<<E' tutto pronto sta arrivando>> mi dice mio padre, <<è quasi qui>>...
Esco sul porticato della mia casa ed eccolo lì, in quel piccolo van, mi fissa con quei suoi occhi neri come il buio più profondo, il suo manto grigio pomellato. Non ho mai visto un essere più stupendo, riconosce già la nostra amicizia, un amicizia pura che ci unirà nelle competizioni più dure di questa stagione.
Ehm scusate non mi sono presentato... sono Stephan, ho 16 anni e vivo in America, precisamente nel Wyoming. Come avrete capito sono un appassionato di cavalli, non ho mai posseduto un cavallo e lui sarà il primo, dico sarà perchè mio padre ancora non lo ha acquistato ma ha intenzione di farlo al più presto. Oggi il proprietario è arrivato e l'ha portato nella nostra proprietà, abbiamo circa una settimana per decidere se comprarlo. <<Voglio subito provarlo>> dico a mio padre.
Mi dirigo verso la "selleria", una piccola stanza con un cavalletto poggiasella e un chiodo riutilizzato come appoggio per la testiera. Prendo la mia sella e i vari finimenti e mi incammino verso lo sciaquatoio quando ad un tratto scorgo mia sorella Desirè da lontano <<Stephan, è arrivato?>> - mi chiede con aria entusiasta mentre mi aiuta a portare la sella - <<si>> rispondo felicemente.
Ed eccoci qui al van. E' arrivato il momento. Prendo la cavezza e, con tanta pazienza, cerco di tranquillizarlo. Sento il suo respiro profondo, avverto la sua paura. Avvicino la cavezza e lentamente la faccio scivolare sul suo viso e poi <<zac..,fatto>>, dico con un sospiro di sollievo.
Mio padre e mia sorella aprono il van e con uno scatto fulminio il cavallo si lancia fuori con una forza strabiliante. Arrivo in scuderia molto felice di montare per la prima volta un cavallo così bello e possente, in vita mia non avevo mai montato un Quarter Horse.
Fuori dal van la bellezza di quella creatura era ancora più visibile, finalmente riuscivo a vedere interamente il suo corpo con quella lunga criniera grigia con sfumature nere e bianche. Con un ultimo sforzo stringo la sella e salgo sulla sua groppa, "sono in sella" penso tra me e me.
Finalmente ci siamo sono in campo, noto che il cavallo non è a suo agio credo sia colpa del nuovo ambiente o forse e solo colpa mia. Con un andatura rilassante inizio a camminare lungo tutto il perimetro del campo per tranquillizare il cavallo. Ad un tratto con una forte sgroppata mi disarciona dalla sella e, in un attimo, mi ritrovo sul freddo terreno del campo. In quel momento ho avvertito un gran terrore, ero immobile dinanzi a quel gigantesco cavallo, mi sentivo sconfitto. Con coraggio mi rialzai e, con aria arrabbiata lo fissai nei suoi occhi profondi. Lui in risposta al mio gesto nitrì ed inizio a gironzolarmi intorno trottando. Quel cavallo aveva una grande maestria: era un essere possenete ma dava anche l'impressione di essere leggero come una piuma, il modo in cui trottava faceva pensare che fosse un cavallo arabo ma lui era ben diverso. Con uno scatto mi avvicino a lui, afferro il pomello della sella e mi lancio in groppa. E' a quel punto che il cavallo con tutta la sua potenza inizia a galoppare come non mai, avverto sotto di me tutti i suoi muscoli contraggersi per sprigionare tutta quella forza. Dopo circa 15 minuti il cavallo inizia a dare segni di stanchezza, il suo respiro è veloce ed è affannato. In quel momento capisco che è la volta giusta così chiedo a mia sorella di passarmi una frusta che usiamo per le nostre gare di Barrel Racing. Afferro lo strumento e con tutta la mia forza, colpisco il cavallo sulla groppa. Con un forte nitrito inizia a galoppare dinuovo, continuo così finche il cavallo non è sfinito. Magari voi vi starete chiedendo perchè bhe, il punto è che con un cavallo vivace come lui per renderlo più gestibile è necessario che si stanchi.
E' passata circa un ora che sono a cavallo, decido di smontare e mi dirigo verso la scuderia ma, con un ultimo sforzo, il cavallo comincia a galoppare e dopo una serie di sgroppate mi ritrovo di nuovo sul terreno. Quando mi rialzo lo trovo a fissarmi con un aria orgogliosa. In quel momento non riesco a trattenermi e scoppio dal ridere. forse gli ho anche già trovato il nome: Tireless "l'instancabile".
STAI LEGGENDO
Storia di un cavallo e del suo padroncino
Short StoryUn ragazzo, un cavallo, una passione. Questa è la storia di Stephan e del suo amico peloso Tireless. Stephan ha grandi ambizioni per il suo futuro nel mondo dell'equitazione. Cosa accadrà a Stephan, cosa ne sarà di Tireless...