La Casa Vuota

prima porta

Jack infilò la chiave nella toppa.
Vi piace il nome Jack? Fa fine, english...
Era una chiave importante, costava un sacco farne un duplicato.
Infatti Cindy non ne possedeva una copia. La avrebbe avuta in seguito. Forse.

- Attenta al parquet! È  molto caldo, se ci cammini senza scarpe lo sentirai, ma è  delicato perciò non bisogna rovinarlo con le scarpe, oggetti trascinati...
Cindy si tolse le scarpe.
Sandali colorati senza tacco.
I suoi piedi abbronzati con dita poco proporzionate, duplice alluce valgo e smalto a pois cercavano di volare su quello spazio così pericoloso.
- senti il calore?
- sì. ..è  piacevole.
- Ma fa attenzione! Non vedi che lì c'è  questo spigolo? Gli imbianchini han fatto un ottimo lavoro e non si deve rovinarlo rischiando.
- già. ..Non si deve rovinare...stavo per andare a sbatteci in uno dei miei soliti gira enti di testa...ma l'importante è  che nulla si rovini. 
Questo avrebbe detto Cindy se i suoi pensieri si fossero trasformati in parole e avessero coperto il suo silenzio.
- guarda che prospettiva! Ottimo lavoro!
- sarebbe bello ravvivare tutto questo bianco con un po' di colore. ..un quadro, un poster, un orologio...
-tu e i tuoi colori...guarda che linee, tutti quelli che verranno ammireranno questo buon gusto...e vedi di mantenere l'ordine, non come fai di solito...
Cindy non era già  più lì. ..Non si sentiva abitante di quella casa, meno che mai proprietaria...del resto, visti i suoi magri rispArmi la sua parte ammontava al 10%...una piccola stanza...già con generosità sproporzionata.
E quella piccola stanza era il suo regno.