SELENA P.O.V
Era passato qualche giorno dalla conversazione con Justin. Pensavo ancora a quello che aveva detto, ero arrossita così tanto che non notarlo era quasi impossibile, ma per mia fortuna Chanel mi stava cercando e mi ha salvato dall'imbarazzo. Non sapevo davvero cosa dirgli.
Ero sdraiata sul letto, la noia mi assaliva e stavo prendendo in considerazione il fatto di passare il tempo a studiare, almeno avrei fatto qualcosa di buono ma era comunque una pessima idea.
Presi il cellulare dal comodino e cercai la chat whatsapp di Chanel, volevo uscire, avevo bisogno di uscire.
Poi Chanel non sa ancora della conversazione con Justin, non abbiamo avuto modo di parlarne quindi era una buona occasione. Inoltre era sabato e la sera avevo intenzione di uscire.
Messaggio a Mamacita:
< Mami cosa stai facendo? Mi sto annoiando, andiamo al centro commerciale? >Inviai il messaggio e bloccai il telefono, mi alzai dal letto e scesi giù in cucina. Avevo fame e non bevevo da ore. Presi ciò che mi serviva e ritornai in camera.
Controllai il telefono e trovai un messaggio di Chanel.
Messaggio da Mamacita:
< Assolutamente si, ho bisogno di fare un po' di sano shopping! Ti passo a prendere tra 20 minuti, fatti trovare pronta! >Lessi il messaggio, decisi di non rispondere, bloccai il telefono e mi diressi verso il bagno dopo aver finito di mangiare il mio snack.
Mi lavai velocemente e decisi di non applicarmi molto sull'outfit, era un pomeriggio tra amiche e volevo stare comoda.
Indossai una camicia a quadri che mi faceva quasi da vestitino, per sicurezza misi un pantaloncino sotto, e degli stivali che mi arrivavano al di sopra del ginocchio.
Mi truccai velocemente e legai i capelli distrattamente, lasciando che il resto scendessero morbidi. Più che altro avevo raccolto i capelli che avrebbero dato fastidio finendomi davanti al viso.
<< Sei seria Selena? >> urlò Chanel nel bel mezzo del negozio, tutta la gente ci guardava ed io ero davvero imbarazzata.
Le tappai la bocca con la mano e la fulminai con lo sguardo per farle capire di non urlare.
<< Si sono seria Mami, mi ha spiazzato un po' >> ammisi, nessuno mi aveva mai detto o fatto intendere che era nervoso a causa della mia bellezza.
Anche se io mi vedevo.. Normale?Chanel non perse tempo a scrivere a Ryan per sapere di Justin e rimase a bocca aperta quando Ryan le disse che Justin non era per niente un tipo nervoso e che era la prima volta che ammetteva di essere nervoso in compagnia di una ragazza.
Mentre Chanel parlava con Ryan di Justin che, detto sinceramente, mi aveva già stancato, iniziai a guardare le altre vetrine dei negozi.
Non capisco perché tutto questo accanimento con Justin.
Abbiamo parlato una sola volta, ad una festa, e per quanto ne so era mezzo ubriaco. Inoltre non traspariva nessun segno di nervosismo quindi poteva avermi detto anche una cazzata, giusto per fare 'colpo'.Da come lo aveva descritto Ryan, era uno che ci provava con chiunque e non avevo intenzione di stare dietro ad una persona del genere.
Però, anche se potevo sembrare incoerente, era sempre un dio greco. Aveva le sembianze di un dio greco.
Era un tipo misterioso, di poche parole, sembrava nascondere qualcosa.. O magari era solo così e basta. Ma rimaneva comunque di poche parole.
<< Stasera andiamo a ballare? >> chiesi improvvisamente, avevo voglia di uscire e divertirmi e bere un po' per togliermi quel Justin dalla testa, non faccio altro che pensarci da quando abbiamo parlato.
<< Per me va bene, torniamo a casa a prepararci? Chiamo anche Ryan! >> annuii semplicemente e mi girai per tornare alla macchina quando qualcuno mi chiamò, mi girai di scatto e mi ritrovai davanti proprio Justin.
<< Chanel te la rubo, c'è Ryan lì >> ed indicò un punto poco lontano, Chanel se ne andò lasciandomi da sola.
<< Te la rubo? Sei serio? >> dissi infastidita << Ho capito che tipo sei e non ho intenzione di perdere tempo con te. >> perché stavo facendo l'acida?
Oh, chi se ne frega.<< Va bene bimba, andiamo a prendere un gelato? >> disse con un sorrisetto sul viso.
Non era così sfacciato quando gli ho parlato alla festa. Ok, alla festa era ubriaco. Ora ne avevo la conferma e sono sempre più convinta che Ryan avesse ragione.
<< Cosa ti fa pensare che io voglia prendere un gelato con te? >> incrociai le braccia al petto e lo guardai male.
<< Sei davvero tenera quando fai l'incazzata >> disse ridendo << Ora vieni >>
<< Non voglio venire con te! >> sbottai acidamente ancora. Perché mi stavo comportando così? Semplice, non ci conosciamo e il modo un cui ha mandato via Chanel mi ha innervosito anche se lei non ha dato peso a ciò perché c'era il suo ragazzo.
Oh e poi si stava mostrando proprio come Ryan l'aveva descritto e persone del genere tendo ad allontanarle.. O forse sarà anche il fatto che non avevo un ragazzo o anche una conversazione con un ragazzo da anni e anche se facevo la dura con lui, ero davvero in imbarazzo.
<< Alla festa non eri così acida, cosa è successo da allora? >> disse ridendo, mi stavo comportando da bambina in effetti e la cosa gli divertiva.
<< E tu non eri così sfacciato, cosa è successo da allora? >> risposi con la stessa domanda.
<< Mi piaci quando fai la tosta ma non fa per te, ora andiamo a mangiare questo gelato >> mi prese la mano e mi trascinò in una gelateria.
<< Perché ci tieni così tanto? >> domandai << Cioè, perché insisti tanto per prendere un gelato con me? >>
<< Voglio conoscerti meglio >> disse solamente.<< Ma non è il modo giusto quello che hai usato >> lo guardai.
<< Qualunque cosa faccio non è giusta ma la faccio comunque >> e lì cadde il discorso, non sapevo cosa rispondere.Che cosa voleva dire con quella frase?
Decisi comunque di chiedere cosa intendeva dire con quella frase, volevo capire.<< Intendo quello che ho detto. >> rispose solamente, era tornato il tipo di poche parole e non riuscivo seriamente a capire questo ragazzo. C'era qualcosa che non andava, qualcosa che lo frenava.
<< Hai una doppia personalità per caso? >>
NO, MERDA, DOVEVO SOLO PENSARLO.
Mi guardò in modo strano, non aveva capito evidentemente.
<< Io non intendevo quello che ho detto, scusa.. >> balbettai imbarazzata.<< Non preoccuparti, non mi capisco neanche io. >> mormorò.
Avevo la conferma che qualcosa lo aveva segnato in passato ed ora ero convinta più che mai a scoprirlo.Entrammo in gelateria, prendemmo i gelati e ci andammo a sedere ad un tavolino.
<< Perché continui a parlarmi e ad assecondarmi se sono strano e non ti sto nemmeno simpatico? >> disse improvvisamente. Si, infatti.. Perché continuavo a parlargli?
<< Non lo so, non riesco a non parlarti e non ho mai detto che sei strano o non mi sei simpatico, sei semplicemente difficile da capire ed io voglio capirti comunque. >>
Continuo a 4 stelline e scusate se non ho riletto, appena avrò più tempo, correggerò gli errori. Sono molto impegnata con la danza, è l'ultima settimana prima del saggio ma ci tenevo comunque ad aggiornare. Spero sia di vostro gradimento.
Al prossimo capitolo!💖
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The Detention's Boy [JELENA]
Romance"Credo che l'amore sia cieco. Non vedi, non ascolti quello che ti dice la gente, nè quello che ti dici tu stessa. Non ti accorgi di quello che fai. L'unica cosa che vedi è la persona di fronte a te."