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Uscita dalla piscina, ieri, ero veramente furibonda, ma come si è permesso quel Mattia, Mattew, Matt o come si chiama, di cacciarmi dalla piscina, veramente non lo capisco, chi capisce i ragazzi è davvero bravo.

Sto camminando per le vie della mia amata New York, è davvero una città fantastica, negozi, shopping.

Come sempre ho le cuffiette nelle orecchie, amo ascoltare la musica, mia mamma molto spesso mi viene vicino e me le strappa dalle orecchie, non sopporta che io mi isoli dalle persone e dal mondo che mi circonda.

Una cosa che lei non capisce è che io nel mio mondo sto bene, non sono giudicata dalle persone per il mio aspetto fisico, per il mio carattere e per il mio essere asociale.

Sono una persona che ha bisogno di comprensione, ma non la ricevo mai dalle persone, sono molto chiusa, un tempo, nella mia vecchia scuola ero socievole, ora sono tutto il contrario.

Sono una persona molto fiduciosa e spesso non mi accorgo che tutto ciò che mi circonda è una presa in giro.

Sto ascoltando "Come Bonnie e Clyde" di Sac1 che io personalmente amo. Ho sempre desiderato una storia d'amore romantica, con il ragazzo che ti regala i fiori o che semplicemente ti porta in riva al mare per una cena romantica, ma sono certa che mai niente di tutto questo mi possa accadere.

Alcune persone mi reputano una ragazza molto bella, io penso tutto il contrario, mi sento goffa in tutte le cose che faccio, per non parlare del mio fisico, meglio lasciar perdere, niente in me è perfetto.

Vedo le ragazze nella mia scuola,magre come stecchini, con i loro vestitini corti che sembrano più nude che vestite, il trucco che sembrano appena uscite dal truccatore, io che a malapena riesco a mettere il mascara senza sporcare il naso o le palpebre sono un disastro.

Mi piacerebbe essere magra, ma fin quando mi imbottisco di gocciole pan di stelle e di pizza con lo speck, la vedo dura la cosa.

Una cosa che non ho mai detto a nessuno è che io soffro di autolesionismo, ho cominciato all' età di quindici anni e continuo tutt'oggi,ho iniziato quando i miei genitori hanno divorziato e da quando mi sono trasferita qui a New York. Credo che il dolore che mi provoco sul mio corpo, faccia star bene le altre persone che mi odiano.

Cammino per le vie della mia città finchè il mio disagio e la mia goffagine non colpiscano di nuovo, vado a sbattere contro qualcuno,per fortuna è solo Jacopo, il mio migliore amico, si, dopo tutte le cose che ho detto, ho un migliore amico, assomiglia tanto a quei cantanti o youtubers per cui le ragazze vanno matte, capelli castani, occhi grigio-veri, un fisico atletico, e un sorriso che ti rallegrerebbe in qualsiasi circostanza, per questo è il mio migliore amico, ci conosciamo dalla nascita e gli voglio un bene dell' anima, non sa del mio "problema".

"scusa jaco, davvero non ti avevo visto, sai io- "ehi, tranquilla ti conosco, so che non lo hai fatto apposta" mi avvicino e lo abbraccio, davvero non so cosa farei senza di lui, si è fatto picchiare da alcuni ragazzi più grandi perchè mi prendevano in giro e lui si è messo in mezzo, davvero non lo ringrazierò mai abbastanza.

non gli voglio bene solo da amica, per me lui è qualcosa di più, ma non lo ha mai capito e io non ne ho la minima intenzione di dirglielo ho paura di rovinare la nostra amicizia, insomma non voglio dichiarargli il mio amore pur sapendo che lui non mi amerà mai, mi vede come la sua sorellina più piccola, o la sua migliore amica dalla nascita, ne sono certa

"mi ascolti?" "cosa?" " ti ho chiesto se ti va di prendere un gelato insieme" "oh,si certo, andiamo" lo prendo per mano, mi guarda i miei occhi azzurri si scontrano con i suoi verdi- grigi, perdo un battito, si avvicina, ne perdo altri due, siamo vicini e perdo altri tre battiti, siamo davvero troppo vicino, ma lui mi sorpassa, oh.

Sono davvero troppo stupida da pensare che lui potesse baciarmi.

in gelateria io prendo una coppetta, gelso di sicilia e yogurt, i miei gusti preferiti, la coppette perchè ho brutte esperienze con i coni, ogni volta che lo prendo, o mi si spezza a metà oil gelato sopra mi si rovescia sui vestiti, per questo li odio.

alla cassa, dopo avermi minacciata che avrebbe pagato lui, ce ne andiamo e mi riaccompagna a casa,dato che casa sua è quella attaccata alla mia, lo saluto con un bacio sulla guancia ed entro in casa, Lillipap, la mia cagnolina mi salta addosso, chiamarla cagnolina sarebbe un eufenismo perchè quando mi salta in braccio è alta come me, è un labrador, ha il pelo biondo chiaro e la cosa nera, la adoro. L'ho chiamata Lillipap perchè adoravo i pokemon e c'era questa cagnolina che io amavo e allora ho deciso di chiamarla così.

Vado in camera a rilassami e mi addormento sognando un paio di occhi grigio- verdi...




Come Bonnie E Clyde|| Cameron Dallas|| #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora