Capitolo 12.

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AURORA'S POV.

Giulio ci fece entrare in casa e quando fummo all'interno del salone rimasi spiazzata per quello che vidi. La casa era completamente in ordine,tutto era pulito e al suo posto;era come se il tempo si fosse bloccato.

Sono andata via sapendo che tutto era in ordine e sono ritornata vedendo ogni cosa rimasta al suo posto.

Mi voltai verso Giulio e lo guardai perplessa,in tutta risposta lui si limitò ad alzare le spalle mentre si stravaccava sul divano.

Accese la tv e si girò in direzione di Valerio,che intanto si era seduto anche lui sul divano.

-Ser,se non hai voglia di tornare a casa puoi restare qui finché vuoi-
Gli propose Giulio.

-ehm... Va bene. Ma sei sicuro che non disturbo?-
Domandò a bassa voce.

-certo che no,poi non so se a mia sorella dai fastidio,visto che ti odia-
Pronunciò quell'ultima frase con tono viscido.

-Io non lo odio,e poi se ti sto sulle palle puoi pure dirmelo in faccia piuttosto che fare commenti inutili-
Dissi mettendomi sulla difensiva.

-ma perché non te ne vai? E poi non dire che non odi le persone,perche se fosse per te ci faresti esplodere tutti in aria-
Rispose viscido.

-ma vaffanculo,se fossi veramente mio fratello non ti comporteresti in questo modo con me,perche un vero fratello maggiore non si compoterebbe mai come fai tu. Tu invece te ne fotti proprio,e non solo di me;ma di tutti-
Dissi assottigliando gli occhi.

-io non sono tuo fratello. Chi sei? Io non ti conosco-
Chiese con voce da finto ingenuo.

Giulio stava dicendo che io non ero sua sorella e lui mio fratello. Come cazzo può dire una cosa del genere?!

-Giulio ma che-

-Giulio cosa?! Giulio un cazzo! Mi hai rotto le palle te e le tue cazzate! Sono venti anni che mi hai fatto due palle te e le tue minchiate! Quando crescerai? Quando imparerai a riconoscere i pericoli? Quando capirai che non ti devi fidare di nessuno e che se ti chiamano tu non devi rispondere? Ho già perso i miei genitori e alcuni miei amici per colpa di questa merda,e adesso mi devo pure far sentir dire che mia sorella é stata quasi uccisa? No grazie,non ci tengo. Ho passato delle giornate di merda,non ho dormito,non ho mangiato e non sono neanche uscito. Pensavo tutti i secondi a te e dove cazzo stavi. Però sono codardo,e non ho avuto il coraggio di uscire lì fuori per venire a cercarti. Io ti faccio male,e so che é colpa mia. Io ti ho messo nella merda,e adesso che ce l'hai fino al collo non so più come farti uscire. Io vorrei tanto provare a fare qualcosa per te,ma non ne sono capace,perche non mi fotte un cazzo di nessuno,ma non mi fotte un cazzo neanche di me stesso. Io vorrei migliorare,lo vorrei tanto,ma non ce la faccio. Sono solo un fottuto disastro e tu non dovresti essere mia sorella. Fai bene ad odiarmi,faccio schifo-
Disse nascondendo il viso tra le mani.

-tu non sei un disastro. Giulio,tu sei mio fratello e io non posso odiarti. Lo so che sono una grande stupida e imbecille,ma tu sei perfetto così come sei-
Dissi sedendomi di fianco a lui.

-nessuno é perfetto,tanto meno io-
Rispose piangendo.

-la perfezione non esiste,ma ognuno può essere perfetto in se stesso. Ci sono state persone completamente pazze che erano diventate famose,perche tu non dovresti?-
Cercai di consolarlo prendendogli un mano.

-ma io non sono nessuno. Sono asociale,pazzo e pure depresso;chi mai mi vorrebbe?-
Domandò con un pizzico di delusione nella voce.

-noi. La tua famiglia-
Disse Valerio sorridendo.

•VENITE A SALVARMI•||SERCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora