Capitolo 14

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Pov's Gaia

io e fede salimmo per andare in bagno, era messo abbastanza male, aveva due lividi uno sullo zigomo destro e l'altro sotto l'occhio sinistro in più aveva le nocche che gli sanguinavano

Ci sedemmo sul bordo della vasca, io a cavalcioni su di lui,

F: Amore, mi dispiace tanto per quello che è accaduto

G: non scusarti è stata copla mia non dovevo permettere che vi picchiaste

intanto io contiunavo a disinfettargli le ferite.

Stavo medicando un graffio sulla fronte quando due mani presero i miei fianchi stringendoli, guardai negli occhi il ragazzo di fronte a me, quegli occhi in cui ormai mi ci perdevo sempre, quegli occhi che riuscivano a leggerti dentro l'anima.

fece unire le nostre fronti per poi dopo unire le nostre labbra in un bacio dolce, era un bacio diverso non come quelli che ci davamo di solito, era un bacio pieno e dico pieno di sentimento.

mi fece alzare da sopra di lui e mi appoggiò al lavandino, continuammo a baciarci e mi fece direttamente sedere sul lavandino, dopo un po si staccò da me e mi tolse la maglia facendomi rimanere solo in reggiseno ed io feci la stessa cosa con la sua che finì come la mia in un punto indefinito del bagno.

presi ad accarezzargli l'addome muscoloso mentre lui si occupava del mio collo

Mi sfilò i pantaloncini ed incominciò a baciarmi sulla pancia per poi baciarmi di nuovo le labbra

Mi prese in braccio così da farmi avvolgere le gambe attorno ai suoi fianchi.

Mi portò in camera mia e mi fece stendere sul letto, chiuse la porta a chiave e si stese su di me.

Gli tolsi i pantaloni facendolo rimanere in boxer.

Ci stavamo ancora baciando quando ad un tratto suonò il campanello.

Ormai é destino devono sempre interromperci.
Ci vestiamo in fretta e furia.

Fede accese la tv e si mise sul divano a petto nudo per far credere di star vedendo la tv ed io mi feci una cipolla disordinata ed andai ad aprire la porta.

G: ehi! Fratell-
N (Nash fratello di Gaia): Gaia levati dalle palle!
Mi spinse via dalla porta
G: Nash! Ma che succede? Nash!
Continuavo a chiamarlo ma si chiuse nella sua stanza.

Per un periodo Nash stette davvero male per la morte della sua ragazza che fu investita, incominciò a fare uso di droga e incominciò a tagliarsi, con il timore che ricominciasse di nuovo bussai ripetutamente alla sua porta ma non apriva.

Ad un certo punto sentì un tonfo e il rumore di uno specchio appena infranto.

A quel punto crollai, mi accasciai a piangere in silenzio vicino alla porta della sua camera mentre Federico mi conosolava e mi diceva che sarebbe andato tutto bene.

finalmente sfondò la porta che rivelarono mio fratello a terra privo di sensi con i polsi sporchi di sangue.

Corsi a prendere degli asciugamani dei panni qualsiasi cosa che mi capitasse sotto mano per poter fermare il sangue. Intanto dissi a fede di chiamare l'ambulanza che arrivò al più presto .

Caricarono Nash sulla barella, chiesi si medici di poter salire e acconsentirono.

Mio fratello era in pericolo di vita....
Non sapevo cosa avrei fatto senza di lui, senza i suoi sorrisi mattutini, senza le sue battute pervertite, senza quegli occhi azzurri tanto simili ai miei ma molto più profondi, senza che nel momento del bisogno ti conosolava e cercava di rassicurarti

Non poteva morire, non doveva morire.

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