Anni fa odiavo con tutto me stesso i miei genitori.
Loro volevano tutta la perfezione di questo mondo da parte mia.
Loro mi volevano Giudice al tribunale della città.
Cos'avevano contro un povero ragazzo che frequentava una scuola non voluta da me, ma da loro?!
Io non ce la facevo più.
Non riuscivo piú a sopportare questa fantomatica situazione, era diventata insostenibile questa faccenda. Mi ridussero ad uno sfigato deriso da tutti quanti.
Non me fregava delle loro cene, banchetti in aristocratiche compagnie.
Non me ne fregava dei 110 e Lode,
Non me ne fregava di aver avuto la casa vicino al parlamento e al Big Ben, quel cazzo di maxi orologio a pendolo che mi svegliava ogni mezzanotte.
Non me ne fregava di navigare nella lussuria, nei soldi e nel cibo di primissima qualità.
Volevo solamente vivere la mia fottutissima vita come faceva ogni ragazzo della mia etá.
Loro mi assillavano quotidianamente...
Qualche esempio?
Un mattino all'uscita da scuola mi videro parlare
con un mio compagno di classe che era in evidente difficoltà economica, con entrambi i genitori disoccupati.
Quando tornai a casa mi chiesero l'identikit su di lui, senza nemmeno domandarmi com'era andata la verifica di Filosofia.
Quella sera non me la sarei mai scordata tanto quanto mio padre ebbe urlato.
Cercavano ogni giorno di rendersi innocenti e difendersi citando la solita ed ormai frase familiare: "Ma lo facciamo per il tuo bene e per il tuo futuro!"
Cazzo basta, basta!
Il giorno successivo dissi a tavola:"Merda, ma che schifezza é?"
Era un pasto a base di aragoste che non sopportavo. Loro mi punirono severamente.
Dovevo andare avanti dicendo "Acciderboli" oppure "Per Dindirindina"?
Ma vaffanculo vah.
Cercai d'andare a dormire, almeno così entravo nel mondo dei sogni: laddove nessuno aveva niente da rimproverare.
Quando pensavo ai bei tempi dell' infanzia mi veniva in mente la cameretta in cui dormivo.
Quanti pianti,
Quante gioie,
Quante macchinine Hot'Weels telecomandate ruppi.
Anche da piccolo mi assillavano, ma non me ne rendevo conto, pensavo che sarebbe stato un cazzo di gioco, uno scherzo oppure un periodo di pignolezza che stavamo vivendo.
Pignolezza di sta ceppa. Mi ridussero ad uno sfigato.
In quei tempi pagarono un artista di strada per far scrivere sulla parete della mia camera: "Qui é dove i sogni si realizzano."
Tra parentesi : Giudice.
Stiamo scherzando?
L' unica realtà che davvero mi confortava era che presto avrei abbandonato tutto quel lusso e senso di superioritá.Ciao, sono nuovo su Wattpad, cercherò di scrivere nuovi capitoli ed aggiornare le sorti di questa storia. Scusatemi se è stata un po' corta questa parte. Spero che commentiate in molti, anche per farmi migliorare la tecnica di scrittura. ;)
Aggiornerò il lunedì sera 👊🏻Vi auguro una buona lettura!
Luca
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Choose Your Life #Wattys2016
RomanceLloyd, ragazzo londinese d'alta classe, abituato ad essere viziato, è diretto ad una carriera da giudice da genitori troppo autoritari. Egli vuole scappare da questa schematica realtá. Il suo sogno è stabilirsi in Australia. Il 22enne non è come alt...