5. La mia fantastica idea... per niente fantastica (Matt)

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Arrivo in anticipo davanti a quello che dovrebbe essere l'ufficio della wedding planner. A me più che un ufficio, sembra un villaggio per il matrimonio in piena Manhattan. Lo so cosa state pensando, io qua che cosa ci faccio? Controllo che il matrimonio di mia sorella esca perfetto e senza intoppi. La vedo arrivare di corsa con un jeans stretto a fasciarle le gambe e un giacchetto di pelle nera a coprirla dal freddo. Se non fosse così stronza e acida potrei anche pensare di fare un giro sulla sua giostra. Mi preparo all'impatto che avrà su di lei la mia presenza. Perché avrei dovuto avvisarla? Mi sarei perso l'espressione incazzata e sorpresa che ha dipinto in questo momento sul suo volto. «Cosa ci fai tu qua?» Si ferma di fronte a me e sputa ogni parola senza delicatezza. «Buongiorno anche a te» le sorrido beandomi di questa visione. Non ha nemmeno il tempo di rispondermi, che la porta dietro di me si spalanca e un'elfa bionda scappata dalla casa di Babbo Natale arriva accanto a noi. «Finalmente siete arrivati, siete in ritardo di un'ora! Ma fa niente... forza... forza entrate, su che non c'è tempo da perdere». L'elfa inizia a spingerci dentro senza aspettare una nostra risposta. Veramente siamo anche in anticipo, le voglio rispondere, ma questa continua e non si ferma. «Allora, da dove volete cominciare?» Baby passa davanti a me senza degnarmi di uno sguardo. «Credo che si sia sbagliata. Ho un appuntamento con Clio Stanton...» L'elfa (che tra le altre cose é anche vestita di rosso e verde) non la lascia finire e la ferma. «Siete qui per scegliere tutto del vostro matrimonio, giusto? E allora Clio sono io» sorride. Non so perché, ma decido di passare accanto a Baby, abbracciarla e parlare io al posto suo. «Sì esatto! Chiediamo scusa per il ritardo, ma sa com'è... la mia fidanzata per prepararsi è un po' lunga» le faccio l'occhiolino, mentre accanto a me Baby mi guarda come se avesse appena visto un fantasma. L'elfa Clio parte spedita verso un grosso portone bianco. Questo posto mi sembrava già strano da fuori, ma ora che sono dentro è tutto più surreale. «Cosa diavolo hai intenzione di fare?» sento sibilare Baby, mentre si libera dalla mia stretta lasciando uno strano vuoto. «Voglio giocare un po'... magari vendicarmi del matrimonio perso...». «Ti farò pentire d'aver iniziato questo gioco». Corre verso il portone, dove la piccola aiutante di Babbo Natale ci sta aspettando. «Clio credo che abbia frainteso, noi non siamo fidanzati». «La lasci perdere, abbiamo appena finito di bisticciare, fa sempre così». Parliamo contemporaneamente e l'elfa ci guarda entrambi, passando prima da me e poi da Baby. «Oh... come siete focosi... si vede che tra voi c'è una passione incontrollabile». Si volta e apre il portone che ora è davanti a noi. Una luce accecante bianca ci accoglie. Mi sembra quasi di stare in paradiso. Dite che un angioletto come me se lo lascerebbero scappare? Ok, ora non sto scherzando, una scritta azzurro cielo illuminata da dietro cita testuali parole "Benvenuti nel paradiso dell'amore. Lasciate fuori ogni speranza voi che entrate". È inquietante... «Che speranze dobbiamo lasciare fuori?» mi esce spontaneo e non riesco a fermarmi. Un tintinnio accanto a me inizia a darmi fastidio. Non capisco se sono le mie orecchie, ma io continuo a sentirlo. L'aiutante di Babbo Natale torna in sé dopo la sua visione celestiale dell'amore e mi risponde «Del divorzio. Semplice, no?» Certo. Io però, a scanso di equivoci, metterei dei sottotitoli per gli imbecilli come me che non capiscono quale speranza devono lasciare fuori. Semplice, no? Ancora quel tintinnio e poi la voce di Baby tagliente «Io lo inciderei sulla fronte di tutti gli uomini traditori: "Lasciate fuori ogni speranza di essere perdonati voi che entrate in tutte le mutandine"». «Se è per questo, anche voi donne non siete da meno in fatto di tradimenti» aggiungo tagliente quanto lei. L'elfa Clio ci osserva ma non parla. «Tutto quello che facciamo noi ha un senso. Se una donna lo fa, ha i suoi buoni e validi motivi. Voi invece? L'unico motivo è quel pezzo di carne penzolante che avete in mezzo alle gambe». «E questo chi lo dice?» Mi fulmina con gli occhi «Lo dico io e il discorso è chiuso». L'elfa batte le mani entusiasta e la sento borbottare qualcosa riguardo al fuoco e alle fiamme. Inizio a pensare che essere venuto qua oggi e aver avuto la fantastica idea di spacciarci per fidanzati, non sia stata poi così fantastica.

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