Sbagliato.
Ecco l'unica parola che rimbombava nella testa di Kurt da ore ormai; quella parola che non riusciva a scrollarsi di dosso, quella parola che lo stava opprimendo da troppo tempo.
Sbagliato.
In quel momento tutto quello che era successo gli sembrava un assurdo errore, un bruttissimo scherzo del destino.
Provò a chiudere i suoi occhi color ghiaccio, provò a stringerli forte per qualche minuto sperando che riuscisse a svegliarsi da quello che ormai stava diventando un incubo.
Tutto quello però non servì a nulla: quando li riaprì tutto era come prima, quella era la fottutissima realtà.
Kurt sospirò rumorosamente e cercò di mettersi più comodo possibile su quel dannato sedile dell'aereo, quell'aereo che lo avrebbe riportato a New York, quello che segnava il confine tra sogno e realtà.
Già, perchè la sua realtà ormai era quella grande e caotica città, il lavoro da Vogue, la sua amata scuola, il loft condiviso con Rachael...e Adam.
Già, Adam...
Quel ragazzo che aveva incontrato alla nuova scuola, quello che gli era stato simpatico fin dal primo momento, quello che forse si era preso una cotta per lui e che Kurt forse un minimo ricambiava.
Il mezzo soprano sbuffò mentre guardava le nuvole correre sotto di lui, la sua mente era fissa agli avvenimenti del giorno precedente, quelli che non sarebbero mai dovuti succedere.
Non sapeva nemmeno se quella con Adam poteva definirsi una storia, ma allora perchè aveva la sensazione che quello che era successo con Blaine fosse sbagliato, tanto sbagliato?
Era tornato a Lima solo per il matrimonio del suo ex professore, non credeva che sarebbe successo tutto quello, era sicuro che sarebbe stato un giorno tranquillo e felice, ma sfortunatamente non tutto era andato secondo i suoi piani.
Non appena il ragazzo aveva messo piede nella città tutti i suoi amici erano andati a salutarlo e, ovviamente, tra loro c'era anche Blaine, che non si era fatto pregare due volte per andare in contro a Kurt e abbracciarlo forte. Lui si era irrigidito per un attimo, per poi ricambiare l'abbraccio sorridendo.
Gli era bastato quel contatto per capire che non sarebbe stato tutto tranquillo quel giorno. Il moro subito aveva iniziato a ronzargli intorno chiedendo come stavano andando le cose a New York e che era sempre più convinto che sarebbe stato preso anche lui alla NYADA insieme a Kurt e Rachael.
Il mezzo soprano era stato a sentire in silenzio quello che Blaine gli stava dicendo, ma senza neanche rendersene conto si era perso nei suoi occhi di quel colore indescrivibile, ma bellissimo: amava e aveva sempre amato quelle iridi color miele, o almeno così gli sembrava, e adesso che era un po' di tempo che non ci si specchiava dentro si sentiva stranamente bene, si sentiva a casa.
Aveva subito cercato di allontanare quel pensiero, però, e dopo aver parlato un po' del più e del meno si erano preparati per festeggiare Schuester.
Il castano era quasi rimasto senza parole quando aveva visto Blaine uscire dal bagno, semplicemente lo trovava sublime: quel completo semplice nero che lo fasciava alla perfezione, quella cravatta che sembrava incorniciargli il viso e quel sorriso che lo faceva sempre sciogliere.
Aveva notato che anche il moro lo guardava con uno strano sorriso, ma non voleva pensarci e si avviarono insieme al matrimonio, usando la macchina del più piccolo.
Arrivati alla chiesa avevano contemplato un attimo l'accurata preparazione esterna del luogo del ricevimento, ma ben presto le loro attenzioni erano spostate altrove.
Bastò semplicemente un momento.
Improvvisamente, non sapendo neanche come, si erano ritrovati sui sedili posteriori, avvinghiati uno all'altro, con le labbra chiuse in un bacio.
Passione, mancanza, amore?Che cosa li aveva spinti a compiere quel gesto?
Il mezzo soprano si domandava queste cose mentre le labbra del moro continuavano a cercare insistentemente le sue, senza dargli tregua e cercando di schiudergli le labbra premendoci sopra con la lingua.
Blaine sembrava che avesse sentito talmente tanto la mancanza del corpo del suo amico che non riusciva a staccarsi da lui, tirandolo nuovamente giù ogni singola volta che Kurt si alzava, anche solo per prendere fiato.
Le mani del più piccolo si erano insinuate sotto la camicia del castano che, da parte sua, aveva iniziato a sciogliergli il nodo della cravatta.
Erano in macchina, tutti avrebbero potuto vederli, che cosa stavano facendo?
"Sto vedendo qualcuno a New York"
Una flebile frase che era uscita dalla bocca di Kurt, che cercava di riprendere la lucidità, ma nulla potette quando si sentì dire che con quel papillon era la criptonite del suo ex ragazzo.
Stava vedendo qualcuno nella sua nuova città, Adam, ma non sapeva come stessero realmente le cose tra loro; forse voleva solamente tenere le distanze da Blaine, non poteva certo dimenticare che lo aveva tradito, ma non poteva neanche negare che gli fosse mancato in modo assurdo in quel periodo in cui non si erano visti, così decise di stare al gioco e continuare a baciarlo, fino a quando Mercedes non li aveva interrotti, forse per fortuna.
Se li avessero lasciati fare forse sarebbero andati troppo oltre e Kurt non voleva, non voleva cedere così alla tentazione solo per la stupida mancanza di sesso.
Il matrimonio era andato avanti e dopo che la sposa aveva deciso misteriosamente di scappare all'altare, ma avevano deciso ugualmente di festeggiare, gli sguardi tra i due ragazzi si erano fatti sempre più intensi.
Kurt poteva sentire chiaramente i gradi occhi di Blaine che lo fissavano e lo cercavano in tutti i luoghi di quel locale e il mezzo soprano era confuso, tanto confuso.
Lo amava ancora, questo non poteva negarlo, ma era giusto tutto quello nei confronti di Adam?
Era giusto perdonare così velocemente il ragazzo di cui ti fidavi di più al mondo e quello che ha tradito in modo così brusco la tua fiducia?
La testa di Kurt quasi ribolliva da tante erano le domande che gli giravano dentro in quel momento, aveva paura di fare qualcosa di totalmente sbagliato, ma aveva paura anche di non fare nulla e di pentirsene il giorno dopo.
Pensava e pensava, tanto che non si era accorto che Blaine gli si era avvicinato e lo aveva cinto da dietro la schiena con un sorriso furbetto sulle labbra. Il castano aveva sussultato, per poi tremare leggermente al sussurro di Blaine.
"Vieni a cantare con me, la nostra leggendaria alchimia aspetta di essere riaccesa"
E con quelle parole aveva volontariamente scontrato la sua mano sui fianchi del suo ex, prima di prendergli la mano e trascinarlo sul palco per cantare una canzone, una di quelle che "Più gay non si può".
Forse era semplicemente tutto un gioco per Blaine, ma Kurt continuava a domandarsi che cosa stesse facendo, ma dopo quel tocco del suo amico la sua testa si era annebbiata, forse quello non era il momento per le domande, ma solo quello di godersi ogni attimo.
Sorrise vedendo Blaine iniziare a cantare e lo seguì, e si, aveva ragione: la loro fantastica alchimia non ci mise molto a riaccendersi e quegli sguardi complici peggiorarono la situazione.
Si, il mezzo soprano era ancora cotto del suo ex, la stessa cosa si poteva leggere negli occhi sognanti del moro.
Si appartenevano, si erano sempre appartenuti e sempre lo avrebbero fatto.
Kurt sorrise mentre Blaine lo stringeva a sé mentre cantavano e decise definitivamente che ad Adam ci avrebbe pensato poi.
La canzone finì e i due si abbracciarono prima di scendere dal palco e prima che Blaine potesse andare a prendere da bere dalle labbra di Kurt uscì una frase, detta forse quasi più per convincere se stesso che non il moro.
"Ricorda siamo solo..."
"...amici. Si lo so."
E Blaine scomparse così, con il solito sorriso furbo sulle labbra.
Dopo un po' Kurt si era seduto su una sedia a pensare, ma non ci sime molto il suo ex a tornare da lui con una scusa e gli occhi quasi da bambino. Che cosa voleva adesso?
Il castano sorrise, però, e lo fece sedere accanto a lui; il più piccolo sorrise e non se lo fece ripetere due volte: si, si vedeva chiaramente in quel mare di miele che lo amava ancora, tanto pure.
Partì un lento, tutte le coppie si formarono e Kurt sospirò leggermente, ben deciso a stare seduto a vedere gli altri ballare, ma non aveva messo in conto che un Blaine completamente innamorato si sarebbe alzato e gli avrebbe rivolto proprio quella frase.
"Posso avere questo ballo?"
Kurt sorrise leggermente, ricordandosi il ballo del suo terzo anno, a quando Blaine gli aveva fatto la stessa domanda, dopo che Dave era scappato via.
Il più grande sospirò arreso, decise di accantonare tutte le possibili domande e accettò di ballare quel lento con il ragazzo: erano stretti uno all'altro, l'odore di Blaine che si insinuava nelle narici del mezzo soprano e che gli ricordavano ogni singolo momento passato insieme a lui, ma faceva male.
Si, male: perchè si accorse che quei momenti gli mancavano veramente come l'aria e che ne aveva un bisogno disumano.
Posò la testa sulla spalla del suo ex e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla musica e dai bei ricordi, quasi scordandosi di dove era, fino a quando la mano di Blaine scese ben oltre la schiena di Kurt, facendolo sobbalzare leggermente per la sorpresa.
"Mi sei mancato da morire, non hai la minima idea di quanto ti ami ancora"
Kurt tremò a quella frase, che mai si sarebbe aspettato di sentirsi dire, non almeno dritta al suo orecchio durante un lento.
Sorrise, sorrise felice e no, non stava pensando ad Adam in quel momento, ma solo a loro due, a tutto il tempo che avevano sprecato in quei mesi a farsi la guerra e, istintivamente, si strinse ancora di più a quel ragazzo non tanto alto, ma che lo faceva sentire sempre al sicuro.
Lentamente Blaine prese il volto del ragazzo in una mano e i suoi occhi chiari si incatenarono a quelli di Kurt, ancora più chiari dei suoi e un dolce bacio, quella volta, chiuse le labbra di entrambi per qualche secondo, prima che il moro prendesse la mano del più grande e iniziasse a portarlo di sopra.
Kurt capì e decise di non voler rovinare tutto per il suo stupido orgoglio e così lo assecondo, sorridendo mentre camminavano per il corridoio per arrivare alla camera e fu proprio lui e tirare il suo ex per la cravatta per tirarlo dentro la stanza e richiudere velocemente la porta dietro di loro.
Erano soli dopo tanto tempo e il castano poteva sentire chiaramente il suo cuore battere all'impazzata per l'emozione; sorrise, quasi imbambolato mentre Blaine lo stringeva forte tra le proprie braccia.
"Mi sei mancato, ho avuto una paura assurda di perderti per sempre"
E no. Non poteva dirgli quelle cose senza che le sue gambe iniziassero a tremare e il suo cuore sembrasse impazzire.
Le mani che si stringono insieme e le labbra che si riuniscono per l'ennesima volta quel giorno.
Kurt sorrise sulle labbra del ragazzo e lo cinse forte dalla vita, mordendogli appena le labbra.
"Anche tu mi sei mancato molto
Ammise, con la testa annebbiata e una voglia incontrollabile di ritrovare quell'intimità così speciale con Blaine.
Non ci volle molto.
I due sembravano presi da una passione incontrollabile e senza dirsi nulla si spogliarono a vicenda per poi distendersi sul letto, assumendo una posizione conosciuta ad entrambi: quella della loro prima volta.
Sorrisero entrambi, ma sapevano che quella volta era tutto diverso: non c'era più l'imbarazzo e la paura iniziali, ma solo una grandissima voglia di appartenersi l'un l'altro e sentire dopo tanto tempo quel contatto così a lungo desiderato.
Quella non era semplicemente passione e voglia di sesso, ma era un amore che era stato tenuto seppellito per tanto, forse troppo tempo e che in quel momento aveva il bisogno di uscire allo scoperto in tutta la sua forza.
Kurt aveva la testa solo per Blaine in quel momento, voleva solo sentire che lo amava ancora dopo tutto quello che era successo, aveva bisogno di sentire che non era cambiato nulla.
Vedeva gli occhi del più piccolo scurirsi per il desiderio e le labbra rosse e gonfie, sorrideva capendo che il moro aveva aspettato solo quello da tutta la giornata, il momento in cui finalmente erano soli e quei gesti valevano ancora più di mille e mille parole gettate al vento.
E finirono per fare l'amore.
Fecero l'amore, non sesso, perchè sapevano che tra loro c'era un qualcosa che andava oltre l'orgoglio del più grande e il tradimento del moro.
Tra di loro c'era sempre stato un sentimento troppo forte per essere spiegato a parole, ma che faceva in modo che qualunque cosa accadesse tra loro li facesse sempre tornare insieme.
Alla fine rimasero per qualche minuto abbracciati, con i battiti del cuore che andavano a tempo tra di loro e le mani strette insieme, erano felici e Kurt stava quasi per cedere dicendo a Blaine ti amo, ma resistette, perchè voleva aspettare ancora un po', capire che cosa stesse succedendo nella sua vita, prima di poter accogliere nuovamente il suo ex.
Blaine sorrideva annusando il profumo dei capelli del castano e teneva la testa sul suo petto, godendosi il battito di quello che riteneva essere il suo unico amore.
Sarebbe rimasto così per tutta la sera, se Kurt non avesse deciso che sarebbe stato meglio se fossero scesi nuovamente per la fine della festa; fu così che si alzò e iniziò a rivestirsi, sorridendo di sottecchi guardando Blaine dallo specchio: vedeva chiaramente che era felice.
"E adesso dimmi che non stiamo di nuovo insieme."
Kurt sorrise a quella affermazione, no: non gliela avrebbe data vinta così facilmente quella volte, avrebbe constatato che il moro avrebbe combattuto per riaverlo per sé.
"E' stato bello, ma..."
"Non ti permetterò di minimizzare quello che successo Kurt"
Un altro sorriso, si: Blaine ce la stava proprio mettendo tutta per tornare con il proprio ex, ma non era ancora a conoscenza della tenacità che poteva avere a volte il castano.
E infatti dopo qualche altro scambio di battute si avvicinò, fin troppo, sussurrando qualcosa in tono provocatorio.
"Ci vediamo di sotto"
Forse Blaine credeva che lo stesse per baciare, Kurt lo aveva intuito, ma aveva preferito uscirsene così, lasciandolo sulle spine.
Camminò veloce nel corridoio per tornare al piano di sotto, dove ancora c'era musica, ma un suono lo portò magicamente alla realtà. Era il suo cellulare. Era un messaggio. Da Adam.
-Splendore, va tutto bene al matrimonio del tuo professore?-
Kurt perse un battito, quel nome...
Che cosa aveva appena fatto in quella stanza da letto?
Poteva quello essere chiamato tradimento?
Si, proprio quello a causa del quale era arrivato ad odiare Blaine, adesso stava avendo lo stesso trattamento per Adam?
Improvvisamente la testa iniziò a girare e giurò che se non ci fosse stato quel divanetto sarebbe sicuramente svenuto.
Un leggero panico si impossessò di lui: mentre era con Blaine in quella stanza aveva solo in mente di passare una bella serata con quel ragazzo che continuava a fargli battere il cuore ogni volta che lo vedeva, ma in quel momento i sensi di colpa lo avevano iniziato ad assalire.
Cosa stava accadendo nella sua vità?
Forse era meglio per tutti se si fosse fermato a riflettere, a riordinare le idee e forse anche i sentimenti.
Voleva bene ad Adam, ma in fondo sapeva che il suo cuore poteva appartenere completamente solo al bel moretto.
Quindi, cosa fare?
Domande, tante, tantissime domande e poche, pochissime riposte.
"Avvertiamo i passeggeri che il volo diretto a New York sta per atterrare, siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza"
La voce della hostess fece svegliare Kurt da quello stato di trance in cui era caduto durante il viaggio, che aveva passato in compagnia di quelle domande che lo assalivano dalla sera prima.
Non riusciva a darsi una risposta però.
Quello fatto la sera prima da fuori risulterebbe sbagliato e anche per la mente razionale del castano, ma lui sentiva che aveva avuto bisogno di quel contatto, sapeva che c'era un fondo di giusto in quello che aveva fatto.
Perdonare Blaine non era poi così difficile, ma era un ragazzo molto orgoglioso e anche se sapeva di amarlo ancora non gliela avrebbe fatta passare liscia.
Aveva deciso che per un periodo sarebbe stato meglio rimare amici e provare a cancellare quella serata assieme, anche se nessuno dei due lo avrebbe fatto.
Kurt di lì a poco sarebbe sceso dall'aereo e sarebbe tornato nel loft, doveva pensare, tanto pure.
Forse aveva solo bisogno di una dormita o di una doccia fredda.
Aveva bisogno di risposte.
Provare a dimenticare per qualche tempo Blaine? Sembrava essere una valida alternativa.
Avrebbe provato a frequentare Adam per capire che cosa provasse realmente per lui, gli sembrava un giusto compromesso.La sua mente era molto razionale, non si rendeva conto però che il suo cuore aveva già la riposta, la aveva sempre avuta.
Note dell'autrice:
Salve a tutti!
Bhe, spero che questa OS vi sia piaciuta.
Mi sono sempre chiesta che cosa fosse passato per la mente di Kurt dopo quello che è successo nella 4x14 (puntata molto soddisfaciente per il fandom, lo so :D)
Questo è quello che la mia testolina ha voluto tirare fuori.
I dialoghi li ho presi non dalla puntata in italiano, ma in linqua originale, quindi forse non saranno proprio uguali a quelli della puntata italiana.
Ah e ragazze in particolar modo, avete sentito la voce originale di Chris quando sussurra il "Ci vediamo di sotto"?
Solo io l'ho trovato assolutamente sexy?
A parte questo (?)
Se volete lasciarmi una recensione ne sarei felice, così almeno mi faccio un'idea se continuare o meno.
Un bacio e alla prossima.
Giulia Pierucci
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Razionalmente preoccupato, irrazionalmente innamorato
FanficSbagliato. Ecco l'unica parola che rimbombava nella testa di Kurt da ore ormai; quella parola che non riusciva a scrollarsi di dosso, quella parola che lo stava opprimendo da troppo tempo. Sbagliato. In quel momento tutto quello che era successo gli...