1. Will

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Se ne stava seduto in mensa, con lo sguardo perso e la mente assente. Smangiucchiava il suo hamburger con poco interesse, mentre ripensava agli avvenimenti della mattina.
Fu riscosso dai suoi pensieri da una voce femminile che lo chiamava, leggermente irritata.

- Will! Will mi stai ascoltando? Dio, ma che hai oggi? Non ti sarai mica fumato una canna eh?-
- Tranquilla Lou. Stavo pensando, scusami. Che dicevi?-
- Tutto okay?- chiese la ragazza.
- Non proprio.-
- Ne vuoi parlare?-
Lui annui e rispose:
- Non qui, in camera.-

Lou Ellen era la sua migliore amica da sempre, insieme a Cecil. Si erano conosciuti in prima elementare e un giorno, durante l'ora di arte, era nata l'amicizia. Diciamo che avevano fatto scoppiare una guerra di gessetti colorati e la maestra non ne era stata molto contenta. Lou Ellen era una ragazza minuta, con le labbra sottili di un color rosso sempre acceso, due grandi occhi verde smeraldo e i capelli alle spalle colorati di un lilla chiaro. Era sempre stata una ragazza particolare, lei. Una volta era arrivata pure a farli arcobaleno, ma quella è un'altra storia.

Si avviarono in camera della ragazza, camminando lentamente. Quando furono dentro, Will si sedette sulla sedia girevole vicino alla finestra, mentre Lou Ellen era seduta sul suo letto, con le gambe incrociate e la mani sopra esse. Dopo svariati minuti passati in silenzio, questa si mise a parlare
-Allora, hai intenzione di dirmi che hai o te lo devo cavare di bocca?-
-Ehm... sai che a me piace Di Angelo giusto?-
Lei annuì piano, guardando l'altro negli occhi.
-E saprai anche che è nella mia classe di biologia.-
-Si ma questo cosa c'entra? Vai al punto, sai che non ti sopporto quando fai così.-
-Beh, diciamo che per una ricerca in coppia io e Nico siamo insieme.- disse il biondo velocemente, distogliendo lo sguardo e arrossendo.
-No aspetta... Tu e Nico Di Angelo.- sussurrò riflettendo.
-WILL! Ma è una cosa fantastica! Quant'è che aspettavi questa occasione? Uno? Due anni? Devi provarci Will! Non provarci nel senso flirtare, beh anche quello MA non è questo il punto!- urlò la ragazza.
Will urlò a sua volta dallo spavento e cadde dalla sedia, finendo con la faccia sul tappeto rosso.
-Cristo Lou! Mi hai fatto prendere un attacco di cuore.- imprecò il ragazzo, lanciando un'occhiataccia alla sua migliore amica.
-Si, si. Bla bla bla, non è questo che ci interessa. Quando vi incontrate? Domani? Sabato? QUANDO?-
-Ti vuoi calmare! Comunque la risposta è no e no. Ci vediamo oggi alle cinque. In biblioteca.-
-COSA?! OGGI?! MA E' TROPPO PRESTO! E IO ORA COME FACCIO?!- strillò.
-Come fai a fare cosa, scusa?- chiese confuso.
-A organizzare l'appuntamento no?- disse come se fosse ovvio.
-Primo: non è un appuntamento. Secondo: non devi organizzare proprio niente! Sapevo che non dovevo dirtelo. Che cretino che sono.- rispose lui sospirando.
-Per prima cosa dobbiamo sceglierti qualcosa di normale da metterti.- disse Lou, rivolgendo un'occhiata schifata alla sua maglia.
-Ehi! Che ha la mia maglia?-
-E me lo chiedi anche?! Will, è una maglia verde fluo con i pappagalli rosa fluo! Ecco cos'ha la tua maglia!- disse la ragazza esasperata.
-Ma a me pi- fu interrottò il biondo.
-Non mi importa se a te piace o no. È oscena e ora la buttiamo via. Punto. Ti lascio un minuto per dirgli addio mentre vado a cercare qualcosa da Cecil. Non ti muovere di qui- rispose dura.
-Okay...-
-Bene. - disse mentre si chiudeva la porta alle spalle.

Lou Ellen era tornata da circa dieci minuti ma ancora Will non aveva buttato la maglietta.
-Will! BUTTA. VIA. QUELLA. MAGLIA. ORA.-
- No.-
- Sì.-
- Ho detto di no.- disse Will.
- E io dico di sì invece.- rispose l'altra guardandolo negli occhi, con aria di sfida.
Il ragazzo tentò di mantenere il contatto visivo con l'amica ma, dopo una trentina di secondi, gliela diede vinta.
- Ah ah! Lo sapevo! Ho vinto io dammi quella maglia.- sorrise trionfante la ragazza.
Will tese la mano titubante per poi ritrarla di scatto.
- Will hai rotto le palle. Dammi quella maglia oppure quando la prendo te la infilo in gola.-
- Ma Lou! Io... io n-non posso.- disse con una faccina triste.
- Vuoi che vada a chiamare Cecil e gli dica di dargli fuoco? Okay. Lo chiamo, va bene.- ribattè lei, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
- Scherzavo scherzavo! Tieni, ecco la tua maglia.- disse lanciandole quest'ultima in faccia.
- Bleah! Ma puzza di sudore! Che schifo!- strillò Lou Ellen, facendo cadere a terra la T-shirt.
-Non è colpa mia se Nico Di Angelo mi ha parlato all'orecchio in modo sensuale e sono andato in iperventilazione! Scusami eh!-
- Dobbiamo risolvere anche questo problema. Tieni metti questi.- ribattè la ragazza porgendo al suo amico dei vestiti.
- Sono di Cecil, dovrebbero andarti.-
Will continuava a rimanere fermo, seduto sulla sedia, lo sguardo puntato sulla sua amica.
- Ehm... Lou? Hai intenzione di toglierti o no? Dovrei cambiarmi. - disse lui.
- Oh già! Scusa, me ne vado. Quando sei pronto mandami un messaggio. Sono al bar a prendere un frullato ciaoooo! - rispose la ragazza uscendo della stanza.

Will stava camminando per il campus, mentre il sole veniva coperto in parte da piccole nuvolette.
Alcune foglie di vari colori svolazzavano per il prato, spostate da una leggera brezza fresca.
A Will era sempre piaciuto l'autunno.
Secondo lui era... poetico.
A lui piaceva vedere tutte quelle sfumature di colore mischiate tra loro e, essendo ancora un po bambino, gli piaceva anche rotolarsi tra le foglie.
Si ricordava quando giocava con suo fratello Michael, quando c'era ancora.
Il ricordo di suo fratello lo assalì e senti gli occhi pizzicare.
Dopo tutto quello che era riuscito a fare per far passare il dolore, adesso questo era ritornato, senza preavviso.
Will doveva farsi forza, cercare di non pensarci, almeno quel pomeriggio. Poi la notte avrebbe potuto piangere, in silenzio, senza che nessuno sapesse niente, mentre ricordava tutti i momenti passati con lui. Perchè lui era quello che ascoltava e che aiutava gli altri, non quello che veniva ascoltato. E proprio non ci riusciva, a parlare di suo fratello con qualcuno.

Come l'autunno, a Will era sempre piaciuta anche la biblioteca.
Era il posto preferito in cui andarsi a rifugiare, ed immergersi in storie che non erano le sue, ma era come se lo fossero.
Il ragazzo se ne stava fermo sulla porta tentando si scorgere quella chioma scura e disordinata del suo compagno.
Quando lo vide, seduto sul davanzale di una finestra, con in mano un libro e nell'altra una tazza fumante, il biondo perse un battito.
Era più bello del solito.
Quei suoi capelli corvini, che gli incorniciavano il volto, e gli occhi come due grandi buchi neri, che scorrevano velocemente sulle pagine sbiadite dagli anni.
Nico si morse un labbro, preso completamente dalla storia che stava leggendo.
E la luce che entrava dalla finestra lo faceva sembrare un angelo sceso in terra.
Solo Dio sa quanto Will avrebbe voluto andare lì e baciargli quelle sue labbra sottili, per constatare se fossero fredde come lui se le immaginava.

Si avviò lentamente verso il moretto, diffidente.
Ormai era accanto a Nico e lui non se ne era neanche accorto, preso com'era del libro.
Will non voleva distruggere quella visione magnifica, ma dovevano fare biologia.
Sussurò un flebile "Nico?", e il diretto interessato si voltò di scatto verso il biondo, chiudendo velocemente il libro e posando la tazza.
-Solace. Sei arrivato.-
-Andiamo a studiare?- chiese Will quasi in un sussuro.
Lo sguardo di Nico lo metteva in soggezzione.
Quegli occhi scuri lo squadravano da cima a fondo, quasi penetrandogli dentro e scovando ciò che di più profondo c'erà in lui.
Dopo qualche secondo, Nico annuì e prese la sua borsa da terra, incamminandosi verso un tavolo poco vicino.
Fece qualche passo, poi si girò verso Will e chiese:
-Ti va di andare fuori?-

Adesso erano seduti sul piccolo prato dell'università, i libri in mano, e cercavano di imparare quella cosa chiamata biologia.
Per ora stava andando tutto bene, anche se a volte c'era stato qualche silenzio imbarazzante e Will che arrossiva davanti allo sguardo di Nico.
Studiarono per un'altra mezz'oretta e, quando ne ebbero abbastanza, Nico se ne uscì con:
-Cristo, odio la biologia. E la medicina in generale.-
Il biondo rimase un attimo confuso.
"Se odia la medicina che ci fa alla facoltà di medicina?!"
-Uhm, se te lo stai chiedendo non ho scelto io di venire qui.-
Will lo guardò interrogativo.
-Mio padre. Ha sempre voluto che fossi chissà cosa, e quando gli ho detto di voler prendere la laurea in Lettere mi ha urlato contro. E mi stava per diseredare.-
Nico si fermò un attimo, poi riprese a parlare.
-E tu invece? Medicina è stata una tua scelta o ti hanno costretto?-
-Oh no. Mia madre mi ha sempre supportato in tutto. Non mi ha mai chiesto di fare qualcosa che non mi piaceva. Tua madre?-
Will, povero ragazzo, non sapeva di aver toccato un tasto dolente.
Nico si bloccò si alzò velocemente, sussurrò un flebile "Sc-scusa devo a-andare" e lasciò lì un Will Solace non poco confuso.

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ANGOLO AUTRICE

BUONASERA SIGNORI E SIGNORE!
Allur... so che é corto ma mi serviva finire qui perchè dopo c'è Nico e aw *-*
KILLJOICE MAKE SOME NOISE
No okay basta sto ascoltando i MCR mentre scrivo sta cosa e mi condizionano.
Forse Nico è un po OOC ma ce lo vedo.
Non sará solare e aperto come Will certo ma ehy, io ce lo vedo.
A parlare di cazzate ma ce lo vedo.
Bene ora vado, spero vi piaccia :3
Commentate, votate, sclerate, insultate sta merda quel che volete bye :D
ALOHA BABIES!

~Lu

My little Sunshine - Solangelo -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora