Ma la scrittura non é solo un modo per fuggire dalla realtà. La scrittura é creazione, vita, morte, dolore, gioia, lieto fine e contro ogni aspettativa, la vittoria del bene contro il male, la sconfitta di quel personaggio che stava antipatico persino a te che l'hai creato e che di tanto in tanto avresti voluto rendere più... Umano; ma non era giusto, ogni singola molecola d'inchiostro che lo componeva era nata per esser cattiva.
Il fantasy é certamente un'attrattiva, crei un mondo alternativo, dove la magia é una realtà tangibile, dove ci sono individui con tanta voglia di migliorare se stessi ed il mondo che li circonda. Da lí ho iniziato, ispirata da Marion Zimmer Bradley, la donna che mi ha avvicinata al fantasy e che da sempre é il mio idolo per quel genere letterario e che sempre assocerò al metal, perché leggevo e scrivevo con quello nelle orecchie.
Destiny é un libro nato per non aver lieto fine. Un po' mi dispiacque all'epoca, ma io ho sempre saputo e so ancora adesso che per quanto sia io a crearli, nel momento in cui sono descritti sulla carta, i miei piccoli figli d'inchiostro proseguono la loro storia senza me, io sono un semplice tramite che parla e descrive al posto loro; proprio come dei figli veri, tu puoi insegnar loro cos'è il mondo, come ci si comporta, ma alla fine saranno loro a scegliere, a sbagliare o meno e ne affronteranno le conseguenze. Così i miei personaggi scelgo, indipendente da me, é magico l'istante in cui tu vorresti far compiere loro un'azione, ma senti che loro desiderano far altro e alla fine é giusto così.
Destiny inizia come molti fantasy, un nemico mette in ginocchio la popolazione dei "buoni" e c'è qualcuno che vuole riportare l'equilibrio di prima, quando i mostri non c'erano e il mondo sembrava bello. Ma andando avanti é semplice capire che i buoni non sono poi così tanto buoni e che i cattivi forse, per quanto i mezzi fossero sbagliati, hanno portato un po' di equilibrio, perché ora che si é schiavi muore di fame il nobile come il pezzente e a molti quest'eguaglianza piace; molti non rimpiangono il passato proprio perché il presente é migliore malgrado i litri di sangue versati.
Per quanto una donna sia la protagonista della storia, lei non sarà mai in grado di salvare la situazione, lei non sarà l'eroina che di punto in bianco trova la forza e salva tutti, mantenendo le cose com'erano ma senza più schiavitù e paura. Talvolta ho pensato anche io che lei era un personaggio inutile, per colpa sua i veri eroi rischiano la vita e sempre per colpa sua le cose si incasinano ancor più. Ma anche in questo caso, la mia prima figlia di carta ha un senso di esistere, perché se é lei ad incasinare le cose, sarà sempre lei a spronare gli eroi per lottare, anche quando sembra tutto perduto. Contro ogni principio femminista, in cui le donne ormai vogliono essere come gli uomini (perché se senti parlare una femminista é a quello che pensi, per quanto la parità dei diritti sia giusta e deve esserci) la donna resta donna, più debole e delicata e l'uomo é la forza, sia nella storia, sia di lei quando non é più in grado di trovarla. Sarà la protagonista che qualunque lettore definirebbe inutile per la storia però, a presentarci i due mondi in cui tutto si svolge. Il primo simile al nostro medioevo il secondo fantasy, con creature assolutamente bizzarre, grottesche, talvolta false, che ti fanno ridere a crepapelle o imprecare e proprio quelle creature che avresti definito le più maligne ti aiuteranno, mentre le altre nasconderanno la testa sotto la sabbia come uno struzzo. La storia proseguì in tre volumi, con un finale che neanche io avrei voluto scrivere ma che era giusto e non poteva essere cambiato, proprio come le scelte che la vita ci impone, se una cosa é palesemente nera, non puoi scegliere di farla diventare bianca in fondo.
Dopo tredici anni, quei tre volumi rividero la luce e tutto cambiò, la mia prima figlia di carta maturò proprio come me e forse, con una mente diversa le cose possono migliorare davvero.
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Memorie di una scrittrice di sogni
Short Story"Memorie di una scrittrice di sogni" sono le uniche pagine in cui parlo un po' di me, della mia scrittura e di quanto sia importante per la mia vita. Di quanto sono cresciuta con e grazie a quelle pagine e di quanto ogni singola riga mi abbia miglio...