Non ci posso credere, è davvero successo. Era partita come una scommessa e ora sono davvero dentro questo vecchio manicomio abbandonato. Dopo circa due ore che gironzolavo in quel luogo, ripensai a quando ero arrivata davanti alla porta d'ingresso e ricordai quella scritta tutta tremante sopra di essa: "l'inferno non è sotto terra, ma qui dentro." Una persona normale se ne sarebbe andata subito, ma io necessitavo quei quattrocento dollari che mi avevano promesso quei maledetti ricconi snob della mia scuola. Mi dissero che avrei dovuto trovare la scatola contenente quei soldi in una stanza di questo manicomio, ma questo posto è enorme. Grande come quattro ville messe insieme e inquietante come una cantina antica.
Restai impietrita alla vista di altre scritte inquietanti sui muri come quella sopra la porta. Erano scritte con gessetti, residui di cibo e... sangue. Possibile che chi ci lavorava maltrattasse i poveri malati?
Questo posto è molto antico e a volte mi sembra di sentire come delle voci, sospiri e qualche volta grida lontane... ma saranno certamente frutto della mia immaginazione.
Mi avviai verso l'ennesima stanza e questa era proprio la cucina, vi erano ancora gli avanzi di quel giorno: il giorno in cui questo posto venne chiuso. Vi erano ancora i coltelli dentro i casseti e le posate erano ancora nel portastoviglie. I piatti erano tutti impilati sopra un tavolo vicino ai fornelli e le pentole erano piene di cibo andato a male e le brocche erano piene di muffa. Una volta mia madre mi disse che suo zio Zaccaria era venuto qui per trovare degli oggetti che erano appartenuti al fratello pazzo. Mi disse anche che il fratello di suo zio uccise una persona in quel luogo, utilizzando delle forbici che aveva preso dalla cucina. Tutti i cuochi dissero che nessuno lo aveva visto entrare in cucina per prenderle, questo è ancora una mistero. C'è chi dice che fosse uno stregone, ma chi crederebbe mai a delle persone rinchiuse in un manicomio?
Girando tra i tavoli, notai una piccola scatolina dorata. Vi era una frase scritta sopra: "Alla dolce MarieLou, da M."
Chi poteva essere M? Forse Mike, il fratello di Zaccaria?
Presi in mano quella scatolina e notai che era un Carillon. Decisi di farlo funzionare, anche se i suoni emessi dai carillon sono spesso inquietanti. In un luogo come questo sarebbe stato anche peggio, ma la mia curiositá era irrefrenabile.
Girai la manopolina e lasciai che la scatolina si aprisse. Da essa uscì una ballerina che girava al ritmo di una musichetta inqueitante che riecheggiava in quel luogo desolato e abbandonato.
La canzone finì e un brivido percorse la mia spina dorsale. Mia accorsi di avere la pelle d'oca e di avere le lacrime agli occhi, era la musichetta che ascoltavo da piccola prima di andare a dormire.
Posai la scatolina e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa "i ricordi non devono ostacolare il presente" mi dissi.
Mi avviai verso l'uscita della cucina e decisi di andare al piano di sopra.
Mi avviai sulle scale e arrivata in cima, sentii un suono metallico provenire dalla cucina, non ci pensavo nemmeno ad andare lì. No grazie! Dovevo giá trovare quella scatola, non mi servivano altri problemi oltre alla grandezza di questo luogo.
Arrivai in una stanza dove sopra al letto c'era una foto in bianco e nero. Rappresentava il volto di donna con dei lunghi capelli ricci edegli occhi grandi. Aveva uno sguardo dolce e sensibile. Mi somigliava in una maniera incredibile anche se io avevo decisamente uno sguardo più duro e furbo. Girai la foto e vi lessi una scritta sotto la data: "Marielou, ti amo". Non capisco, anche il mio nome era Marielou prima che lo cambiassi.
Tutto questo non ha senso! Mi sedetti per terra e dopo essermi guardata intorno, ancora sconvolta, notai una scatola di legno sotto il letto: era quella che cercavo, ce l'avevo fatta!
Presi quella scatola e mi avviai verso le scale, quando un suono di forbici proveniente da quella zona mi fece sobbalzare. Spaventata a morte, cercai un luogo dove nascondermi e mi accorsi di una stanza molto scura alle mie spalle e iniziai a correre. Vi entrai e solo dopo mi accorsi che si trattava di un obitorio! Sentivo odore di morto e di carne putrefatta, nessuno era mai venuto qui a prendere coloro che vi erano rimasti? Ma che razza di persone lavoravano qui?
Andai a nascondermi sotto uno dei teli vuoti delle barelle e rimasi in silenzio.
《Marielou》 sentii qualcuno chiamare questo nome, il mio vecchio nome. Attesi.
《Marielou, sei tornata! Sento il tuo dolce profumo da qui》 disse lui seguito da un suono metallico. Le forbici.
Cercai di immaginare cosa sarebbe accaduto se mi avesse trovata.
Cosa diceva mia mamma di Mike?
Cercai di ricordare. Diceva che lui era come un lupo che ama un agnello...
Cosa voleva dire? Cosa significava.
《Sto arrivando mia amata》 sentivo ancora il suono delle forbici.
Tentai di ricordare. Sentivo i suoi passi, era sempre più vicino.
Cosa succede se un lupo ama un agnello? Tap tap. Era sempre più vicino.
Ma nelle storie che ho letto da bambina... tap tap.
Il lupo mangia sempre l'agnello. I passi non si udivano più.
Questo vuol dire che...
《Mi dispiace tanto Marielou...》disse tra i singhiozzi 《ma per quanto io possa amarti, tu hai il profumo piú buono di tutti e...》 silenzio.
Il lenzuolo sopra di me si alzò e dopo non vidi e non sentii più nulla."Per quanto il lupo possa amare l'agnello, egli non avrá mai la forza di opporsi alla propria natura" cit. Io
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Ehilá, spero che la storia vi sia piaciuta! Non sapevo neppure dove stavo andando a parare mentre la scrivevo e la frase finale (la MIA citazione migliore, mi è venuta spontanea) la amo, non ho mai inventato una frase migliore! Grazie per aver letto 😊
Se siete interessati al concorso, lo troverete nel mio elenco di lettura.
Mi scuso per gli eventuali erroro -.-"
Grazie ancora, ciao! 😉
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The Writing Stars: Team Pluto (Ora Team 9/2 & 7/8)
DiversosQuesto è un concorso di scrittura, ecco il link :) | | | \/ http://my.w.tt/UiNb/Bj68ObWypu