Per il resto della settimana, Tilly non fece che pensare alla giornata che avrebbe passato a Silver Shoe Farm.
L'appuntamento era per il sabato. Il tempo sembrava non passare mai. A scuola, se ne stava seduta al banco sognando Magic Spirito e domandandosi come stava.
L'insegnante di geografia dovette ripetere il suo nome ben quattro volte per richiamare la sua attenzione. E la sua migliore amica, Becky, disse che era come se Tilly fosse su un altro pianeta:
Il Pianeta Pony.
Quando finalmente arrivò il sabato, Tilly si svegliò alle sei del mattino. Restò a letto e sfogliò l'ultima copia di Pony alla ricerca di idee su come striglia e accudire i cavalli. Voleva che Angela restasse colpita dalle sue conoscenze.
Dopo una ciotola di muesli con banana, la sua colazione preferita, suo padre la accompagnò in macchina alla scuderia.
In un primo momento non videro dove girare, poiché la traversa era mezza nascosta dai rami degli alberi.
"Come l'ingresso di un nascondiglio segreto" pensò Tilly.
Quando finalmente la trovarono e videro l'insegna di Silver Shoe Farm, a Tilly vennero i crampi allo stomaco per l'eccitazione. Imboccarono un viale di betulle argentate, in fondo al quale si ritrovarono in aperta campagna.
In mezzo ai campi c'era un complesso di edifici color crema con i tetti di tegole rossastre e due fienili di legno appena ridipinti.
- Dev'essere questo il posto, - di sé il signor Redbrow.
- È perfetto, - mormorò Tilly.
Angela li accolse nel cortile, dove c'era un gran movimento. Intorno a un prato quadrato si trovavano tre lunghi edifici che ospitavano le scuderie. Alcuni cavalli facevano capolino sopra la mezza porta dei box, sperando di ricevere attenzioni o, con un po' di fortuna, qualche bocconcino prelibato.
Altri venivano sella o condotti via, impazienti di sgranchirdi le gambe nei maneggi. Due ragazzine che dovevano avere più o meno l'età di Tilly attraversarono il cortile. Una portava a fatica un'enorme balla di fieno, l'altra un secchio d'acqua. La guardarono e sorrisero.
- Queste sono Cally e Mia, - disse Angela. - Vengono qui ogni fine setiamana. Siamo una squadra molto affiatata. Vedrai, ti sentirai subito a casa. Ho parlato a tutti di te.
Facciamo un giro, poi ti presento qualche cavallo e le persone che lavorano qui.
Tilly salutò suo padre. Non si sentiva affatto intimidita a stare senza di lui.
Mentre attraversavno il cortile, Angela le spiegò che avevano venti box e un centinaio di ettari di pascolo.
- Qui vicino c'è anche un ampio bosco, fantastico per fare passeggiate a cavallo. Dietro di noi c'è il capanno dei finimenti, e quel piccolo edificio lì accanto è la sala comune... dove ci rilassiamo alla fine della giornata. E laggiù, - aggiunse, indicando un grande edificio dietro le scuderie,
- abbiamo un maneggio coperto per i mesi invernali, e una grande arena all'aperto, con una pista per i cavalli da corsa... è lì che si svolgono le attività più divertenti.
- Tipo?
- Perché non vieni a vedere con i tuoi occhi?
L'arena all'aperto era un' ampia zona erbosa delimitata da una fila di alberi con un maneggio sabbioso e un recinto più piccolo per gli allenamenti con la longhina, circondata da una staccionata di legno.
- Quello è Red Admiral, - disse Angela,
- È un giovane purosangue. È rimasto ferito di recente; ne passerà di tempo prima che possa rivedere un'ippodromo.
Si fermarono dietro la staccionata ammirare il fiero cavallo sauro che faceva il giro del recinto.
Alla fine il suo addestratore, un uomo anziano con camicia a quadri, lo condusse da loro.
- Dunque tu devi essere Tilly, - disse.
- Picere si conoscerti. Sono Jack Fisher, il padre di Angela. Sono il proprietario di Silver Shoe Farm... se hai bisogno di qualcosa, chiedi pure a me. Angela mo ha raccontato di come hai salvato quel cavallo, l'altro giorno. Sei stata straordinaria.
- Sì riferisce a Magic Spirit? - chiese Tilly, guardando prima l'uomo, poi Angela.
- Dov'è? Posso vederlo? Sta bene?
- È... ehm... non se ma passa benissimo, Tilly, - disse Angela lentamente. Il tono della sua voce era preoccupante.
- Ha un caratteraccio, - aggiunse Jack Fisher. - Ma capita spesso che i cavalli abbandonati siano difficili, soprattutto se sono stati maltrattati. Abbiamo dovuto sistemarlo in un capanno separato... ha preso a calci le pareti e ha morso il legno. Non sopporta la presenza degli altri cavalli e rifiuta qualsiasi contatto umano.
Ogni volta che qualcuno tenta di avvicinarsi a lui, si impenna. È passata quasi una settimana e deve essere assolutamente sverminato e vaccinato, ma per il momento è troppo pericoloso.
- potrei aiutarvi io, - disse Tilly.
- Credo che si fidi di me... forse riuscirò a rassicurarlo.
- Ho, non saprei, - disse Jack, scacciando una mosca con la mano.
- Abbiamo promesso a tuo padre che non ti avremmo fatto correre rischi... non possiamo mandarti in un capanno con cavallo traumatizzato. Sarebbe una follia. Tilly tacque, delusa.
- Ma papà, c'è qualcosa in questa ragazza, - insistette Angela in tono calmo.
- Davvero, da quello che ho sentito dire credo che abbia un talento speciale. Secondo me dovremmo almeno provarci... per il bene di Magic Spirit. Non ti preoccupare, non lo esporrò a nessun rischio.
- Uno di questi giorni mi porterai alla tomba, - mormorò Jack, grattandosi la testa. Red Admiral cominciò a sbuffare, spazientito. - Sentite, ora devo tornare a lavorare con lui. Voi ragazze andate al capanno e fate quello che potete per avvicinare Magic Spirit, ma al primo segno di pericolo uscite subito, okay?
- Okay, - risposero Till ed Angela all'unisono, sorridendo.

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Cavalli da sogno || Pippa Funnel
Художественная прозаTilly adora i cavalli. La sua passione é qualcosa che ha nel sangue e si accompagna a ua talento naturale nel capirli. Cavalli come Magic Spirit, purosangue dal passato burrascoso che ha bisogno delle sue attenzioni. O come Red Admiral, che deve gua...