Vietato accettare caramelle dai velociraptor

33 3 0
                                    


La mattina dopo a svegliare Alex fu un raggio di sole che le piovve dritto sulle palpebre, solleticandole la faccia. Strizzò gli occhi per il fastidio ed emise un mugugno, rigirandosi assonnata, ma il suo gomito urtò contro qualcosa di duro. Anche il materasso, ora che ci faceva caso, era più rigido del solito...e poi tutto le tornò in mente. Si alzò di scatto a sedere. Romen le stava di fronte con un sorriso sornione. Fra le mani aveva il vaso della pixie, che aveva usato per svegliarla.

-Certo che hai il sonno pesante.- commentò sarcastico -Sono due minuti che ti chiamo. Stavo pensando di usare dell'acqua, ma tua sorella Hazel ha detto che la luce funziona meglio.

Alex sbuffò: Hazel si divertiva sempre a svegliarla puntandole in faccia una torcia elettrica, quando erano piccole. Fu in quel momento che si accorse dell'assenza dei suoi fratelli: intorno a lei rimanevano solo le coperte stropicciate fra cui avevano dormito.

-Sono fuori.- l'elfo anticipò la sua domanda, come se le avesse letto nella mente -Hanno fatto colazione con i biscotti che avete portato e ti stanno aspettando. Stamattina andiamo dai coboldi, ricordi?

A quelle parole lo stomaco di Alex si strinse in una morsa. Si sistemò i capelli con una mano ed annuì senza una parola. L'elfo la condusse dietro la porticina da cui era sparito la sera prima. Dopo qualche passo in una buia galleria sbucarono in una radura alla luce del sole, probabilmente poco distante dal fiume, perché si sentiva l'acqua scrosciare vicina. Non appena la vide, Renée le corse incontro sorridendo.

-Alex!- esclamò, contenta. Le tese un pacco di biscotti, quasi terminato -Finalmente.

La sorella agguantò famelica il cibo, sentendo lo stomaco brontolare: la sera prima non aveva nemmeno cenato. Però non poté fare a meno di gettare a Renée un'occhiata curiosa.

-Che hai addosso?

-Oh, questo. Me l'ha prestato Romen.- la ragazza si allontanò di un passo per farsi ammirare. Indossava sopra i vestiti un lungo mantello verde scuro, riccamente ricamato con motivi di foglie e rami, così dettagliati da sembrare reali. Qua e là faceva capolino anche qualche insetto, che sembrava sul punto di mettersi a ronzare -Se mi copro tutta con questo praticamente sparisco. E poi mi ha dato anche questi.- le mostrò un vasetto di vetro iridescente, simile all'acqua scura di un lago, e un pugnale d'argento scintillante, con una piccola pietra gialla incastonata nell'elsa decorata -È una pomata curativa, come quella che ha usato ieri, e un pugnale. Bello vero?

Alex studiò l'arma, ammirata. C'era una minuscola lettera scolpita alla base della lama, una "T" quasi invisibile.

-Sì, bellissimo.- disse, rivolta alla sorella.

-Ha dato qualcosa a ciascuno di noi.- Thalìa, infagottata in un altro mantello simile, esibì un coltello più lungo, quasi un corto spadino, dalla lama bronzea. La ragazzina sbirciò senza farsi notare: qui la lettera incisa era la E. Sulla daga dorata di Hazel c'era invece una I, mentre i pugnali d'acciaio di Crystal e William recavano incise rispettivamente una D e una P. Emmeline aveva legatoall cintura un corto stiletto, in un fodero di cuoio: Alex non ebbe bisogno di leggere per sapere che il suo pugnale doveva essere contrassegnato dalla lettera A. Quelle erano le iniziali dei nomi dei fratelli di Romen. Gettò all'elfo un'occhiata obliqua, in cerca di conferme. Di nuovo, lui annuì senza bisogno di parole.

-Quelle armi, così come i mantelli che vi ho dato, appartenevano ai miei fratelli.- disse brevemente -Ma non ne ho per te. Ho pensato che fossero più utili a loro, visto che tu hai già quelle dell'Osservatore. Il fatto è che...è meglio che siate in grado di difendervi, se qualcosa dovesse andare storto.

Alex lanciò un'occhiata al visino gaio di Emmeline e agli occhioni di Renée e pensò che, indipendentemente dall'arma, non sarebberomai state in grado di difendersi. Il pensiero di cosa sarebbe successo se le avessero attaccate le si depositò sullo stomaco come un macigno. Scosse la testa per scacciarlo e solo allora notò un dettaglio a cui non aveva fatto caso.

Watcher - Tieni gli occhi ben apertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora