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Rimasi a bocca aperta per non so neanche io quanto tempo in totale prima di rendermene conto.

-Camera.. tua?-

-Per l'ennesima volta SI È CAMERA MIA! E ORA TU PRENDI QUESTI QUATTRO VESTITI DA QUATTRO SOLDI E VATTENE DA DOVE SEI VENUTA.-

Guardai la ragazza sperando che da un momento all'altro sarebbe uscito qualcuno ad urlare SCHERZETTO! Ma così non fu, e capì che era meglio non ribattere, ma prendere le mie cose ed andare via da quella maledetta stanza.
Raccolsi quei pochi vestiti che avevo disfatto e superandola uscì dalla stanza.

Non finiva qui, per niente.
Tenendo in mano ancora le mie valigie uscì fuori nel grande cortile e iniziai a cercare gli uffici di collocamento delle stanze.
Iniziai a seguire le varie indicazioni fino a ritrovarmi di fronte ad un immenso palazzo, mi avvicinai al portone immenso con un nervoso che mi stava per esplodere dentro.

Allungai la mano verso la maniglia ma qualcuno da dentro l'aprì prima di me, con una forza e velocità tale da non darmi neanche il tempo di spostarmi; infatti la porta mi colpì in pieno facendomi male al naso che tenni con la mano.
Uscì un ragazzo, visibilmente incazzato.
Era alto, biondino, occhi scuri, color nocciola, alto, e aveva uno sguardo da uccidere.

-Ahia- mi massaggiai il naso distogliendo lo sguardo dal ragazzo che stava fermo a guardare senza ne dire ne fare nulla.

-La prossima volta fa più attenzione se non vuoi vederti arrivare una porta in faccia.-
rimasi sbalordita da tale azione, neanche uno scusa, o un "ti ho fatto male?" nulla.

Non feci in tempo a trovare la risposta che intanto lui se ne stava già andando.
In questa scuola erano tutti pazzi o con qualche problema mentale.

Entrai negli uffici, e mi trovai davanti una marea di gente di qua e di là, ero un pesce fuor d'acqua, dove dovevo andare?
Dopo aver chiesto informazioni al personale mi fecero andare ad uno sportello sulla destra.
Il 3A.
Bussai al vetro per richiamare l'attenzione della signora impegnata a massaggiare con il proprio telefono.

-Cosa posso fare per lei?-

-Salve, sono la nuova alunna, ho chiamato anche un mese fa, mi chiamo Kylie ed ho un problema con le stanze.-

-Come mai ha un problema? Le abbiamo dato una stanza che io sappia.-

-Sì, il punto è che nella mia stanza in realtà c'è già una ragazza!-

Il nervoso si stava facendo spazio dentro me, ma dovevo stare calma se volevo raggiungere qualche obbiettivo.

-Vediamo un po nei fascicoli, come ha detto di chiamarsi?-

-Mi chiamo Kylie.-

La donna fece scorrere il nome sulla lista dei nomi inizianti con la K fino a trovare il mio.

-Eccola qua, stanza 316.-

-Sì, il punto è che oggi una ragazza ha reclamato la stanza, dicendo che fosse sua.-

-Scusi deve esserci stato un problema.. Kylie.. lei è stata messa nel dormitorio sbagliato..-

La donna iniziò a guardarmi un po spaventata.

-Quale problema? Quale dormitorio?-

-Il dormitorio maschile.. La 316 maschile..-

Spalancai gli occhi, non poteva essere vero!

-Che cosa?!- urlai e tutti si voltarono verso me a guardarmi.

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