Alex si sedette sul tappeto, accoccolandosi a gambe incrociate con la schiena contro il calore del caminetto, e attese.
Il signor Spirale si dondolò avanti e indietro per qualche istante, prima di cominciare.
-Hai detto che il Medioevo è un periodo storico.- disse -Non è sbagliato, ma quello che si studia nelle vostre scuole riguardo a quest'epoca manca di un dettaglio fondamentale: nel Medioevo esisteva la magia. Non che ora non esista più- si affrettò ad aggiungere -ma a quel tempo essa era molto più accessibile. Ad ogni essere dotato di parola, sin dalla nascita, ne veniva per natura infusa una certa quantità, a cui poteva attingere liberamente e farne ciò che voleva. La Magia apriva infinite possibilità: permetteva di cambiare il proprio aspetto, incantare, volare, sputare fuoco...ad ogni stirpe di creature parlanti conferiva un'abilità diversa.
Tuttavia, esisteva un'eccezione: fra tutti i popoli di creature che vivevano nel mondo, ce n'era uno che non aveva accesso alla magia. Si trattava della razza degli uomini. Per qualche misteriosa ragione, essi rimanevano per tutta la vita completamente privi di qualunque arte magica. L'unico modo che avevano di impadronirsi di qualche goccia di magia era rubarla a coloro che ne erano dotati, ma il procedimento era rischioso e non sempre funzionava.
A causa di questa loro mancanza, gli uomini erano considerati il popolo più debole e vessati continuamente dalle altre creature parlanti. Oh, non se la passavano per niente bene.- il signor Spirale fece una pausa e rabbrividì -Quando non si innamoravano delle inafferrabili fate, non venivano pietrificati da un basilisco o rapiti dai fauni durante i loro festini, diventavano lo spuntino di un drago. Anche esseri benigni, come gli elfi o le ondine, per loro erano fastidiosi: senza nemmeno farlo apposta gli elfi riuscivano a leggerne tutti i pensieri grazie alle proprie doti telepatiche e capitava spesso che un'ondina, gorgheggiando in un laghetto, ne irretisse per sbaglio qualcuno, spingendolo ad un bel bagno indesiderato.Per anni gli umani cercarono una soluzione a questo problema, finché Fabritius l'alchimista, dopo lunghissime ricerche, non fece una scoperta interessante. Capì c'era un modo, attraverso un complicato rituale, di vincolare la magia ad una serie di simboli, una specie di alfabeto magico, in maniera che potesse essere utilizzata indifferentemente da chiunque fosse in grado di scrivere. Era un'opportunità straordinaria di cambiare le cose, pertanto Fabritius mise a punto con la massima attenzione ogni passaggio del difficile incantesimo e si procurò gli elementi necessari per portalo a termine. Ma sorse un problema.- il lemure la guardò obliquamente con gli occhioni dorati.
-Quale?- Alex si sporse in avanti, ansiosa di sapere.
-La Magia.- rivelò il signor Spirale -Ne serviva molta per il rituale, e Fabritius non l'aveva. Non avrebbe potuto fare nulla...se una creatura non si fosse offerta di aiutarlo.
-Chi?
-Nessuno lo sa. Non sono chiari nemmeno i motivi che spinsero un essere magico a rinunciare ai suoi poteri, a dire il vero. Forse voleva vendicarsi di qualcuno? Forse era in pericolo? O forse c'erano altri motivi oscuri, che nessuno poteva conoscere?- il Guardiano le piantò gli occhi addosso, come se stesse ponendo la domanda direttamente a lei. Alex ebbe la sgradevole impressione che la stesse studiando in attesa di una sua reazione, ma non aveva idea di quale. Solo dopo qualche interminabile secondo, il Signor Spirale scrollò la testa e riprese: -Comunque, con l'aiuto di quest'essere, l'incantesimo funzionò. In una notte senza luna, Fabrizius riuscì ad imprigionare la magia nei simboli che aveva creato. Ci fu però una conseguenza imprevista: da allora in poi, l'unico modo perché i segni liberassero il loro potere fu tracciarli con la stessa penna da lui usata, attingendo inchiostro nello stesso calamaio che l'aveva contenuto al momento del rituale. Questa penna e questo calamaio.- precisò, sventolandole sotto il naso i due oggetti -O scrivi le Rune con questi, o non funzionano. A questo punto, puoi capire come mai divenisse necessario tenere nascosti i due manufatti: non appena le creature, private improvvisamente della magia, vennero a sapere della loro esistenza, tentarono in ogni modo di impadronirsene. L'essere che lo aveva aiutato consigliò allora a Fabritius di creare un baluardo magico, per potersi difendere. Così l'uomo passò tutta la sua vita a proteggere e custodire Penna, Calamaio e Rune, tenendole fuori dalla portata di tutti gli altri, perché non scatenassero guerre. Fu il primo Osservatore: alla sua morte tramandò la carica al proprio figlio, ed egli a sua volta al suo, e così via, fino ai giorni nostri.
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Watcher - Tieni gli occhi ben aperti
Fantasy"Siamo vigilanti, siamo protettori. Di cosa? Del mondo, e quindi di noi stessi." Quando la squinternata famiglia Greenwood arriva nella casa lasciata in eredità da un defunto prozio, nessuno di loro ancora sa del segreto che celano quelle quattro...