Noi.

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«Buongiorno, amore!», mormora la sua bellissima voce al mio orecchio.
Mi giro e lo bacio.
«Buongiorno..», sussurro sulle sue labbra.
Sorride e mi bacia di nuovo.
«Caffè?», domando poi staccandomi, ridacchiando per la sua faccia.
«Volentieri.», ride.
«Zucchero?»
«A cosa mi serve lo zucchero, se ho già la tua dolcezza a riempirmi le giornate..!», esclama.
«Mi trovi dolce?», domando perplessa.
«Si, come un limone non ancora maturo!», risponde ridendo.
«Idiota!», dico tirandogli uno schiaffetto sul braccio.
Ride e mi bacia.
Mi afferra per i fianchi e mi fa sedere sul bancone della cucina.
Ci stiamo ancora baciando con trasporto, quando veniamo interrotti.
«Mamma! Mamma non trovo Ross!», urla una voce ansiosa dal piano di sopra.
Sospirando, mi stacco dal mio adorato maritino.
«No, amore, ancora un po'», sussurra sul mio collo Ron, prima di lasciarci piccoli baci.
Mi riempio di brividi.
È incredibile l'effetto che mi fa dopo vent'anni.
«Ronald..», sussurro, «nostra figlia ha bisogno di me.», lo ammonisco.
«Ma-»
«Rose sta per partire per Hogwarts e Hugo resterà a pranzo da Ginny per stare con Lily, avremo tutto il tempo dopo.», mormoro, con voce suadente.
«Se le cose stanno così..».
Rido e mi stacco.
«Mamma!», urla ancora.
«Arrivo, piccola!», urlo per farmi sentire.
«Risparmia la voce per gli urli che emetterai dopo, amore mio!», sussurra Ron.
«Ronald! Ti sembrano cose da dire in questo momento?!».
«Dico solo la verità!», risponde facendo l'occhiolino.
Scuoto la testa divertita e vado di sopra.
Busso alla porta.
«Avanti!».
«Dimmi, tesoro.».
«Oh, mamma, non riesco a trovare Ross! Come farò, adesso?», è agitata.
«Tranquilla tesoro, lo troveremo.», la tranquillizzo.
«Quando?!», chiede agitata, «sono le dieci e dobbiamo andare, oppure rischio di perdere il treno.».
«Calmati, Rose. Lo troveremo, non può sparire così un gatto!».
«L'ho cercato dappertutto!»
«Evidentemente no!»
Passiamo dieci minuti buoni a cercarlo ma niente.
«Non vado ad Hogwarts senza di lui!», dice sicura Rose.
Siamo di nuovo nella sua stanza, la mia bambina -ormai non così tanto bambina- sta steduta alla sedia della sua scrivania con le lacrime agli occhi.
Sentiamo bussare alla porta.
«Avanti!», dico.
«Cercavate lui?», dice Ron entrando con l'enorme gatto persiano in mano.
«Oh, papà, ti adoro!», esclama Rose, correndo verso di lui, prendendo il gatto e schioccando al padre un sonoro bacio sulla guancia.
«Anche io ti adoro, piccola mia, ma adesso è ora di andare! Su, o perderai il treno!», esclama.
«Andiamo!», dice Rose.
Ron prende il suo baule, chiama Hugo ed insieme ci avviamo alla macchina.
«Il mio uomo trova gatti!», mormoro, sorridendo.
Mi bacia e saliamo in macchina.
***
Arriviamo in stazione in leggero anticipo ed aspettiamo Harry e Ginny con i loro figli, James Sirius, Albus Severus e Lily Luna.
Arrivano poco dopo.
«Ciao.», ci saluta Albus.
Rose gli sorride radiosa.
«Tutto bene con il parcheggio?», chiede poi Ron ad Harry.
«Io si. Hermione non credeva che sarei riuscito a superare l'esame di guida babbana, vero? Pensava che avrei dovuto confondere l'esaminatore.»
«Non è vero.», protesto, «Avevo assoluta fiducia in te.», mento.
In realtà faccio ancora fatica a credere che abbia ottenuto la patente.
Sono convinta che abbia davvero confuso l'esaminatore, ma lui nega, e gliela lascio passare.
Sul marciapiede, Lily ed Hugo sono immersi in un'animata discussione sulla casa in cui saranno stati smistati una volta ad Hogwarts.
«Se non finisci in Grifondoro ti diserediamo», dice Ron, «ma non voglio metterti pressione.»
«Ron!», sibilo.
Lily ed Hugo ridono, ma Rose ed Albus sono seri e leggermente pallidi.
«Non dice davvero.», li rassicuriamo io e Ginny.
Mi giro verso Ron, ma noto che si è distratto con Harry.
Io e Ginny seguiamo il loro sguardo e vediamo Malfoy con moglie e figlio.
Lui accorgendosi di noi fa un brusco cenno di saluto, prima di voltarsi.
«E così quello è il piccolo Scorpius.», commenta Ron.
«Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre.»
«Ron, per l'amor del cielo!», ribatto cercando di restare seria, ma sono un po' divertita, «non cercare di metterli contro prima ancora che la scuola sia cominciata!»
«Hai ragione scusa.», dice poi incrociando il mio sguardo.
Ma non si trattiene a lungo.
«Non dargli troppa confidenza, Rosie, nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue.», dice serio.
Rido.
«Sei incredibile!», mormoro ancora col sorriso sulle labbra.
«Perchè?»
«Nostra figlia è libera di frequentare chi vuole, Ron.», dico un po' seria, ma anche un po' divertita dalla sua gelosia.
«Non Scorpius Malfoy!», esclama.
Ridacchio.
«Come siamo gelosi!», dico, prima di girarmi verso i ragazzi.
Saluto Rose con un bacio e così faccio con i miei nipoti, che salgono a bordo.
«Cos'hanno tutti da guardare?», chiede Albus, mentre lui e Rose allungano il collo per guardare gli studenti.
«Non farci caso», risponde Ron, «è per me, sono estremamente famoso!».
Albus, Rose, Hugo e Lily ridono.
Il treno produce uno sbuffo.
Prendo la mano di Ron.
Il treno parte e noi lo seguiamo con lo sguardo finché non diventa un puntino all'orizzonte.
Penso alla bellissima famiglia che abbiamo creato, poi guardo le nostre mani intrecciate e penso che non potrebbe andare meglio di così.
Io sto bene.
Lui sta bene.
Noi stiamo bene.

Andrà tutto bene.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora