mai accettato? Perché non è qui a difenderti? Perché non viene qua e reagisce e non ti aiuta?" Disse mettendomi una mano sul culo.
Non ci vidi più. Non me ne fregava più niente, volevo solo ammazzarlo.
Mi trasformai.
I miei occhi diventarono arancioni, mi uscirono gli artigli e i denti.
Gli saltai addosso, e gli infilzai lo stomaco con gli artigli, lui fece un gemito e si trasformò a sua volta. Mi prese e mi lanciò contro il muro. Caddi a terra, ma mi rialzai subito.
Gli feci ancia qualche grande graffio e gli diedi un paio di morsi, poi chiese aiuto.
"Okay Teo, è forte, tanto, aiutami! Fermala!"
Non ci pensò due volte, saremmo finiti male entrambi.
Mi prese di forza da dietro, mi sollevò e mi urlò contro.
"Fede basta! Torna in te cazzo! È un coglione! A detto quelle cose apposta! Ascoltami!"
Dopo quelle parole me ne resi conto. Mi fermai.  Feci un paio di respiri e tornai in me.
Matteo mi appoggiò a terra.
Mi avvicinai a Simone, gli tirai uno schiaffo e me ne andai. Teo mi segui.

Tornati in camera gli altri videro i lividi e mentre Teo andava a prendermi del ghiaccio, nonostante la guarigione accelerata le ferite davano fastidio, io gli raccontai tutto.

Stetti lì ancora qualche ora, poi tornai a casa con Erika.
Mangiai e andai diretta a letto ero distrutta.

La ragazza dell' Alfa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora