Louis parlò con una velocità tale da fargli mancare il respiro.
Aveva davvero confessato tutto o era solo uno stupido incubo?
A giudicare dalla mascella contratta e gli occhi sbarrati di Zayn, poteva dedurre che fosse tutto disastrosamente vero.
Si sentiva svuotato, ma allo stesso tempo libero.
Svuotato perché sentiva di aver perso definitivamente una parte essenziale di sé, la sua anima gemella, il suo specchio.
Libero perché non portava più dentro di sé quel macigno e a trattenerlo non c'era più nessuna catena. Era stato onesto, aveva detto tutto. Non aveva più motivo di nascondersi né tantomeno di preoccuparsi per i suoi modi di fare.
Non aspettò nessuna risposta, nessuna reazione concreta da quello che forse era il suo ex migliore amico, semplicemente scappò a gambe levate, come un codardo.
E Zayn, dal canto suo, lo lasciò andare.
Chiamò Harry, non se lo seppe spiegare il perché, sapeva solo che in quel momento aveva bisogno di lui.
Dopo due squilli senza risposta, riattaccò, anzi, spense il cellulare.
Perché chiamare Harry? Doveva stare solo, sbollire la rabbia, dimenticare l'espressione sconvolta di Zayn e ricominciare una vita nuova, da solo.
Harry non c'entrava niente, non gli interessava e non doveva interessargli, non dopo tutto quello che aveva fatto.
Era questo che continuava a ripetere a se stesso per cercare di convincersene ma la verità era che i ricordi della sera precedente erano ancora vivi in lui, non poteva evitarli.
Si era sentito protetto con Harry, sereno, in un mondo a parte che niente aveva a che fare con quello schifo di vita che conduceva, un mondo libero e senza obblighi, felice e positivo.
Perché era questo che Harry gli trasmetteva da sempre: energia positiva che offuscava l'alone nero che lo circondava.
Decise di tornare a casa, sapeva che vi avrebbe trovato sua madre in cerca di spiegazioni, ma non gli importava, era giù di morale, rassegnato e il suo cuore batteva forte senza motivo preciso.
Era successo troppo e in poco tempo, come sempre era stato
durante tutto l'arco della sua esistenza: emozioni forti in tempi record o lunghi inverni di apatia totale.Sbuffò mentre calciava una lattina in prossimità della sua abitazione. Suonò al citofono e rispose con un filo di voce lievissimo.
Sua madre lo accolse in casa e quello che vide non le piacque per niente.
Quando mai Louis era stato così rassegnato? Lo ricordava tenace, e completamente dedito alla danza, la sua più grande passione. Non si perdeva d'animo, in un modo o in un altro era sempre riuscito a tirare avanti, anche nelle situazioni più spiacevoli perché Louis di brutte esperienze ne aveva avute.
Certo, si lamentava spesso ed era scontroso, non sempre allegro ma era comunque un normale teenager che affrontava la sua vita con dignità.
Era da un po' che lo vedeva diverso, che sapeva fosse accaduto qualcosa, vedeva di meno Zayn quando era abituata a vederlo anche più volte lo stesso giorno, e Louis dal canto suo era sempre più distante, da tutti.
Le si stringeva il cuore alla vista del suo Boo Bear in quelle condizioni, portò le mani al petto e lo accolse alla porta.
«Amore mio...» fece per abbracciarlo ma Louis sì scostò, la donna incrociò lo sguardo del figlio e vide i suoi occhi colmi di lacrime che facevano fatica a fuoriuscire, gonfi. «Che succede Boo?»
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I wait for light like water from the sky.
Teen Fiction-Completa.- "A certain type of wind has swept me up A chill has found each bone I am overcome Immaginava il vento che lo spazzava via, il gelo che lo ricopriva tutto fino a rientrare nelle sue ossa, era il gelo che sentiva nel cuore, era una parte d...