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Io e Lucy ci siamo conosciute esattamente due anni fa. Lei, la ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri, era allora la fidanzata di Christian. È sempre stata una ragazza per bene, con una grande passione per la musica e per la pallavolo. Quando io e Christian ci siamo innamorati e quindi ha dovuto lasciarla per me, lei ha sempre avuto un atteggiamento ostile nei miei confronti. Durante le ore di educazione fisica, trovava sempre il modo per screditarmi e insulatarmi. Un giorno,dopo una partita di pallavolo all'aperto, mi ha gettata volutamente nel fango e si è messa a ridere come le matte insieme alle sue cagnoline che la seguivano dovunque. Allora non ci ho visto più e sono scoppiata.
-Ora basta!- ho detto stufa del loro atteggiamento.
-perché altrimenti che fai? Vai a piangere dalla tua mammina? A è vero... Tu non ce l'hai- e si è messa di nuovo a sghignazzare.
- sempre meglio piangere con i morti più tosto che fare la bimba viziata e la stronzetta che si trova un ragazzo diverso ogni giorno-
-questa brucia- era Teresa, già allora mia amica.
-okay questa era buona- ha detto Lucy - te la lascio passare perché ho pietà di te. Risolviamo la faccenda in un altro modo... Ti sfido ad una partita di pallavolo all'aperto: la tua squadra contro la mia. Chi perde fra le due, farà uno scherzo telefonico alla Poppins. Ti va bene? O hai paura Depp?-
Poppins era la nostra insegnate di matematica. Era grossissima e in faccia aveva un brufolone enorme. Aveva una borsa enorme dalla quale usciva di tutto: dai libri, ai pettini, ai vestiti,alle penne,alle lampade da scrivania! Ecco perché la chiamiamo Poppins, da Mery Poppins. Solo che a differenza di questa, la prof era terribilmente acida e antipatica. È capace di espellerti dalla scuola per un non nulla. Figuriamoci se le facessimo uno scherzo telefonico! Le mia mente diceva di togliermi dalla testa quest'idea, ma il mio cuore diceva di accettare.
-okay ci sto- ho detto.
-Kate ti ricordo che tu sei una schiappa a pallavolo- mi ha sussurrato Teresa. Le ho risposto -no problem. So quello che faccio-
-benissimo!- ha esclamato la mia nemica -ci vediamo tra una settimana esatta... Alle 17:00 qui. Chiaro?-
-come l'acqua del mare- ho risposto io. Poi ci siamo voltate le spalle e siamo andate via.
"Cosa hai fatto idiota, cosa hai fatto?! Hai visto in che guaio ci ha cacciati il tuo orgoglio" mi dicevo tra me e me. Mi ero pentita.
- l'unica cosa da fare è allenarci- ha detto Teresa.
-si, lo è. Iniziamo da domani- ho esordito. Così dal giorno seguente abbiamo iniziato un duro allenamento. Certo, ogni tanto qualche palla mi arrivava in faccia e qualche volta ho sbagliato mira, ma in una settimana ero riuscita a raggiungere un grado di preparazione sufficiente.
Eccoci, il tanto atteso giorno della partita è arrivato! Appena tornata da scuola ho pranzato frettolosamente e ho indossato la tenuta da pallavolo. Quel pomeriggio faceva un po' freddo e le gambe scoperte mi facevano venire i brividi. Ma io ero carica e avevo sufficiente energia per scatenare l'Apocalisse. Era il mio momento, ma sapevo benissimo che non avrei mai potuto vincere. Avevo una possibilità su mille. Sono uscita di casa e sono andata al campetto, dove ho visto Teresa. -pronta?- mi ha chiesto.
-insomma- ho risposto. Perchè la nostra squadra vincesse ci sarebbe voluto un miracolo. Fortunatamente era arrivato. Al momento del dialogo tra me e Lucy, lei mi ha annunciato l'assenza delle sue due cagnoline, che si erano infortunare durante l'allenamento. Sfortunatamente per lei, queste erano le due più esperte e che, insieme a lei, portavano avanti ogni partita, facendo piazza pulita. Quindi avevamo più possibilitá di vincere. Non potevo credere a ciò che stavo sentendo. Così, come potete immaginare, le abbiamo battute, anche se di poco grazie alla schiacciata di una nostra compagna, Charlot. A fine partita, tutti esultavano. Ha iniziato a piovere, ma niente poteva fermare quel fantastico momento di gloria. Ho visto Christian avvicinarsi a me. Ciò mi preoccupava, perché lui non sapeva niente della partita. Prima ancora che potesse parlare, ho detto -giuro che ti posso spiegare tutto...-
-shhh- mi ha detto -non fiatare-
"È la fine" ho pensato. Avevo gli occhi sgranati. Lui mi fissava. Si è avvicinato velocemente e mi ha baciata, lasciandomi di stucco. Pioveva a dirotto, e noi la, con le mie compagne che rimanevano stupite ma allo stesso tempo contente non solo per l'esito della partita ma anche per me.
-possiamo considerarci fidanzati?- mi ha domandato.
- Credo proprio di si- ho risposto io. Questo è stato l'inizio della nostra storia.
Tutti andavano via dal campetto. Ero rimasta solo io, che mi sistemavo lo zaino. Uscita dallo spogliatoio, ho sentito qualcuno piangere. Difronte ai miei occhi c'era l'immagine straziante di Lucy che piangeva seduta sul terreno fangoso. Ho provato pena per lei. In fondo il motivo della sua sofferenza sono stata proprio io. Mi sono avvicinata.
-cosa vuoi fare Depp? Umiliarmi? Dai fallo- mi ha detto.
Mi sentivo sempre più in colpa.
-sai- ho cominciato a parlare - ecco, non so come dirtelo, ma mi dispiace-
-ti dispiace? Davvero? Mentre baciavi Christian non mi sembravi tanto triste- continuava a singhiozzare.
-senti, non siamo noi che decidiamo chi amare... È successo, e per quanto a me possa dispiacere o per quanto tu possa soffrire, la situazione non cambierá, semplicemente perché io e Christian ci amiamo. So che vuol dire soffrire... Ho perso una madre, e nessuno può capire cosa ho provato. Nella vita capita di avere delle delusioni, ma non per questo bisogna abbattersi... Guarda me, io sono andata avanti, con sacrifici. E per quanto riguarda la partita, abbiamo solo avuto fortuna... Nessuno può battervi. Continuerò a chiederti scusa, e chiaramente non farai lo scherzo alla Poppins, ma io non posso farci niente se il destino a voluto che io e Christian ci innamorassimo. Ti chiedo di perdonarmi. Scusa.
- non ti preoccupare- ha risposto lei. -anche questo periodo passerá-
-e poi ricorda che alla grammar school ci sono molti altri ragazzi carini. Eh eh. E tu poi sei bellissima, altro che me!-
-giá- il suo sguardo si era addolcito. In fondo Lucy non era cattiva ma solo profondamente ferita. La capivo. Provando a sedermi a terra per farle conforto, ho scalciato e le ho sporcato tutta la faccia di fango!
-scusa....-
Splash! In un attimo mi sono ritrovata zuppa di fango. Era Lucy che stava ridendo come le matte. Così ho iniziato a schizzarla e lei ha fatto lo stesso. Alla fine ci siamo fermate sfinite mettendoci a ridere.
Lei ha detto -non ho mai trovato nessuno come te, che ha cercato di capirmi e consolarmi, neanche quelle due cretine delle mie cagnoline- ha continuato a ridacchiare -grazie per avermi fatta sentire me-
È partito un abbraccio. Poi io mi sono alzata, ho aiutato lei a sollevarsi e siamo tornate a casa. Da allora ci siamo frequentate e siamo diventate amiche inseparabili. Lucy ha capito che Christian non era il ragazzo per lei dopotutto, infatti dopo pochissimi mesi ha iniziato a frequentare un nuovo ragazzo, un certo Fred. È un anno più grande di lei. Poi ha anche coltivato con impegno la sua passione per la musica, anche spinta da me, e ha inciso un disco. Niente di più bello. Ora siamo best e vederla così abbattuta per causa mia, questo pomeriggio, mi ha fatto male. Quel suo abbraccio, mi ha ricordato il nostro primo, quello che ha segnato l'inizio di un'indimenticabile storia.
Poi la stanchezza ha cominciato a farsi sentire. Chiusi gli occhi e mi addormentati con il bellissimo ricordo di una meravigliosa amicizia.

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