capitolo 6

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VEDETE IL CAST NUOVO, LEGGETE LA PARTE AUTRICE.

La mattina è la parte più stressante della giornata, svegliarsi d'un colpo ritrovandoti nervosa per tutta la santa mattinata, vestirti di fretta e furia non avendo il tempo di fare una santa linea di eye-liner, manco fai fottutamente colazione perché mannagia tuo padre ormai si è disinteressato di te e tua madre non sai dov'è andata, se sia morta o meno... E in questo momento mancava solo il cellulare!

"Saam"

"Heyyy" lo saluto di rimando cercando di essere meno nervosa possibile. "Dove sei?" Chiese con un sottofondo di rombo di macchina. "Non credo di voler venire oggi, sono parecchio stanca." riferendomi alla scuola, "Cosa? Sono già sotto casa tua, avanti scendi." E dopo ció chiuse la chiamata come suo solito senza salutare, ero giá pronta, non volevo proprio andare a scuola ma credo che per oggi accontenteró Lou. Lo trovai giá giù con il cellulare.

Bussai nel finestrino tre volte, abbassa il finestrino. «Stavo per chiamarti» ridacchiò mentre apro la portiera e mi fiondo dentro.

«Sono ancora sazia da ieri» gli dissi quando Louis mi offrì una barretta di cioccolato al caramello.

«Seria? Io ho fatto doppia cena ieri.»

«Non dirmi che non ti é bastato tutto ciò che hai ordinato...LOUIS!.» Riferendomi alla merenda/cena che abbiamo fatto il giorno prima.

Eravamo andati da Burger king, con l'intenzione di andare a mangiare qualcosa per sfizio, ed invece mi portó in una parte del fast food completamente diversa da ciò che si vedeva entrando, c'erano giochi, cibo...di tutto e di piú.. e Loù mi fece assaggiare un pó tutto.

Dopo ciò andammo all'entrata e ordinare un pò tutto, giá da quella piccola festicciola c'erano tante cose da mangiare e mi saziai subito, ma ovviamente Tomlinson non era ancora soddisfatto e così ordinammo di tutto e di piú, che ovviamente pagò tutto lui, correndo.
Il mio cellulare squillò due, tre quattro volte...

"Pronto" era numero sconosciuto così risposi senza pensarci.

"Hey dolcezza, stasera c'é una festa e ovviamente sei invitata anche tu. Porta chi vuoi, indirizzo cort kingue n° 5. Non mancare." E dopo attaccò

Cosa? Chi era e soprattutto come fa ad avere il mio numero di telefono, ancora stordita entrai in classe perdendo completamente di vista Louis.

per tutta l'ora non degnai neanche un po' di attenzione alla lezione, il mio cervello si concentra su ben altro.
Ripensai a quella stupida lettera, arrivai a un conclusione, 1) che fosse uno scherzo. 2) che fosse reale ma arrivato ad un indirizzo sbagliato.

ma sembrava così strano conosceva il nome, il mio secondo nome e anche il cognome, pensai palesemente ad un fottuto scherzo si di cattivo gusto. Era davvero così bizzarra quella lettera eppure ci ci pensai quasi tutta la mattinata.

"Mi auguro che le nuove generazioni possano fare qualcosa al riguardo.."
ciò vuol dire che non era dei nostri tempi, dopotutto c'è scritto 1993.
esattamente un anno prima che nascesse io. Che conoscesse mia mamma e il mio papà?

prima che me ne fossi resa conto tutti si erano precipitati fuori dalla classe.

esco anche io, ma adesso direttamente fuori dalla scuola, ho intenzione di andare a casa a parlare con mio padre su da farsi, attraverso velocemente il vialetto e aspri la porta.

«Papà» Urlo dalla cucina affinchè mi senta.
riprovo ancora e lo cerco in tutte le stanze.

faccio un salto fuori e vado da lui, a lavoro. Busso al portone del suo ufficio, e mi fanno entrare quasi subito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 04, 2018 ⏰

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