capitolo primo.

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Sto finendo di preparare la valigia.
Per fortuna ci sono riuscita. E non a preparare il bagaglio. Questo credo sia uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Perché la valigia la sto facendo da sola, solo io. I miei genitori sono in cucina a prepararmi la colazione. E io sono qui a preparare me stessa. Esatto me stessa per tutto quello che è accaduto, accade e accadrà. Sono sempre stata una ragazza particolare, ingestibile direi. Ho sempre voluto la mia indipendenza senza fare caso ai miei 16 anni, un numero che mi ha sempre ostacolata, perchè etichettata dalla gente come adolescente in crisi ormonale, piena di assurde idee a cui non dobbiamo fare caso perchè con il tempo cambieremo opinione. Nessuno si è mai spinto oltre, magari cercando di capirmi veramente, mi sono sentita sempre intrappolata nel corpo di una ragazzina, io non sono a conoscenza del motivo per il quale mi senta così. Non perchè non mi piaccio, semplicemente perchè sono la prima persona a giudicare una persona della mia età, immatura. Bhe non fa una piega, no?

Sento dei mormorii sempre più vicini sono mia madre e mio padre, un leggero ticchettio sulla porta e poi la furia.
-hey , già sveglia? Come mai? Sei contenta di andartene? Ecco lo sapevo stai scappando da noi... hai mangiato? La valigia? Ok.-

-Mamma ti prego respira. Allora sì, evidentemente mi sono svegliata, anzi non ho proprio dormito, e sì sono contenta di andarmene, ma non per voi, lo sai devo semplicemente staccare la spina, da cosa? Non lo so. Forse da me stessa, ma di questo ne abbiamo già discusso a lungo, tempo fa. E no, non ho fame grazie.-
Mi giro verso mio padre che mi guarda indifferente, non è mai stato un tipo di molte parole. Mi alzo e vado ad abbracciare mia madre, le voglio un mondo di bene anche se a volte non lo dimostro.

-Mamma promettimi che non ci starai troppo male, sai che vi aspetto ogni volta che volete, e mi raccomando non stancarti troppo, io ti voglio un mondo di bene ma devo cambiare aria, clima città tutto. Devo anche cercare di capire me stessa. Ragionare sul mio futuro e capire come reagisco ai grandi cambiamenti, per cui promettimi che non penserai nemmeno per un secondo che me ne voglio andare per colpa tua. Ok?-

-ok.- risponde singhiozzando. Mia madre è sempre stata molto sentimentale. E credo di aver preso da lei molto probabilmente, ma cerco di non darlo troppo a vedere.

-Bene, hai finito di preparare le valigie? Ormai è ora di andare, sono le 8:13 e hai il volo alle 11, ora che arriviamo in aeroporto, con il traffico arriveremo circa alle 9:30 e hai il check in alle 10:00 quindi, muoviti.-

-rilassati.- dico alzando gli occhi al cielo.
-non fare quelle facce con me! Te l'ho detto migliaia di volte!- mi risponde arrabbiato. Non ho mai avuto un gran rapporto con mio padre.
-anche tu mi mancherai un sacco- dico sarcasticamente. Sento dei piccoli e rapidi passetti sempre più vicini e automaticamente mi spunta un gran sorriso.
-Timothy!- vedo subito una palla di pelo fulvo corrermi in contro, il mio cagnolino Tim. Di lui ne sentirò assolutamente la mancanza. Se non avete un cane non potete capire tutte le emozioni e le soddisfazioni che vi procurano questi animali, e in qualsiasi modo tu sia fatto, loro ti ameranno più della loro stessa vita per ciò che sei. Lo accarezzo con malinconia, e una fitta al petto mi viene al solo pensiero di doverlo lasciare qui, credo di essere sempre stata l'unica in grado di capire le sue necessità in questa casa.

Prendo le ultime cose, il portatile e il cellulare, e finalmente esco una volta per tutte da quella che è stata la mia stanza per 16 lunghi anni.

Mentre scendo le scale rifletto sul fatto che me ne sto andando davvero da casa a 16 anni per trasferimi in un dormitorio dall'altra parte degli Stati Uniti , da Boston una città grande e caotica, a Los Angeles altrettanto caotica e molto grande, a quasi 4900km di distanza. Spaventa un po' da questo punto di vista, ma mi sento stranamente euforica allo stesso tempo. Mi giro per guardare quella che era casa mia, probabilmente lo sarà per sempre ma d'ora in poi non ci vivrò più.
Saluto il mio piccolo Tim, con le lacrime che ormai mi rigano il volto e gli sussurro -spero di vederti il prima possibile piccolo mio. Mi mancherai tantissimo, e mi raccomando, fai il bravo e non scappare più chiaro?- non so perché ma mi sono sempre aspettata una risposta perchè anche se non parla, ho la certezza che mi capisce quindi lo faccio lo stesso. Chiudo la porta e salgo in macchina.

•••

Sono ormai 40 minuti che aspetto e finalmente sento una voce chiamare il mio volo. Mi sembra di sentire un coro di angeli.

-Preghiamo i gentili signori del volo con destinazione Los Angeles di dirigersi all'uscita 3- mi alzo di scatto e prendo i miei bagagli, mi giro verso i miei genitori e vedo mia madre piangere...
-Mamma stai tranquilla, non piangere per favore, mi fai stare male...- Le dico cercando di trattenere le lacrime. Come farò senza di lei? Lei che era sempre pronta a darmi consigli che non seguivo mai, tutti i nostri battibecchi mi mancheranno...
-Bhe allora credo sia arrivato il momento di andare...hem ci vediamo papà....- dico abbracciandolo in un modo un po' impacciato
-Hem ok, mi raccomando fai la brava e chiama tua madre almeno una volta al giorno ok? E stai attenta ai ragazzi...-
-ovvio... "chiama tua madre"- lo scimmiotto -E a te? Non ti devo chiamare?- gli rispondo arrabbiata
-ovvio che mi devi chiamare ma lo sai cosa intendo, ora forza devi andare o ritarderai!- mi dice ricordandomi mia madre e il fatto che devo chiamarla spessissimo per farle sapre che sono ancora viva e che ho mangiato e tutte queste cose qua...
Li abbraccio forte e dico -Mamma ci vediamo presto non piangere! Anche tu papà frena le emozioni eh.- mio padre sa essere davvero molto freddo a volte...
-ok io vado mamma ricordati che cosa ti ho detto prima di partire da casa ok?e tu papà prenditi cura di lei!-
-e quando mai non l'ho fatto?- bofonchia mio padre
-Ripeto, preghiamo i gentili signori del volo con destinazione Los Angeles di dirigersi all'uscita 3- Sento di nuovo la voce metallica della hostess
-Meglio se mi muovo! Vi chiamo appena arrivo!-
-ok fa buon viaggio!- rispondono in coro i miei genitori. Inizio ad avviarmi verso l'uscita e mi giro un'ultima volta verso miei genitori e li saluto con la mano....

•••

Sono seduta in aereo sto aspettando il decollo, mi guardo in giro e capisco che sto iniziando una nuova avventura, una nuova vita. Sono felice della decisione che ho preso, è proprio quello che volevo, da sola, una nuova esperienza, spero solo che vada tutto bene.

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SPAZIO AUTRICE

Bene allora, questo è il primo capitolo della mia prima storia...1160 parole sì lo so è un po' corto ma gli atri saranno più lunghi! Promesso! Fatemi sapere che ne pensate, e se trovate errori o avete consigli, mi raccomando, commentate
( magari lasciate pure una stellina nooo?? 😏)
Al prossimo capitolo,

L.

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