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"S-Scusa" dico tremante mentre cerco di allontanarmi il più possibile dai due palestrati che mi osservano ridacchiando.

Penso di essere diventata rossa come il cartello dello stop che ho di fronte.

Possibile che tutte le peggiori brutte figure debba farle io?

Oggettivamente non è successo nulla di che, se non fosse per il fatto che mi sono immobilizzata a fissare il vuoto anziché lasciar passare Mr occhi-magnetici-che-mi-fanno-perdere-la testa, oltre che a respirare in modo irregolare, prima di tornare alla realtà e rendermi conto di dover uscire da lì al più presto.

Purtroppo in questo ultimo periodo gli attacchi di panico sono peggiorati, non in riferimento ai sintomi ma alla frequenza.

Vorrei trovare il modo di risolvere questo problema ma mia mamma non lo sa, inoltre ho paura che non capirebbe.

O scoprirebbe tutto il resto.

A dire il vero sto semplicemente cercando di tenerla fuori da tutta questa merda, sto cercando di cavarmela da sola, ma il peso di questa situazione sta diventando insostenibile.

Arriverà mai qualcuno con cui riuscirò a spogliarmi delle mie paure e mostrargli i miei demoni?

Arriverà mai qualcuno che abbia il coraggio di allungare la mano verso la mia e salvarmi dal precipizio verso cui sto lentamente scivolando?

Mi lascio cadere su una panchina mentre penso a ciò che è accaduto negli ultimi 5 minuti.

Per quanto mi senta terribilmente a disagio, non nascondo un'immensa eccitazione per l'incontro ravvicinato con il misterioso ragazzo che mi sta facendo perdere la testa.

Ho la stessa contentezza di una bambina che sta per scartare i regali il giorno di Natale.

Cerco di ripetere la scena nella mia mente all'infinito, come se potessi rivierla altre mille volte.

I capelli scompigliati, le cuffiette alle orecchie, il giubbotto blu elettrico, i jeans aderenti e strappati, sì, mi ricordo ogni suo particolare.

Mi pare di sentire ancora il profumo fresco e al tempo stesso leggermente dolciastro che emanava. (One Million?)

Devo ammettere che anche il suo amico (o almeno, presumo che lo sia) è proprio un bel tipo. Perlomeno si è dimostrato più gentile, e non ha cominciato a ridermi in faccia facendomi sentire ancora più imbarazzata.

"Eva, hai intenzione di salire o di tornare a casa a piedi?"

La voce di mia madre, che mi sta guardando in modo minaccioso dal finestrino dell'auto, mi fa tornare nel mondo reale. Da quanto tempo è qua?

Salgo in macchina e mia madre parte a gran velocità.

"Dove vai così di fretta? Faremo un incidente di questo passo!".

"La macchina è mia, dunque guido come voglio" mi risponde stizzita.

Ultimamente è sempre di malumore.
Spero sia solo la stanchezza dovuta al lavoro.

Forse l'ho infastidita mentre mi accompagnava in palestra con la raffica di domande riguardo a mio padre.

Non ne parliamo spesso, perché lei cerca sempre di sviare il discorso, ma dopo la foto che ho trovato ieri sera la curiosità che è nata dentro di me mi è sembrata naturale.

Non so nulla di lui, dato che non lo vedo da circa 13 anni, dopotutto penso sia giusto nei miei confronti dirmi almeno che fine ha fatto.

L'unica risposta che ho ricevuto è stata: "Non sono cose di cui vale la pena parlare."

Io e mia madre abitiamo in un appartamento in un piccolo centro abitato a venti minuti dalla scuola.

Siamo sole da anni ma al tempo stesso bastiamo a noi stesse e facendoci forza l'una con l'altra abbiamo superato tutte le difficoltà, da quelle economiche a quelle di salute, senza scoraggiarci mai.

(Mai, fino a quest'anno.)

Quando arriviamo a casa mi butto a capofitto sullo studio. Domani avrò compito di scienze umane e devo assolutamente essere preparata se voglio mantenere una media alta almeno nella materia d'indirizzo.

Spengo il telefono e inizio a studiare.

Okay, studiare è una parola grossa.

Leggo per qualche migliaio di volte la stessa frase, finché non mi rendo conto che non mi interessano né Edward Taylor né le sue teorie sull'evoluzione della società.

In questo momento voglio solo scoprire chi è l'idiota che mi ha riso in faccia in modo così adorabile un paio di ore prima.

Sorridimi come sai fare tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora