CAPITOLO 4: IL MIO QUASI RAGAZZO MUORE DENTRO UNO SPECCHIO

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-eh? Cosa? Io?
Era stranissimo, era preciso identico a Carlo, quei capelli tagliati a spazzola mori, gli stessi occhi, quei bellissimi occhi verdi che sprizzavano pagliuzze di luce, irradiavano quell'aurea di spenzieratezza; aveva la stessa leggera barbetta sul mento, allora, se fosse stato veramente lui, saremo potuti stare assieme ancora per tutti gli anni a seguire; wow
-scusa, perché mi guardi così?  Sei inquietante...
Dopo un po' di silenzio imbarazzante e qualche mugugnio formulai una sorta di frase
-em... si vedi...ecco...em...
La mc. Grannit ruppe l'imbarazzatissimo silenzio
-ragazzi continuiamo con la cerimonia dello smistamento... Benjamin Bennet?!
Si alzò un ragazzino veramente piccino, i capelli un po' disordinati erano rossicci, la carnagione era pallida, aveva un tono verdognolo; sicuramente stava per vomitare; mi faceva una gran pena poverino.
-allooora,  come dicevamo perché mi fissi? Sono carino? No sei finita in corvonero non mi fissi per la mia bellezza vuoi sapere qualcosa di qualcuno. Spara!
-eh?!
- spiegami;  nessuno viene ad hogwarts senza lettera; dimmi perché sei qui
-ben vedi Carlo...
-come mi hai chiamato?
-Carlo non è il tuo nome?
-no io sono Giorgio;  Carlo era il mio fratello gemello scomparso
Era rosso in viso; stava per scoppiare a piangere; era una caratteristica anche di Carlo quella di gonfiarsi come un peperone maturo prima di un grosso pianto sincero.
-scusa non volevo...
Dissi; ero imbarazzata; come mi era venuto in mente di chiamare Carlo una persona che nemmeno si era presentata;  sempre quella stupida impulsivitá, era uno dei miei difetti fatali; a volte mi davo all'azione prima di pensarci su due volte.
-parlavi di Carlo prima... è... è vivo? Cioè come fai a sapere della sua esistenza?
Mi disse Giorgio con la voce tremante carica di tristezza
-beh prima di tutto devi sapere che Carlo è il mio migliore amico; è un fanboy; sai cosa significa fanboy?
Mi fece di non con la testa;  sospirai
-un fanboy è una persona che pensa che tutto questo,  ovvero quello che è scritto all'interno di un libro possa esistere,  che si possa avverare
Mi guardò con uno sguardo incerto poi gli si illuminarono gli occhi e disse -ok,  ho capito.continua- era strano essere finalmente ascoltata;  finalmente sapevo che qualcuno era interessato ai miei giudizi,  le mie opinioni e ai miei ragionamenti, ai miei sentimenti e alle mie esperienze.
-allora come ti dicevo, io e Carlo siamo amici e voi due; a meno che voi due siate veramente fratelli vi assomigliate tantissimo e...
Non riuscivo a continuare;  la voce mi si era incrinata in un modo spaventoso e... ricordare una persona che sapevi non avresti mai più visto, abbracciato o magari anche solo parlato,  mi sembrava una cosa... davvero... davvero... mi cadde una lacrima, piccola, talmente calda che mi diede un brivido, non piangevo mai davanti a una persona sembravo debole,  piangevo solo ed esclusivamente sul mio cuscino che ormai era abituato a bagnarsi la notte.
-ehy non piangere, è successo tanto tempo fa, non ti preoccupare.
Ma cosa stava blaterando, era successo sta mattina alle dieci.
-come scusa?
Domandai
-si sai Carlo è sparito quattro anni fa non serve dispiacersi,  ormai ho già superato.
Disse con fare fiero, calmo ma con tono incerto come se invece di voler far conforto a me, lo dovesse autoconvincersi di stare bene.
- Co... Com'è sparito?
- si è inoltrato in uno specchio, credo quello delle brame; ed è sparito.
Lo specchio delle brame è lo strumento in cui Albus Silente gli è servito per nascondere la pietra filosofale, la pietra era l'unica al mondo che qualsiasi cosa essa toccava le la poteva trasformare in oro; per questo Silente l'aveva nascosta lì, per non farla prendere a maghi con cattive intenzioni (Cof...Cof... lord Voldemort) che si sarebbe servito di essa per comprarsi l'elisir di lunga vita.
-ok gra... grazie mille Giorgio...
Mi limitai a balbettare e cominciammo a mangiare visto che la cerimonia dello smistamento era finita da ormai 10 minuti.
Sul tavolo comparvero prelibatezze di qualsiasi genere,  tra pollo, pesce carne, verdura, purè e qualsiasi bevanda; era pieno di colori.
Presi una piccola salsiccia con della salsa sopra; era davvero deliziosa,  l'affumicatura era semplicemente perfetta; poi presi un po' di sushi;  e si so che hogwarts e sushi non c'entrano molto; ma poco importava;  il sushi era buonissimo.
Parlai un po' con Giorgio e scoprii che aveva 16 anni e mezzo;  avrebbe fatto l'ultimo anno con me; poi verso le 11 e 30  la professoressa mc. Grannit ci mandò tutti nei dormitori.
Io e Giorgio salimmo le scale continuando a parlare di cose da persone normali; sempre che parlare di libri letti sia una cosa normale. (Sì lo è siamo fangirl e fanboy dopo tutto) prima di entrare nella sala comune di corvonero il professor Lumacorno mi fermò proprio tra l'ultimo scalino e l'ottavo piano
- signorina Brown le deve informare che dovrà seguire oltre che alle lezioni normali anche corsi di recupero, per arrivare con le compentenze del suo anno;  quanti anni hai?
Notai che aveva i baffi sporchi di vino rosso; quindi dopo vari secondi di silenzio risposi
-ho 17 anni.
Sbiancò in volto; sapevo cosa significasse, dovevo sostenere due esami importantissimi in un anno:  il G.U.F.O. e il M.A.G.O.
-sai già cosa significa vero?
mi domandò con fare molto serio e spaventato.  Annuì mi girai per entrare nel dormitorio e un esclamazione uscì dalla bocca di Lumacorno
-Buonafortuna!
-grazie
mormorai;  il quadro di corvonero mi dichiarò il suo indovinello
- sottrai un osso al cane cosa rimane?
-beh, non rimarrei io perché sarei scappata via con l'osso in mano,  non rimarrebbe neanche il cane, mi ricorrebbe e mmm... il cane perderebbe la pazienza quindi rimane la pazienza del cane.
-giusto entra!
Entrai e corsi su per le scale. Andai a dormire e...
-Carolina svegliati!
Un getto di acqua ghiacciata mi arrivò in faccia; la preside, la signora Miani mi guardava con fare severo e...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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CAROLINA BROWN E LO SPECCHIO MALEDETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora