2. Nico

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"Stupido, stupido Will.
Perchè proprio quella domanda?
Non potevi risparmiartela?
Stava andando tutto così bene..."

Questo era quello che pensava Nico da almeno un'ora, mentre fissava il soffitto rimanendo avvolto nelle coperte come un involtino primavera.
Stava ancora riflettendo sulle poche ore passate con Will, quando un altro biondino entrò in camera all'improvviso.
Jason, quello che si poteva considerare la persona più vicina ad un migliore amico che Nico potesse avere, saltellava per la stanza mentre faceva piccoli urletti; la copia perfetta di una quattordicenne schizzata davanti alla sua cotta.
-Jason. Jason calmati...-
-KYAH MI HA DETTO DI SÍ!- strillò Jason.
Da dove avesse preso quella voce Nico doveva ancora capirlo, fatto sta che il suo timpano destro gli aveva detto addio.
-Cristo Jas! Calmati e parla piano!-
-Okay okay, sono calmo...- sussurrò il biondo, respirando profondamente.
-Respira e dimmi, con calma, cosa è successo.-
Jason, dopo essersi calmato, si sedette sulla moquette che ricopriva tutto il pavimento della camera del moro e iniziò a parlare.
-Allora, c'è questa ragazza, Piper, che è stupenda e mi piace, tanto anche. E niente, sono andato da lei prima e le ho chiesto se sabato voleva uscire con alcuni amici e lei ha detto sì!- spiegò velocemente il ragazzo dagli occhi color ghiaccio, mentre Nico annuiva piano con la testa.
-Okay beh, buon per te! Ma uhm... chi dovrebbero essere questi amici?- chiese il moro, perplesso.
-Tu, Percy e Annabeth ovviamente!-
Fermi tutti. Jason aveva seriamente nominato lui?!
-Cosa?! No! Io non vengo! Che cavolo faccio da solo?- disse Nico.
-Dai Nico! Fallo per me!- piagnucolò il suo migliore amico.
L'altro sbuffò sonoramente e rispose:
-Non voglio venire e fare il quinto incomodo, quindi no.-
-Guarda che puoi portare qualcuno anche tu eh! Che ne so, chiama Leo!- propose.
-È troppo impegnato con quella nuova ragazza, Calypso.-
-Hazel?- tentò di nuovo, Jason.
-È in Canada con Frank.-
-Allora che ne dici di Reyna?-
-È da sua sorella.- disse vagamente annoiato il moro.
"Tutti impegnati qui eh." pensò il biondo, cominciando ad innervosirsi.
Dopo svariati minuti che aveva passato a pensare a qualcuno, Jason esclamò:
-IDEA!-
-Sentiamo questa meravigliosa idea che hai avuto, Jas.-
-Perchè non chiedi a quel biondino che fa biologia con te? Quel Wilbur Solace o come si chiama...-
-Ma dici Will?- chiese Nico.
Jason annuì vigorosamente, mentre diceva un "Sisi proprio lui".
Il moro scoppiò in una risatina isterica, cosa che fece preoccupare il biondo.
Per gli Dei! Nico non rideva mai, di qualunque tipo di risata si trattasse.
-Tu sei tutto fuori, Superman biondo! Te lo scordi che io lo chiami!-
- Dai Nico, perchè no? Sembra simpatico.-
-È solo che...- a Nico tremò leggermente il labbro inferiore, cosa che l'amico notò subito.
Era sempre stato un ottimo osservatore, Jason.
-Ehi, che ti prende? È successo qualcosa con quello lì?-
Nico scosse velocemente la testa, negando, ma Jason non ci cascò: ormai conosceva troppo bene il suo migliore amico.
-Nico, parlami, ti prego...- disse dolcemente il biondo.
A quel punto, Nico iniziò a piangere.
Non era mai stato un tipo sentimentale e non piangeva quasi mai, ma il ricordo della madre, lo sguardo triste di Will quando se ne era andato e la voce dolce del suo migliore amico lo fecero crollare.
Si passò le mani sulle guance con rabbia, cercando di asciugarsi le lacrime, mentre Jason si sedeva accanto a lui sul letto e gli passava un braccio sulle spalle.
-Shh tesoro, è tutto okay.- sussurrò Jason, poggiando le labbra sulla tempia del moro.
Jason era l'unico da cui Nico si faceva toccare, non essendo un amante del contatto fisico.
Il più basso si rigirò nell'abbraccio e si strinse all'amico, mentre tremava leggermente e le spalle erano scosse da singhiozzi.
-Nico, vuoi parlarne?-
Passarono alcuni minuti senza parlare, il silenzio spezzato solo dal pianto del più piccolo, poi Nico, dopo essersi calmato, si decise a confessare: -Noi... facciamo il lavoro di biologia a coppie insieme e uhm... ieri ci siamo visti e ci siamo messi a parlare.- balbettó Nico.
Jason ascoltava attentamente, stando in silenzio e facendo parlare l'altro, senza interrompere.
-Non mi ha detto niente di male solo che... ha t-tirato fuori la storia della m-madre e dopo ha chiesto della mia e io... Dio, sono scappato e sembrava così triste...-
Nico alzò lo sguardo verso il suo migliore amico e questo notò che aveva di nuovo gli occhi lucidi.
Jason sapeva cosa stava facendo, si stava dando la colpa di tutto, come aveva fatto con Bianca.
-Ehi Nico, non hai fatto niente di male. Secondo me ora dovresti andare da lui e chiedergli solo scusa. Se hai detto che ci è rimasto male vuol dire che gli importa di te, quindi vai e invitalo, chiaro?- disse Jason con voce dolce ma decisa.
Nico annuì mentre l'altro gli asciugava le lacrime e si alzò andando verso l'armadio.
Aprì le due ante e ne tirò fuori qualche vestito, indossandolo frettolosamente.
Si diresse verso la porta, mentre Jason lo guardava perplesso: non credeva sarebbe andato proprio ora.
-Okay io vado, augurami Buona fortuna!- urlò Nico, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando un Jason alquanto sorpreso sul letto.

Ora che lo aveva visto, Nico si chiedeva come avesse potuto essere così stupido da uscire senza prepararsi psicologicamente.
Will se ne stava beatamente seduto su una panchina di fronte alla caffetteria del campus, mentre chiacchierava con una bella ragazza dai capelli lilla.
Ad un certo punto, il biondo scoppiò a ridere a causa di qualcosa che la ragazza aveva detto, e Nico non poté fare a meno di rimanere incantato dal suo sorriso.
"MA CHE DIAVOLO STO FACENDO? RIPRENDITI NICO."
Prese un respiro profondo e, con passo deciso, si diresse verso i due che continuavano a parlare tra loro.
Passo dopo passo, tutto il coraggio e la decisione di Nico calarono di colpo e, di nuovo, si ritrovò a chiedersi da dove gli fosse uscita quella bellissima idea.
Will si girò nella sua direzione ed incroció il suo sguardo spaventato, quindi si alzò e si diresse verso il moretto.
Quando il biondo gli fu davanti Nico abbassò lo sguardo, troppo imbarazzato anche solo per parlare e solo dopo qualche minuto trovò il coraggio di aprire bocca.
-Io ehm... volevo solo scusarmi con te per ieri. Sono stato uno stronzo a scaricarti lì da solo. Mi... mi dispiace.- mormorò Nico, sentendosi terribilmente in colpa.
-Nico?- disse Will.
-Se n-non mi vuoi perdonare l-lo capisco, in effetti n-neache io mi perdonerei, però b-beh è o-okay, credo...- balbettó velocemente il moro.
A quel punto, Will non riuscì più a trattenere una risata, e Dio! che risata.
Era cosí pura e cristallina che fece rabbrividire Nico.
Avrebbe potuto ascoltarla per or-FEEERMI TUTTI.
Perchè cavolo continuava a fare questi pensieri, Nico? Quel biondino lo stava proprio incasinando.
Il più basso si riscosse e, vedendo che il biondo continuava a ridere, disse, indignato:
-Che cavolo hai da ridere, Solace?!- detto ciò, gli scoccò una delle sue occhiate assassine, ma Will non si scompose e continuò a ridere.
-No niente, é che eri troppo carino prima da imbarazzato!- rispose, con le lacrime agli occhi.
-Comunque, sei perdonato. Anche se non ero arrabbiato, solo... ci ero un pó rimasto male. Credevo di aver detto qualcosa di sbagliato... Perchè non l'ho fatto vero?- disse Will.
-Eh? Non proprio, ma tranquillo.- sorrise Nico, in risposta.
-Anzi uhm... ti volevo chiedere... sabato hai qualche impegno?- aggiunse il moro.
-Io uhm... credo di no, perchè?-
-Beh sai, ci sarebbe Jason, che è il mio migliore amico, che ha chiesto alla ragazza che gli piace di uscire dicendo che c'erano anche alcuni amici e non voglio fare l'asociale perché gli altri amici sono una coppietta storica quindi...- balbettó Nico.
-C-credo sia okay.- sorrise imbarazzato, il biondo.
-Beh allora, ci vediamo Will.- salutò Nico, girandosi per andarsene.
-Sì, ci vediamo...- disse in un sussurro, Will.

Will, ovviamente, non poteva sapere che, appena si fu girato, un piccolo sorriso comparve spontaneamente sul viso del piccolo moretto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2016 ⏰

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