Capitolo 11

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Assistendo a quella orribile scena , io impallidii... Ad un certo punto mi scesero delle lacrime e dissi con la poca voce che avevo :"S-S-Sa...?" E scappai fuori dal bagno.
Appena arrivai al tavolo gli altri mi guardarono "Cosa è successo?!" Dissero Sal e Ste guardandomi preoccupati. Io non risposi , presi la mia borsa e corsi fuori dal ristorante con le lacrime agli occhi.

Uscita dal ristorante andai dove mi portavano i piedi, con un solo pensiero nella testa: Non riuscivo a dimenticare quella scena odiosa, orribile, disgustosa... e non so più con che aggettivi descriverla; ma tra l'altro chi era quella ragazza? Spero che venga investita quella merda!
Sentii vibrare la borsa, misi la mano dentro e tirai fuori il cellulare. Qualcuno mi stava chiamando, ma non riuscivo a vedere
chi era perché avevo gli occhi gonfi di lacrime che mi impedivano di vedere. Non risposi , e rimisi il cellulare nella borsa.

Ad un certo punto, sfinita mi sedetti accanto una macchina del parcheggio del centro commerciale.
Continuavano a chiamarmi ma non rispondevo, ero distrutta.

Ad un certo punto arrivó un gruppetto di ragazzi... "Hey bella! Vieni un po'qua" mi disse uno di loro, avvicinandosi a me. "Andate via!" Dissi respingendolo. "Uoo la troietta si ribella pure! Facciamole vedere che con noi non funziona!" Disse quello che prima avevo respinto. "Hahah si! Diamole una bella lezioncina!" Disse un altro ridendo. Tutti si misero a ridere e io cominciai ad indietreggiare. Ad un certo punto il ragazzo di prima comincio ad avvicinarsi un po' troppo a me finché non mi prese per una mano e mi sbatté su una macchina. "Aiutoo!! " gridai. "Bambolina tu tieni la lingua a posto o se no sarà peggio per te!" Disse il ragazzo che mi stava tenendo. Io cercavo in tutti i modi di ribellarmi e cercare di chiedere aiuto, ma non ci riuscivo. A malapena si sentivano i miei urli... Spero che qualcuno mi abbia sentito.
Ad un certo punto il ragazzo mi tolse la felpa e io urlai per la paura che provavo in quel momento. Quell'urlo credo si sia sentito abbastanza.
Mi scesero delle lacrime sia di dolore, che di paura. Il ragazzo mi cominció a toccare ed io urlai più forte che potevo... E infine vidi qualcuno tirare un pugno al ragazzo che mi stava tenendo... Poi arrivarono altre due persone ad aiutare a liberarmi ma non capii chi erano per il buio. In quel preciso momento svenni.

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