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JUSTIN P.O.V

Era da qualche settimana che mi ero trasferito dal Canada.
Ho lasciato la mia famiglia per finire l'ultimo anno di liceo a New York e i miei genitori erano d'accordo. Volevano che fossi indipendente e che affrontassi tutto da solo, a soli 19 anni.

Si, ho perso un anno per un cattivo comportamento.
Ero molto ostile nei confronti di tutti e più volte ho scatenato delle risse, inoltre saltavo spesso le lezioni e avevo brutto voti e ciò non aiutava.

Adesso sono a New York e non so cosa mi abbia spinto esattamente a volermi trasferire momentaneamente nella grande mela ma era quello che mi ero sentito di fare.
Dovevo ricominciare lontano dalle cattive influenze e con persone che non conoscevano il mio passato.

Ero nel cortile della scuola, non conoscevo nessuno ed ero un po' spaesato. Sentivo gli sguardi di diverse ragazze su di me, non ero proprio passato inosservato.

Mi accesi una sigaretta ed iniziai a guardarmi intorno, notai molte ragazze e per ora non potevo lamentarmi. C'erano davvero tante belle ragazze e Justin Bieber era felice di questo.

Scorsi Ryan all'entrata e iniziai a dirigermi verso di lui.
Come conosco Ryan? Lui è il mio migliore amico, ci conosciamo da sempre ma i suoi genitori per lavoro si sono trasferiti dal Canada agli USA, avevamo appena iniziato il liceo quando ebbe la notizia. Fu dura ma non ci perdemmo mai di vista.

Ora sono qui, a breve andrò a vivere con lui, ha deciso di ospitarmi e non ho bisogno nemmeno di pagare l'affitto, pensano a tutto i suoi genitori.
Non mi sono ancora trasferito da lui perché avevo l'albergo prenotato per un paio di settimane, già tutto pagato, per avere il tempo di trovare un appartamento ma non ce n'è stato bisogno. Entro la fine della settimana sarei andato a vivere con Ryan.

Inoltre non sapevo vivesse da solo, sarà davvero una bomba vivere con lui.
Per non parlare delle feste che organizzeremo. Sarà strepitoso.

<< Ehy brò >> esclamai dandogli una pacca sulla spalla.
<< Biebs sei arrivato finalmente >> rise << Quando ti trasferisci da me? La piccola puttanella si sta facendo desiderare da Ryan Butler! >> risi alla sua affermazione, in 4 anni è rimasto sempre lo stesso deficiente.
<< Entro la fine di questa settimana amico, sto organizzando tutto. Sto impazzendo in quell'hotel! >> mi portai la sigaretta ed aspirai per poi buttare tutto il fumo fuori.
<< Ti capisco. Adesso vado altrimenti Chanel mi taglia la testa se non mi trova. >> disse scherzando e si dileguò velocemente.

Decisi di entrare ed avviarmi al mio armadietto, prima dovevo passare in segreteria a prendere il numero e il codice.
Buttai la sigaretta ed entrai.

Dopo aver preso il codice, mi diressi verso il mio armadietto. Notai Ryan ed una ragazza, dedussi fosse la sua ragazza.
Però, niente male amico.
Dietro di loro vidi una ragazza ferma, sembrava non sapere cosa fare fino a quando la ragazza di Ryan non si girò e l'abbracciò.

Guardai per bene quella ragazza, era davvero molto bella.
Non era molto alta e aveva un fisico formoso, indossava un maglioncino ed un pantaloncino che lasciava scoperte le sue gambe ed erano davvero strepitose, per non parlare del suo viso.

Non era molto alta e aveva un fisico formoso, indossava un maglioncino ed un pantaloncino che lasciava scoperte le sue gambe ed erano davvero strepitose, per non parlare del suo viso

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Era la ragazza più bella che avessi mai visto in 19 anni di vita. Devo ammetterlo.

Decisi, a malincuore, di distogliere lo sguardo da quella ragazza e andare in classe. Non volevo arrivare tardi il primo giorno di scuola.

La lezione era iniziata da circa 30 minuti ed io mi stavo già annoiando, matematica non era esattamente il mio forte. Decisi di uscire e andare a fumare una sigaretta, chiesi al professore il permesso di uscire e, dopo aver ricevuto una risposta positiva, mi dileguai velocemente fuori dall'aula.

Mentre mi dirigevo in bagno notai la ragazza di Ryan, affiancata dalla dea greca e il bidello incazzato davanti a loro. Cosa avranno mai combinato?

Decisi di non pensarci troppo e mi diressi in bagno, una volta chiusa la porta mi sfilai il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne presi una, portandomela alla bocca. La accesi e mi rilassai.

La mia mente iniziò ad andare altrove ed iniziai a pensare a Jazzy e Jaxon, mi sarebbero mancati quei due mostri, ma le occasioni per andarli a trovare non sarebbero mancate.
Aspirai ancora dalla mia sigaretta quando la porta del bagno si aprì e mi si piazzò davanti il bidello che avevo visto prima con un secchio ed una scopa.

Mi squadrò dalla testa ai piedi per poi fissare la sigaretta nelle mie mani.
Merda, l'avevo dimenticato.
<< Giovanotto sei in grossi guai, adesso vieni in classe con me e avrai quello che meriti. >> sputò per poi trascinarmi fuori dal bagno.

Sbuffai sonoramente seguendolo, non volendo mettermi in altri guai. Mi strattonò la maglia per farmi avanzare e poi bussò alla porta della mia aula.

Non so cosa mi abbia fermato dal prenderlo a schiaffi ma mi ero trattenuto.
Il bidello, di cui non conosco neanche il nome, mi stava già sul cazzo.

<< Mi scusi il disturbo Mr. Dawson, il signorino.. >> si fermò rendendosi conto di non sapere il mio nome ma poi continuò << è stato beccato a fumare, volevo solo informarla. Arrivederci. >> finì di parlare e uscì, chiudendo la porta alle sue spalle.

Mr. Dawson, senza nemmeno guardarmi, compilò un foglio rosa e me lo consegnò.
<< Bieber ha iniziato bene l'anno >> disse con sguardo severo << Dovrà rimanere un'ora dopo le lezioni, ora vada a sedersi. >> finì di parlare e mi avviai al mio posto sbuffando.
Abbiamo iniziato davvero alla grande.

Le lezioni erano finite e di mangiare in quella schifosa mensa non se ne parlava proprio. Decisi di uscire e andare al Mc Donald's più vicino. Non era il massimo ma sempre meglio di quelle schifose mense. Salì sulla mia Range Rover e sfrecciai per le strade di New York.

Parcheggiai velocemente e mi diressi all'interno del fast food.
Non avevo intenzione di tornare a scuola anche se dovevo.

L'ora di punizione era iniziata da circa 15 minuti, decisi quindi di tornare a scuola.
Tornai alla mia macchina, salii e misi in moto.

Dopo 5 minuti fui fuori scuola, scesi dalla mia macchina e lentamente mi diressi verso l'aula.
Entrai senza nemmeno bussare, appena fui dentro gli sguardi di tutti erano su di me.

<< È in ritardo signorino...? >> mi richiamò il professore di cui non conoscevo il nome, come tutti gli altri d'altronde.
<< Bieber. >> risposi annoiato per poi evitarlo e andarmi a sedere senza sentire un'altra parola del professore.

Mi sedetti nel primo banco vuoto e non diedi peso nemmeno alle persone che c'erano in quell'aula.
Buttai la testa sul banco e non sapendo cosa fare sbuffai, come sempre.

Mi sentivo osservato, sentivo lo sguardo di qualcuno puntato su di me così alzai la testa e mi voltai indietro, incontrando gli occhi della ragazza vista stamattina.

Era proprio lei.

Mantenni il suo sguardo ma dopo pochi secondi la ragazza si sentì in imbarazzo e abbassò la testa, rompendo il contatto visivo.

Mi girai e poggiai nuovamente la testa sul banco.

Ryan doveva dirmi il nome di quella ragazza e sarebbe stata la prima cosa che gli avrei chiesto appena l'avrei visto.















RYAN BUTLER

RYAN BUTLER

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The Detention's Boy [JELENA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora