Øystein Aarseth, meglio noto come Euronymous chitarrista e fondatore della band Mayhem, ormai defunto dal 10 agosto 1993, ricorda narrando in prima persona le vicende che si sono svolte durante gli anni 90 prima della sua morte. Øystein, era un raga...
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Era l'inverno del 90', esattamente una settimana prima del concerto a Sarpsborg, avevamo da poco preso un nuovo cantante nella band, Pelle Ohlin, un ragazzo svedese ex frontman di una band death metal di nome Morbid, a parer mio grandiosa, pensai subito che lui fosse la persona giusta per i Mayhem, Per era speciale. Ricordo che faceva molto freddo quella notte, ma non abbastanza per impedirci di fare quello che era di nostra intenzione. La neve cadeva lentamente, illuminando e imbiancando le strade di quella notte oscura e nebbiosa. Il vento soffiava impetuoso di tanto in tanto e spostava le nuvole grigie che coprivano la luna ghiacciata. Era una comune nottata di febbraio qui ad Oslo, io e Pelle decidemmo di andare a fare una breve ''visitina'' al cimitero qui vicino, che stava giusto a due isolati da casa nostra. Il tratto di strada di per sè non fu molto lungo, anche se fu difficile camminare sotto la neve, perchè io dimenticai d'indossare il chiodo per la fretta e per la paura di arrivare troppo in ritardo. Pensai che gli altri fossero già arrivati per questo feci fretta anche a Pelle.
Quella sera Jan non dormì a casa nostra, ma decise di restare a casa di Jørn, quindi abitando nei pressi del cimitero pensavo che sarebbero arrivati praticamente subito.
Avevo addosso solo uno di quei tanti orribili e stupidi maglioni rossi che mia madre mi costringeva ad indossare (vi lascio solo immaginare il freddo che io potessi sentire). Dunque arrivammo davanti al cancello del cimitero, quasi morti congelati. Non credevo sul serio che saremmo arrivati a tanto, alla fine volevamo soltanto fare qualche foto promozionale per il poster del live che avremmo dovuto dare esattamente il 28 Febbraio. Aspettammo lì davanti all'ingresso per un po', strofinandoci le braccia dal freddo, fino a che non arrivarono anche Necrobutcher ed Hellhammer: Li vidi scendere dall'auto, erano entrambi in corpse paint, cosa che io e Pelle non facemmo. Appunto per quel disguido la mia mente già in quel momento stava pianificando ben altro.
-'' Salve, ragazzi, scusate se vi abbiamo fatto aspettare, ma la strada era bloccata per la troppa neve, quindi abbiamo dovuto prendere la strada più lunga''. Disse Hellhammer un po' dispiaciuto dal vederci infreddoliti avvicinandosi a me e a Per.
Arrivò poi anche Jørn con un'aria un po' stanca, infatti non parlò per la maggior parte del tempo, continuava invece a sbadigliare. D'altronde erano quasi l'una di notte.
-'' Ragazzi, entriamo nel cimitero molto furtivi, non vorrei che il custode arrivasse da un momento all'altro e ci sorprendesse lì dentro a fare chissà cosa''. Dissi, e Necro ci diede delle torce prendendole dal cofano dell'auto. Cercammo una possibile entrata alternativa, ma sia il cancello anteriore che quello posteriore erano chiusi.
Quindi prendemmo la decisione di scavalcare la recinzione, anche se era parecchio alta. Una volta entrati ci guardammo un po' intorno, accendendo le torce e sparpagliandoci di qua e di là, quando poi finalmente un'idea arrivò nella mia testa: Perchè non profanare una tomba, prenderne i resti e usarli per un concerto. Esattamente quel concerto!
-''Ragazzi, ho in mente una cosa, da come avete ben intuito io e Dead non siamo in vena questa notte di fare una foto e per giunta ho anche rotto la macchinetta fotografica, perciò proporrei di profanare qualche tomba e usarne i resti per allestire il palco del concerto, che ne dite? Dead ha anche pensato di andare dal macellaio e chiedergli se potesse darci i resti delle teste di maiale''. Dissi guardando Hell e Necro, in modo molto serio e convinto di quello che stessi dicendo.