;three.

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and all the people say

"you can't wake up

this is not a dream

you're part of a machine

you're not a human being"

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-Quindi, non ti piace parlare di lui?

Mormora, sistemandosi gli occhiali sul naso, decisamente troppo grandi per il suo piccolo viso. Spesso abbassa lo sguardo, intimidito, poi lo rialza.

La cosa che mi stranisce e un po' mi fa ridere, é che non prende appunti. Che psicologo strano, dovrebbe farsi visitare da qualcuno. Uno psicologo che va da uno psicologo, ahah. Aspetta, cosa mi aveva chiesto?

-Mi scusi?

-Sei distratta oggi.

-Come se non lo fossi tutti i giorni. Le ripeto, deve darmi del lei.

-Non le piace parlare di lui, vero?

-Con le persone con cui parlo tutti i giorni, no. Mi prenda per egoista, ma non voglio che qualcuno sappia cosa lui é per me. Dovrei spiegarlo, e non sono brava a spiegarmi, e la gente non sembra brava a capirmi.

É un enigma, un puzzle che mi piace provare a mettere insieme, nonostante sia difficile.

Passo il tempo a pensare ai suoi comportamenti. Beh, fino a quando non si siede accanto a me sul letto e facciamo qualcosa, s'intende.

-Cosa pensi solitamente quando lui non importuna i tuoi pensieri profondi?

Ridacchio.

-Signor Chadwick, cosa posso dirle? Non esiste un solo Charlie. É questo che più mi piace e che più mi fa pensare: ogni suo comportamento deriva da persone diverse.

Cambia in ogni attimo.

Può ridere un minuto ed essere triste quello dopo. Un secondo prima mi accarezza i capelli e quello dopo mi sta baciando con foga sbattendomi sul muro.

A volte invece ha degli atteggiamenti da bambino: ride per le minime cose e fa delle battute che non si possono nemmeno ascoltare. Mi piace quando é così. Sono, come posso definire? Costretta a ridere con lui e far finta che quello che dica sia geniale, altrimenti potrebbe offendersi. Mai far rattristire un bambino.

-Come fa a star dietro alle sue emozioni o capire che persona é? Io non riuscirei.

-Semplice: non lo faccio neanch'io.

Ogni sua personalità mi affascina. Ho sempre pensato a lui come.....tante anime. Sì, un naufragio di anime, tante persone sperdute che arrivano in questo posto sperduto e desolato che nient'altro é che la sua mente. Tutte queste persone lo governano. Lui non riesce a farlo da solo.

-Ha parlato di una persona in lui un po' aggressiva. Ha paura di lui quando si arrabbia?

-No. O almeno, beh, non ora. Prima sì, tendeva a rompere le cose, a fare l'indifferente, "non me ne frega nulla" mormorava, "non ho bisogno di nessuno io", e rompeva le cose. Quando ero bambina dovevo mentire alla mamma. Le cose rotte improvvisamente diventavano di mia proprietà e l'artefice della loro distruzione ero io.

-Sua madre l'ha mai visto?

-No. Quando ero piccola le parlavo di questo ragazzo, ma non le é mai importato.

Non le importava nemmeno di me, cosa potrebbe importagliene se una figura non esistente nel mondo umano si impossessa della camera della figlia durante la notte? A volte dubito le importi persino della mia di esistenza. Una volta stavo litigando con un mio amico, non ricordo quanti anni avevo, ma presa dalla rabbia iniziammo a tirarci le cose per farci male. Passammo tutto il tempo così, fin quando quello stronzo presuntuoso decise di tirarmi il telecomando della mia tv e rivelarmi l'estremo pessimismo e apatia di mia madre verso i miei confronti.

Perché no, oltre ad un demone che mi perseguita, un amico che tira i miei oggetti contro di me e la mia innata voglia di autodistruggermi da quando avevo circa 4 anni, doveva mettercisi anche mia madre.

Sa come scoprì che non le importava di me?

Quando vide cosa stavamo facendo io e quel bambino, ci disse di smetterla immediatamente, o le avremmo rotto il telecomando. Sua figlia camminava per casa con una ferita sulla testa e lei stava lì a farfugliare sul suo amato telecomando da 10 euro. "Smettetela! Mi rompete il telecomando!"

Il fato, forse. Il karma. Il destino, chi può saperlo? Da quel giorno sono stata attaccata a mia madre poco e niente.

L'unica cosa che ricordo di quella giornata, é che dopo aver finito di fare il mio gioco preferito (tirarci gli oggetti in testa, voglio dire. nascondino era per gli sfigati, e lo é anche ora), andai in camera. Correndo. Lo facevo sempre quando succedeva qualcosa di brutto.

Lui era lì sotto, sempre lì a guardarmi, poi si avvicinò a me ed uscì da sotto il letto e si mise sopra.

"Smettila di frignare", diceva, "con quegli occhi iniettati di sangue sembri il mostro di qualcuno". Quanto sarcastico poteva essere l'amore della mia vita?

Beh, io rimanevo lì a guardarlo, mordendomi il labbro, perché dovevo piangere ma non dovevo farlo vedere. Così mi misi a terra e strisciai sotto al mio letto. Per una volta, volevo sentirmi il mio di mostro, capace di farmi prendere le decisioni migliori e di comandare sulla mia vita. Avere un carattere mio. Farcela da sola. Non successe, ovviamente. Il mio mostro non ero io e non lo sarei mai stata. Era un ragazzo con il nome che inizia per C.

-Capisco.

-Capisco.

Io avevo un attestato di laurea nel parlare troppo quando non dovevo.

Il mio strizzacervelli, invece, nel dire parole monotone e strizzarmi il cervello così.

"Strano" pensavo, "non avevo poi tutti i torti. Chissà se Mitchell odierebbe sentir dire il proprio strizzacervelli 'capisco' tutto il tempo."

-Scusi la mia ignoranza (era una frase che dicevo spesso così potevo sparare cazzate su cazzate. Mi stavo giustificando, ero ignorante. I g n o r a n t e.) gli psicologhi possono andare da altri psicologhi?

-Mi sembra palese che no, Bea. Per fare lo psicologo dovrei stare bene io in primis, e poi cercare di curare gli altri. Non so se mi spiego. Lei aiuterebbe una persona con una gamba rotta ad alzarsi se lei avesse una gamba rotta? Credo proprio di no.

-Capisco.

In realtà, non avevo capito, ma dirlo mi sarebbe costato altro fiato e odio sprecare energie del mio corpo per nulla. Parlare per me era uno sport estremo, fin quando non mi sedevo su questa poltroncina marrone. Ahimè, sono dovuta andarmene. Altra gente aveva bisogno di strizzare il cervello. Purtroppo, io e Chadwick non eravamo le uniche persone vive sulla terra, ma lo avrei voluto. Avrei voluto tante cose.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2016 ⏰

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