12 mesi dopo-
«Tu vieni oggi alla festa a casa di Alessandro?»chiese Marianna.
Stavo al telefono con lei da circa un'ora.
«Mi sembra ovvio!», le risposi.
«Giusto, non potresti mai mancare alla festa del tuo amato!» mi disse ridacchiando.
Io e Alessandro eravamo diventati ottimi amici e, con il tempo, la nostra amicizia era maturata. C'era qualcosa di più fra noi,e credo che anche Alessandro l'aveva capito.
Bastava notare i suoi sguardi puntati su di me ad ogni ora, tutte le attenzioni che mi dedicava...
Dopo aver salutato la mia amica mi preparai.
Ero assolutamente perfetta, non per vantarmi eh!
Alessandro mi aveva chiesto di raggiungerlo mezz'ora prima degli altri, perché mi doveva dire qualcosa di molto importante.
Uscii di casa in fretta ed arrivai in un battito di ciglia a destinazione.
Percorsi il giardino della casa di Alessandro ed entrai nella villa enorme che dava sul mare.
Chiamai il nome di Alessandro, osservando i quadri appesi al muro della vecchia e desolata casa.
Quel giorno i suoi genitori erano partiti per lavoro e lui ne aveva approfittato per indire una festa.
Lo vidi scendere le scale e salutarmi, poi arrivò vicino a me e mi abbracciò.
«Vieni!» mi disse prendendomi per mano e portandomi nel giardino straenorme.
Scendemmo delle ripide scale intagliate nella rude pietra mentre ci avvicinavano sempre di più alla spiaggia privata della famiglia di Alessandro.
Inutile dire che quel luogo era così romantico, mentre le ultime luci del giorno si posavano sul liscio mare.
«Senti, Rose, ti devo dire una cosa...» cominciò il discorso:«È dal primo momento in cui ti ho vista, che ho capito che tu eri la persona perfetta per me. Ho provato a stare con tutte le ragazze possibili ed immaginabili, ma nessuna mi ha mai fatto sentire bene e a casa. Anche se non siamo mai stati insieme, tu mi hai lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Quando guardo i tuoi occhi azzurri casco dalle nuvole, quando parlo con te, anche quando discutiamo, non posso fare a meno di volerti solo per me. Perché tu sei perfetta anche in qualche tua piccola imperfezione.
Sei riuscita a regalarmi qualcosa che ancora devo ben capire cosa sia, basti sapere che è una cosa che non ho mai provato per nessuno.» concluse.
Le lacrime si accumulanorono nei miei occhi sentendo quelle parole.
Nessuno mi aveva mai detto qualcosa del genere.
«Lo stesso vale per me» quasi sussurrai, con la voce rotta dal pianto.
«Quindi vuoi stare con me?» mi domandò dolcemente.
Io annuii lasciando che le sue labbra si posassero sulle mie, quando la voce di Giovanni si avvicinò a noi due.
«Ho interrotto qualcosa?» chiese il ragazzo ridendo.
«Si» rispose Alessandro abbastanza infastidito dalla presenza del nostro amico.
«Andiamo!»mi disse Ale, puntando quello sguardo magnetico su di me.
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Our Little Infinity
FanfictionQuesta è una storia che racconta la vita di un gruppo di ragazzi,i quali vivono in un paese sperduto nel nulla e insieme cercano di divertirsi,anche combinando qualche guaio.