-Delinquenti! Monelli! Furfanti!
La signora Luisa Anzianelli in Ospizio si svegliò di soprassalto e il lavoro a maglia le scivolò dalle mani sul pavimento del portico. Inspirò profondamente e si cullò per un po' sulla sedia a dondolo, cercando la forza di volontà per alzarsi e andare a vedere cosa fosse quel giorno a turbare il delicato equilibrio psichico del suo, un po' meno delicato, vicino ultraottantenne, lo scapolo Verza. Attese qualche minuto, mentre gli strepiti continuavano, poi finalmente si tirò con fatica in piedi e si diresse con il suo passo pesante verso la casa a fianco.
Trovò il vecchietto in mezzo all'orto, che sbraitava come un marinaio (ma non era stato un giardiniere, prima della pensione?) e cercava di sistemare, con vanga e pala, quelle che sembravano le conseguenze del passaggio di un uragano. Il fazzoletto di terra su cui le sue amate verdure crescevano, di solito allineate ordinatamente come soldati, era stato infatti completamente devastato. Gli invasori avevano divelto uno dei pali della rete che circondava il giardinetto, penetrando poi all'interno e distruggendo tutto senza pietà. Tra la terra smossa e le foglie spezzate, sparse ovunque, due piante di pomodori, abbattute con i relativi sostegni, giacevano scompostamente a terra, esanimi; le schiere dei fagiolini e delle zucchine apparivano orrendamente mutilate, mentre i cespi di insalata, pur mantenendo dignitosamente la propria postazione, erano strappati e schiacciati. L'unico angolo a non essere stato attaccato era quello delle zucche, che emergeva in mezzo al campo di battaglia come una ben difesa roccaforte.
Luisa rimase a contemplare quello scempio per qualche momento, attonita, poi si avvicinò e si chinò faticosamente a tirare su la recinzione sradicata.-Ah Luisa, benedetta voi!- Verza interruppe la sequela di maledizioni ed improperi per ringraziare la vicina.
-Sono stati quei monelli?- domandò lei per tutta risposta, scuotendo la testa come chi già si aspetta la risposta.
-E chi se no? Stavo nel capanno a cercare dei semi e ho sentito un gran baccano qua nell'orto. Sono venuto subito a vedere e ho trovato quella piccolina, coi codini e la faccia tonda, e il bambino coi ricci, che avevano buttato giù il recinto e correvano su e giù calpestando tutto. L'altra, la biondina, raccoglieva tutto quello che gli capitava sottomano e lo metteva in un cesto. Appena mi hanno visto sono scappati come lepri, ma io li ho inseguiti per riprendermi la roba mia. Alla fine, li ho visti che tornavano nel loro giardino e quella ragazzina brava, che sta sempre in casa, li ha fatti entrare dalla porta dietro. Ah, ma adesso vado a dirglielo, ai genitori, che non va bene così, guardate qui i disastri che combinano...
Il vecchio stava per ripartire con le sue lamentele, quando dal vialetto venne uno scalpiccio di piedi che gli fece drizzare le orecchie. Subito dopo uscì a passo di carica dall'orto, trovandosi davanti una piccola delegazione, formata da sette ragazzini disposti in ordine di altezza, in una bizzarra scaletta.
-Voi che ci fate qui, razza di delinquenti?!
Ed eccoli lì, i Greenwood. La signora Luisa strinse gli occhi, osservando con aria ostile quelle piccole pesti che da cinque anni turbavano la pacata esistenza di quello che, prima che la loro famiglia si trasferisse, era il quartiere più tranquillo della città. Sette, in teoria, era il numero perfetto...probabilmente chi lo aveva decretato non aveva ancora conosciuto quei ragazzi.
A farsi avanti per prima fu Thalìa Greenwood, una ragazza sui sedici anni, dal fisico sottile e flessuoso, capelli scuri raccolti in una treccia e pelle chiara come porcellana. Anche i lineamenti del volto erano delicati e gli occhi di un azzurro chiarissimo, ma le sopracciglia nere, in contrasto con il pallore generale, le conferivano un aspetto autoritario e responsabile. Sembrava una di quelle persone a cui avresti affidato tranquillamente un coltello, con la certezza che non l'avrebbe usato a sproposito.
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Watcher - Tieni gli occhi ben aperti
Fantasy"Siamo vigilanti, siamo protettori. Di cosa? Del mondo, e quindi di noi stessi." Quando la squinternata famiglia Greenwood arriva nella casa lasciata in eredità da un defunto prozio, nessuno di loro ancora sa del segreto che celano quelle quattro...