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È sera, cammino da ore ormai lungo i marciapiedi affollati della città. Praticamente da quando sono uscita da scuola. Non ho avuto il coraggio di tornare a casa e guardare in faccia mia madre con la consapevolezza che lei non può vedermi. Sono così assorta dai miei pensieri che vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. La prima cosa che faccio in automatico è scusarmi ma poi mi fermo. Sono andata contro qualcuno, l'ho toccato, o meglio toccata visto che è una ragazza, e mi ha anche risposto. 'Tu riesci a vedermi?' Le chiedo immediatamente.
'E tu riesci a vedere me a quanto pare. Sei un fantasma no?'
'Io sono un fantasma?' So già la risposta ma ho bisogno di una conferma perché ancora non riesco a crederci davvero.
'Aspetta, sei nuova della cosa giusto? Devi essere morta da poco immagino'
'Io... non lo so' le dico sinceramente.
'Come non lo sai? Non sai se sei morta o sei viva? wow'
'No io... non ricordo nulla' mi guarda accigliata e quindi proseguo 'mi sono svegliata stamattina e mia madre non poteva vedermi, nessuno poteva vedermi'
'Ti sei svegliata fantasma? Non hai visto mentre uscivi dal tuo corpo nel momento in cui sei morta?' Ora il suo tono è cambiato, è più curiosa che scontrosa.
'Già' rispondo semplicemente.
'Wow beh è strano, comunque io sono Debby. E il tuo nome qual'è?'
Camminiamo insieme in mezzo a quella folla di gente chiacchierando per un po'. Non posso credere di essermi fatta un'amica solo da morta. Quando ero viva non avevo amici, ero sola. A scuola e anche fuori non avevo nessuno tranne mia mamma ma lei era sempre assente. Ormai ci avevo fatto l'abitudine ma ora non mi dispiaceva essermi fatta un'amica, solamente mi fa ridere. È davvero ironica la vita.
'Quindi perché siamo dei fantasmi? Voglio dire perché siamo ancora qui sulla terra?' Le chiedo.
'Perché siamo qui invece di essere in paradiso dici?'
Annuisco.
'Conti in sospeso' mi vede confusa e quindi prosegue 'siamo qui perché abbiamo un conto in sospeso da risolvere sulla terra. Quando lo risolveremo allora potremmo andare finalmente in paradiso'
'Come facciamo a sapere qual'è il nostro conto in sospeso?'
'Devi scoprirlo, sta lì il problema. Anche se di solito per le ragazze della nostra età è sempre lo stesso e cioè un ragazzo'
'Un ragazzo?'
'Sì, non abbiamo mai dato il primo bacio in vita'
'E quindi vuoi dire che per andare in paradiso devo baciare un ragazzo?'
'Esattamente'
'Ma se nessuno può vederci come facciamo?' La cosa si fa sempre più ridicola per i miei gusti
'Qualcuno c'è' risponde lei con lo sguardo di qualcuno che la sa lunga.
'Esiste davvero qualcuno in grado di vedere me e te e tutti gli altri fantasmi del mondo?'
'Sì, i sensitivi e l'anima gemella'
'Quindi i sensitivi non sono una finzione? Vedono davvero le cose? E i fantasmi?'
'Alcuni, sì. Ma molti sono solo dei truffatori'
'E l'anima gemella? Cos'è?'
'Il ragazzo che può vederti è la tua anima gemella'
'Quello che dovrei baciare per risolvere il mio conto in sospeso?
'Proprio quello. Ne esiste uno solo al mondo. Devi trovarlo'
'Mi stai dicendo che devo cercarlo in giro per il mondo? Ma è impossibile!'
'Potrebbe essere più vicino di quanto tu creda fidati'
'E tu? Non l'hai ancora trovato?'
'No, lo sto cercando da 6 mesi ormai ma credo di essere vicina all'incontrarlo'
'Quindi è 6 mesi che sei un fantasma?'
'Sì, c'è un'altra cosa che non ti ho detto. Se non risolvi il tuo conto in sospeso entro 7 mesi rimarrai un fantasma per sempre'
'7 mesi? Tu lo sei da 6! Manca poco, come farai!?'
'Te l'ho detto, penso di esserci. Sono sicura che è vicino. Ce la farò vedrai, come so che ci riuscirai anche tu' mi dice sorridendo e poi ci salutiamo promettendoci di incontrarci di nuovo mentre ognuna prende la propria strada e ci allontaniamo.

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